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Ragazzino delle medie scopre composto anti cancro nelle feci di un’oca: uccide le cellule dei tumori

Uno studente della medie ha scoperto un nuovo composto con proprietà antitumorali. È prodotto da un batterio rinvenuto negli escrementi di un uccello. L’Orfamide N, questo il nome della molecola, è stato in grado di uccidere le cellule di tumori maligni alla pelle e alle ovaie in test di laboratorio.
A cura di Andrea Centini
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Un ragazzino statunitense iscritto alle medie ha scoperto un nuovo composto con proprietà antitumorali, che sono state evidenziate in specifici test di laboratorio. Più nello specifico, ha dimostrato capacità citotossiche nei confronti delle cellule del melanoma (un diffuso tumore maligno della pelle) e del cancro alle ovaie. In pratica ne uccide le cellule, perlomeno in coltura su una capsula di Petri. La nuova molecola, chiamata dagli scienziati Orfamide N, viene prodotta dal batterio Pseudomonas idahonensis che il ragazzino ha isolato in un campione di escrementi di un uccello, un'oca.

Immaginare che uno studente così giovane possa maneggiare materiale biologico così pericoloso risulta un po' sconcertante, tuttavia era coinvolto in un virtuoso progetto di ricerca chiamato “Chicago Antibiotic Discovery Lab”, volto a promuovere la passione per le materie STEM (acronimo di Science, Technology, Engineering and Mathematics – scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) tra le giovani leve. Il suo lavoro è stato sempre supervisionato dagli scienziati del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche presso il Centro per le Scienze Biomolecolari dell'Università dell'Illinois; si sono assicurati che tutte le procedure venissero eseguite con rigidi criteri di biosicurezza. A essere coinvolti i ragazzini delle medie del gruppo “Boys and Girls Clubs of Chicago” (BGCC), nel contesto di una partnership tra le comunità locali e il prestigioso ateneo di Chicago.

L'obiettivo specifico, come suggerisce il nome del progetto, era promuovere l'importanza di scoprire nuovi antibiotici, spingendo studenti e studentesse a cercare molecole preziose in composti naturali. Questi farmaci stanno perdendo di efficacia a causa dell'antibioticoresistenza ed è fondamentale trovarne di nuovi; progetti come questo servono per appassionare alle scienze bambini e ragazzini, creando nuove generazioni di scienziati che in futuro potrebbero dare un contributo significativo alla ricerca. Ma come dimostra l'iniziativa dell'Università dell'Illinois, i risultati possono arrivare già in tenera età.

Assieme ai suoi compagni, il ragazzino autore della scoperta era stato addestrato a isolare batteri in modo corretto da un campione naturale; per la sua ricerca ha deciso di rivolgersi agli escrementi di un'oca. Una scelta audace, anche a causa dei rischi connessi al virus dell'influenza aviaria A (H5N1) ad alta patogenicità (HPAI) che sta circolando in modo massiccio tra uccelli domestici e selvatici, ma anche fra altri animali come le mucche da latte. Al momento questo virus non è considerato “bravo” a infettare le persone, tuttavia vengono rilevate sempre più infezioni tra gli allevatori USA e in futuro si teme possa scatenare una grave pandemia. Ma torniamo all'esperimento.

Dagli escrementi dell'oca il ragazzino è riuscito a isolare una colonia di Pseudomonas idahonensis, un batterio gram-negativo. Da questo batterio gli scienziati che hanno collaborato con lo studente hanno isolato un peculiare lipodepsipeptide ciclico, un composto chimico mai visto prima che è stato chiamato Orfamide N. È caratterizzato da “dieci amminoacidi D/L misti e un residuo di acido (Z)-3 R- idrossiesadec-9-enoico”, come spiegato nell'abstract dello studio. Dopo averne determinato con precisione la struttura molecolare attraverso varie tecniche – risonanza magnetica nucleare, spettrometria di massa a ionizzazione elettrospray, analisi avanzata di Marfey – i ricercatori hanno saggiato le proprietà del composto, alla luce di quelle di precedenti orfamidi identificate. Non è stata evidenziata un'azione antibiotica specifica per il composto (pur essendo stata rilevata in altri del campione) ma una antitumorale. Testato su cellule in coltura di melanoma umano e carcinoma ovarico, l'Orfamide N è risultato citotossico a concentrazioni di 11,06 e 10,50 μM. Chiaramente le proprietà antitumorali dovranno essere confermate da ulteriori e più approfonditi studi; non si può escludere che in futuro da un simile composto si possa arrivare a nuove ed efficaci terapie, pur essendo molto presto per dirlo.

“Nel complesso, abbiamo dimostrato che è possibile integrare la divulgazione educativa con la scoperta di prodotti naturali di alta qualità, rafforzando al contempo la relazione tra l'università e la comunità che serve”, hanno spiegato il professori Brian T. Murphy e gli altri autori dello studio. I dettagli della ricerca “Discovery of New Cyclic Lipodepsipeptide Orfamide N via Partnership with Middle School Students from the Boys and Girls Club” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica ACS Omega.

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