Quest’uomo ha appena battuto il record di permanenza sott’acqua in ambiente non pressurizzato
Un uomo di 55 anni ha battuto il record di permanenza sott'acqua in un ambiente non pressurizzato. Ad oggi ha infatti trascorso più di 74 giorni nella Jules' Undersea Lodge, una sorta di mini appartamento di 55 metri quadrati sito nel cuore di una laguna nell'arcipelago delle Florida Keys, negli Stati Uniti. Protagonista di questo primato è il professor Joseph Dituri, docente di Ingegneria Biomedica presso l'Università della Florida meridionale ed ex subacqueo della U.S. Navy, la Marina degli USA. Il precedente record di 73 giorni era stato fissato da due biologi del Tennessee nel 2014, sempre nello stesso posto, che si trova a 9 metri di profondità. L'obiettivo di Dituri è restare sott'acqua per almeno 100 giorni.
La sua avventura in solitaria è iniziata il primo marzo 2023 e ha naturalmente un preciso scopo scientifico. Si tratta infatti di un progetto di ricerca chiamato Project Neptune 100. L'obiettivo è valutare gli effetti a lungo termine sull'organismo umano di un ambiente sottomarino non pressurizzato. A 9 metri di profondità la colonna d'acqua esercita una pressione sull'aria che è circa il doppio di quella che si sperimenta sulla superficie terrestre al livello del mare. La profondità scelta per la Jules' Undersea Lodge – il cui nome è un omaggio allo scrittore Jules Verne, autore di Ventimila leghe sotto i mari – non è assolutamente casuale; da 10 metri in giù, infatti, può essere innescata una narcosi da azoto, uno degli effetti legati ai cambiamenti di volume dei gas nel nostro organismo a causa della differenza di pressione. I subacquei conoscono perfettamente la malattia da decompressione (che colpisce anche i cetacei) e le risalite in superficie devono essere lente e ben programmate, proprio per evitare effetti potenzialmente fatali.
Anche a 9 metri di profondità il professor Dituri – soprannominato dottor Deep Sea – sta comunque andando incontro a cambiamenti fisiologici, che verranno approfonditamente studiati dall'equipe di medici che lo segue. La pressione iperbarica per brevi periodi di tempo ha mostrato ad esempio la capacità di accelerare la guarigione delle ferite, inoltre catalizza la replicazione cellulare. L'ingegnere biomedico spera che i dati raccolti sul suo organismo durante la permanenza sott'acqua possano essere utili per trattare determinate condizioni, come ad esempio le lesioni cerebrali. Una pressione del genere potrebbe inoltre rallentare i processi legati all'invecchiamento e migliorare la longevità. Tra i problemi cui sta sicuramente andando incontro vi è una carenza di esposizione alla luce solare, che è principale responsabile della sintesi di vitamina D. A 9 metri di profondità arriva circa la metà di radiazione solare rispetto alla superficie. Per questo motivo per scongiurare la carenza da vitamina D sta assumendo integratori e facendo lampade UV.
Va anche tenuto in considerazione il fattore psicologico legato al prolungato isolamento in un ambiente ridotto. I dati raccolti saranno utili anche per programmare le future missioni spaziali, ad esempio l'approdo su Marte dei primi esseri umani, previsto per la metà del prossimo decennio. Solo per raggiungere il Pianeta Rosso è necessario un viaggio di circa 7 mesi. Ma il professor Dituri non è completamente solo, dato che continua a tenere lezioni online con i suoi studenti dell'Università della Florida Meridionale. Inoltre è molto attivo sui social network. Come raccontato alla BBC le sue giornate iniziano molto presto (alle 05:00 del mattino) per fare attività fisica. Al momento la cosa che gli manca di più è “letteralmente il sole”.