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Rarissimo codirosso spazzacamino bianco avvistato al Parco Nazionale del Circeo: lo splendido scatto

Un codirosso spazzacamino bianco è stato fotografato al Parco Nazionale del Circeo. L’uccello è affetto da leucismo, una condizione genetica che rende candidi peli, piumaggio e pelle degli animali.
A cura di Andrea Centini
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Il codirosso spazzacamino leucistico. Credit: Mauro Vitelli
Il codirosso spazzacamino leucistico. Credit: Mauro Vitelli

Un rarissimo codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros) bianco è stato avvistato e fotografato al Parco Nazionale del Circeo, nei pressi del Borgo di Villa Fogliano. A immortalare il piccolo e candido uccello su un rametto è stato il fotografo naturalista Mauro Vitelli, dopo un lunghissimo appostamento. Il primo avvistamento era infatti avvenuto attorno alle 08:00 del mattino di oggi, martedì 29 novembre, ma solo alle 15:30 il passeriforme è arrivato a “tiro” della fotocamera, equipaggiata con un potente teleobiettivo da 600 mm. È stata dunque un'attesa di diverse ore, ma ripagata da uno scatto splendido, che rende piena giustizia a un incontro così speciale, raro ed emozionante.

Si è trattato di un avvistamento eccezionale non per la specie in sé, molto comune da osservare soprattutto durante le stagioni fredde, ma per la sua colorazione peculiare. È infatti un esemplare affetto da leucismo, una condizione genetica dovuta a un'anomalia (o alla mancanza) di un enzima chiamato tirosinasi, che è deputato alla produzione della melanina, il composto responsabile della pigmentazione della pelle, del piumaggio e della pelliccia degli animali. Ricordiamo che il leucismo è un albinismo incompleto. Gli animali propriamente albini, infatti, mancano anche di pigmentazione nell'iride, che lascia intravedere i vasi sanguigni retrostanti donando agli occhi la tipica colorazione rosata. L'uccello fotografato da Mauro Vitelli ha invece un occhio tipicamente scuro.

Credit: Mauro Vitelli
Credit: Mauro Vitelli

Normalmente il codirosso spazzacamino presenta una bella colorazione contrastata, con evidente dimorfismo sessuale. Il maschio è grigio cenere con maschera facciale nera, dettagli delle ali bianchi e neri e screziatura sul ventre, con la coda arancio acceso che dà il nome alla specie. La femmina ha colori meno evidenti; è quasi completamente grigio – topo, con dettagli delle ali più scuri e la coda arancione. Un esemplare bianco, dunque, è completamente diverso da uno tipico e non è per nulla facile da osservare in natura. A maggior ragione se si considera che gli animali albini / leucistici difficilmente vivono a lungo; sono infatti molto evidenti nell'ambiente e non riescono a mimetizzarsi. Spessissimo diventano un pasto facile per i predatori in giovane età. Talvolta soffrono anche di problematiche alla vista (meno degli albini) e alla pelle, che rendono ancor più perigliosa l'esistenza. La speranza è che il piccolo passeriforme, dal comportamento piuttosto schivo, possa sopravvivere a lungo.

Lo scorso anno sempre al Parco Nazionale del Circeo un altro fotografo naturalista – Giancarlo Bernardi – aveva fotografato una splendida rondine bianca, avvistata nei pressi di un lago salmastro. Era in compagnia di altri esemplari, radunatisi in vista della migrazione autunnale verso l'Africa.

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