Record di macchie solari sulla nostra stella, mai così tante da oltre 20 anni: cosa sta succedendo
A giugno sono state osservate sul Sole ben 163 macchie solari. Non se ne vedevano così tante dal settembre del 2002, dunque da oltre 20 anni. Il dato è stato comunicato dagli scienziati del Solar Influences Data Analysis Center (SILSO), un istituto di ricerca solare facente capo all'Osservatorio Reale del Belgio. Si tratta di una misura significativa poiché non attesa dagli esperti, che si aspettavano un ciclo solare 25 – quello in cui ci troviamo adesso – meno intenso dal punto di vista dell'attività magnetica del precedente, come spiegato da spaceweather.com.
La nostra stella ha infatti un ciclo di 11 anni caratterizzato da un minimo e un massimo di attività magnetica. In questo momento ci stiamo indirizzando verso il picco massimo, che secondo gli esperti dovrebbe palesarsi esattamente fra due anni, cioè a luglio del 2025. Nella fase di massimo in cui ci troviamo adesso l'attività magnetica del Sole è maggiore e dunque sono più frequenti e intensi diversi fenomeni solari, come brillamenti, espulsioni di massa coronale (CME) e macchie solari.
La NASA spiega che le macchie solari sono regioni più scure e fredde che compaiono normalmente sulla superficie del Sole, chiamata fotosfera. Originano in aree dove i campi magnetici sono talmente forti da impedire al calore interno prodotto dalle reazioni nucleari di raggiungere la superficie della stella. Per questo risultano più scure delle aree limitrofe e più fredde, nonostante possano raggiungere una temperatura di 3.700° C circa.
Come indicato, nella fase di maggiore attività magnetica se ne formano di più, per questa ragione in questo periodo se ne vedono così tante, così grandi e minacciose. A maggio la macchia solare AR 3310 ha raggiunto dimensioni quattro volte superiori a quelle della Terra, mentre in questi giorni la macchia solare AR 3354 ha sprigionato un brillamento di Classe X che ha provocato un blackout radio negli USA e sull'Oceano Pacifico.
Spaceweather.com evidenzia che i meteorologi solari si aspettavano che l'attuale ciclo solare 25, iniziato nel 2019, sarebbe stato debole come il ciclo 24. Tuttavia, alla luce dei continui fenomeni intensi e violenti, potrebbe diventare uno dei più forti mai registrati, in grado di scatenare violentissimi brillamenti e tempeste geomagnetica potenzialmente catastrofiche. Il flusso di vento solare espulso dal Sole, infatti, qualora fosse particolarmente energetico sarebbe in grado di distruggere reti elettriche e internet, oltre che friggere i satelliti. Anche per questo motivo è così importante capire come mai la nostra stella è così "irrequieta".