Registrata la “voce” di Pando, l’essere vivente più pesante della Terra: ora puoi ascoltarla
Un esperto del suono statunitense ha registrato la “voce” di Pando o Gigante Tremante, il più grande e pesante albero sulla Terra. Sebbene a prima vista si tratti di una foresta, è considerato dagli scienziati un unico organismo, poiché gli alberi che lo compongono sono tutti cloni della pianta originaria, un pioppo tremulo americano (Populus tremuloides). Ciascun tronco è collegato ai polloni dello stesso (immenso) sistema radicale e tutti hanno il medesimo, identico corredo genetico. Per questo motivo Pando è tecnicamente definito genet o colonia clonale. Questo incredibile organismo, che si estende per oltre 40 ettari, è composto da oltre 47.000 alberi e ha un peso stimato di circa 6 milioni di chilogrammi; ciò lo rende l'essere vivente più pesante del nostro pianeta. Anche l'età è eccezionale: si parla di diverse migliaia di anni. Alcuni sostengono che possa avvicinarsi ai 100mila anni.
Ora, come indicato, è possibile ascoltare anche il suono emesso da questa straordinaria creatura che vive nello Utah centro-meridionale, negli Stati Uniti. A registrarlo è stato l'esperto del suono e “sound artist” Jeff Rice, che ha compiuto questo lavoro sotto l'egida dell'associazione senza scopo di lucro “Friends of Pando”, fondata da Lance Oditt nel 2019 (dopo un incontro folgorante con questo essere vivente nel 2017). Per registrare la voce di Pando, che potete ascoltare cliccando sul seguente link, l'artista ha utilizzato un idrofono, un microfono progettato per captare le onde sonore che viaggiano nell'acqua. Per fare un esempio, i click di delfini e capodogli e i canti delle balene vengono registrati attraverso questo strumento. Ma gli idrofoni possono captare anche i suoni emessi da diverse superfici, come la radice di un albero. Quella di Pando arriva fino a 27 metri di profondità, secondo alcune rilevazioni. Il suono captato è simile a quello di una tormenta o del mare mosso alla distanza; è un brusio continuo e tumultuoso con alcuni picchi di intensità, come se il “segnale” si stesse avvicinando al punto di registrazione. E in effetti le vibrazioni possono passare da un albero all'altro di Pando, come dimostrato da Rice e Oditt. Dopo aver colpito un ramo, infatti, hanno registrato il “botto” a 30 metri di distanza grazie all'idrofono piantato nel terreno.
Non è tuttavia certo che il suono provenga effettivamente dal sistema radicale di Pando; potrebbe trattarsi di semplici vibrazioni che attraversano il terreno, ma i vari test effettuati suggeriscono che possano essere davvero coinvolte le radici dell'organismo. “I risultati sono promettenti. Mentre è iniziato come arte, vediamo un enorme potenziale per l'uso nella scienza. Il vento, convertito in vibrazione (suono) e viaggiando attraverso il sistema radicale, potrebbe anche rivelare i meccanismi interni del vasto sistema idraulico nascosto di Pando in modo non distruttivo”, ha dichiarato Lance Oditt in un comunicato stampa. Rice è stato ispirato da una precedente registrazione effettuata nel 2018, durante la quale ha catturato il suono proveniente dalle foglie e dalla biodiversità che popola questo vastissimo organismo, in particolar modo dagli uccelli. “I suoni sono belli e interessanti, ma da un punto di vista pratico, i suoni naturali possono essere usati per documentare la salute di un ambiente. Sono un record della biodiversità locale e forniscono una linea di base che può essere misurata rispetto al cambiamento ambientale”, ha spiegato il sound artist. “Pando sfida la nostra comprensione di base del mondo. L'idea che questa gigantesca foresta possa essere un singolo organismo sfida il nostro concetto di individuo. La sua vastità annichilisce il nostro senso dello spazio”, ha chiosato Rice.
Il sound artist e la onlus di Friend of Pando con il proprio lavoro hanno come principale obiettivo quello di tutelare l'immensa creatura, fortemente minacciata. Secondo recenti studi Pando non riuscirebbe più a rigenerarsi da 40 anni, a causa delle attività umane che hanno alterato gli equilibri ecologici, ad esempio favorendo la massiccia presenza di cervi e bovini che divorano i piccoli arbusti in crescita. Questi animali sono aumentati a dismisura perché l'uomo ha massacrato i loro predatori naturali (lupi e orsi), lasciandoli liberi di moltiplicarsi senza freni. Rice e Oditt presenteranno il loro lavoro “Sotto l'albero: i suoni di un gigante tremante” al 184° Meeting della Acoustical Society of America.