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Cambiamenti climatici

Record negativo per il ghiaccio marino antartico: mai così poco da quando lo misuriamo

Il 21 febbraio 2023 il ghiaccio marino antartico ha raggiunto la peggior estensione minima da 45 anni, ovvero da quando viene monitorato. Superato il record negativo del 2022.
A cura di Andrea Centini
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Il ghiaccio marino antartico ha raggiunto il peggior record di estensione minima annuale da quando ne viene tenuta traccia attraverso il monitoraggio satellitare. I ricercatori del National Snow and Ice Data Center (NSIDC) dell'Università del Colorado di Boulder hanno infatti annunciato che martedì 21 febbraio 2023 sono stati toccati 1,79 milioni di chilometri quadrati di superficie. Mai prima d'ora si era scesi così in basso. Ricordiamo che il ghiaccio marino antartico, così come quello artico, non sono costanti ma fluttuano in base alle stagioni, raggiungendo picchi massimi e minimi; nell'emisfero australe il livello minimo viene raggiunto a febbraio perché dall'altra parte del mondo in questo periodo è estate.

A preoccupare i ricercatori non è tanto il singolo record negativo, ma il trend della costante riduzione delle piattaforme ghiacciate, potenzialmente legato all'aumento delle temperature medie catalizzato dalle emissioni di anidride carbonica (CO2) e altri gas a effetto serra. In parole semplici, ai cambiamenti climatici di origine antropica. Non a caso, il record negativo del 2023 è il secondo consecutivo dopo quello del 2022, registrato il 25 febbraio. Lo scorso anno l'estensione minima misurata era di 136.000 chilometri quadrati superiore a quella registrata quest'anno, cioè circa 1,92 milioni di chilometri quadrati. Anche nel 2017 e nel 2018 sono stati registrati valori molto bassi. Non si può ancora confermare che vi sia una tendenza negativa in atto, considerando la ridotta scala temporale in esame, ma ci sono segnali da non sottovalutare.

Per rendersi conto di quanto si è ridotto il ghiaccio marino antartico dalle prime rilevazioni satellitari, iniziate ben 45 anni fa, basti sapere che nel 2023 esso risulta di 1,05 milioni di chilometri quadrati inferiore rispetto all'estensione minima media registrata tra il 1981 e il 2010. Inoltre l'estensione minima è stata raggiunta 3 giorni prima rispetto alla media del medesimo periodo.

Estensione minima del ghiaccio marino antartico nel corso degli anni. Credit: NSIDC
Estensione minima del ghiaccio marino antartico nel corso degli anni. Credit: NSIDC

Sono segnali di un processo di fusione accelerato, catalizzato anche dal circolo vizioso della ridotta albedo, ovvero della capacità di riflettere i raggi solari. Meno piattaforme ghiacciate ci sono, meno raggi solari vengo riflessi, di conseguenza aumenta l'assorbimento di calore da parte dell'acqua marina che a sua volte favorisce lo scioglimento. Questo processo espone a una maggiore fusione anche la calotta antartica, che a sua volta influenza l'innalzamento del livello del mare, una delle conseguenze più catastrofiche del riscaldamento globale. I ricercatori statunitensi hanno sottolineato in un comunicato stampa che quasi tutto il ghiaccio marino superstite si trova nel mare di Weddell, “con macchie isolate lungo le coste della principessa Astrid e della principessa Ragnild e nelle regioni del Wilkes orientale e della baia di Pine Island”.

Secondo i calcoli degli esperti l'estensione minima annuale del ghiaccio antartico si riduce in media di 2.800 chilometri quadrati all'anno, che è pari all'1 percento del totale ogni 10 anni. Il dato al momento non è considerato statisticamente significativo e non è paragonabile con ciò che sta avvenendo nell'Artico, dove la perdita di ghiaccio è invece del 13 percento ogni decennio. Una riduzione drammatica che sta seriamente minando gli equilibri ecologici locali. A causa di questo processo i ricercatori ritengono infatti che la popolazione degli orsi polari si ridurrà del 30 percento entro il 2060, mentre la specie rischia di estinguersi entro la fine del secolo, se non faremo nulla per contenere il riscaldamento globale. Gli effetti sull'Antartico dei processi di riscaldamento in atto sono ancora da comprendere appieno.

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