Il caso dell’asteroide YR4, l’esperto spiega lo scenario in caso impatto: “Serve capire la traiettoria”
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A febbraio l'asteroide 2024 YR4 aveva 1 probabilità su 83 di impatto, pari all'1,2 percento. Ora il rischio è salito al 2,3 percento. Secondo il Center for Near Earth Object Studies (CNEOS) del Jet Propulsion Laboratory della NASA, c'è una probabilità di 1 su 45 di impatto. I dati sono stati aggiornati oggi, 7 febbraio. Il corpo celeste, che ha un diametro tra i 40 e i 100 metri, se davvero colpisse la Terra creerebbe danni a livello locale. Come spiegano gli esperti, al momento l'incertezza non permette di calcolare con precisione le possibili traiettorie del meteorite, è probabile però che analisi orbitali più accurate riducano le probabilità di impatto a zero.
Per capire meglio i rischi e le possibili conseguenze di una collisione tra l'asteroide 2024 YR4 e la Terra abbiamo parlato con Fabio Ferrari, professore di sistemi aerospaziali al Politecnico di Milano.
Di solito le analisi orbitali successive degli asteroidi portano a una riduzione del rischio, invece in questo caso è raddoppiato. Cosa è successo?
Ogni osservazione ha una sua incertezza e ogni successiva misura va a ridurre l’incertezza. L’obiettivo è conoscere meglio la traiettoria e la sua possibile evoluzione. Ora abbiamo tolto dal campo una serie di traiettorie che non prevedevano una collisione con la Terra, e questo ha portato la percentuale di rischio a salire, è poco più del 2%.
Dobbiamo preoccuparci?
Al momento no: è fondamentale chiarire che nel 98% dei casi non c’è impatto.
Al di là della percentuale di rischio al momento cosa sappiamo di questo asteroide?
Noi conosciamo le dimensioni in modo approssimativo, sappiamo che non è molto grande, quindi l’impatto non sarebbe catastrofico, il diametro stimato è tra i 40 e i 100 metri.
È un asteroide ferroso o roccioso?
Abbiamo ancora pochi dati, ma potrebbe essere di tipo S, quindi a prevalenza di silicati, è uno dei più comuni. La composizione è importante e ci permette di risalire alla sua densità e stimare sia la sua massa sia le possibili conseguenze.
Ecco, quali potrebbero essere?
Potrebbe succedere qualcosa di simile all'evento di Tunguska. A inizio ‘900 un asteroide è esploso nell’atmosfera ed è caduto una zona disabitata della Siberia, ha raso al suolo un pezzo di foresta. L’asteroide aveva un diametro tra i 30 e i 60 metri di diametro. Quindi anche in caso di collisione sarebbe un evento che è possibile localizzare.
Sappiamo già dove potrebbe cadere?
Abbiamo una zona di incertezza che va dall’Oceano pacifico che sta a ovest del Centro America fino all’Atlantico passando per la parte centrale dell’Africa, fino all’India. Una zona ampia ma limitata alla fascia equatoriale, buona parte di quest’area è oceano, ma ci sono dei centri terrestri.
Con quale frequenza verranno fatte le analisi orbitali per questo asteroide?
Con tutta la frequenza possibile, è un asteroide attenzionato dalla comunità scientifica. Da terra lo possiamo osservare ancora per un paio di mesi, al momento si sta allontanando dalla Terra ed è un oggetto molto piccolo, quindi da aprile 2025 fino a 2028 sarà troppo lontano e non osservabile dalla Terra. Sono però previste osservazioni dallo Spazio.
In che modo?
Grazie ai telescopi in orbita, per esempio il James Webb Telescope, che è il più performante, ha già in programma osservazioni dell’asteroide durante il 2025.
C’è un momento in cui avremo o meno la certezza dell’impatto?
Nel 28 ci sarà un nuovo passaggio ravvicinato, e le condizioni favorevoli di osservazione ci permetteranno di stimare meglio l’orbita.
Con quale percentuale di rischio si deciderà di intervenire con una missione di difesa planetaria?
Allora in realtà si sta già iniziando a parlarne, come comunità siamo impegnati in alcune missioni. Io ero già stato coinvolto nella missione Dart della Nasa, e ora nella missione Ramses per l’asteroide Apophis. Adesso sta già lavorando per 2024 YR4, ci sono già dei concept pronti.
Cosa prevedono?
Strategie simili a Dart, quindi un possibile impatto cinetico per deviare la traiettoria, per esempio per spostare l’asteroide e farlo cadere nell’oceano. Ma sono ragionamenti che si faranno dal 2028.