Questo video mostra come fanno le zanzare ad uccidere (e mangiare) le altre zanzare
Le zanzare che, con i loro fastidiosi ronzii, punture e conseguenti pruriti interminabili, ci tormentano non solo nei periodi di grande caldo ma anche, in misura fortunatamente minore, durante l’autunno e i primi mesi invernali, hanno in realtà un ciclo di vita relativamente breve. Il passaggio da uovo a zanzara adulta può durare dalle tre alle otto settimane, a seconda della specie e della temperatura, anche se nei mesi più caldi lo sviluppo completo di questi invertebrati può avvenire in poco più di una settimana.
Le larve che nascono dalla schiusa delle uova sono molto diverse dalle zanzare adulte, non volano e né pungono, ma hanno una loro vita che è indissolubilmente legata all’acqua, senza la quale muoiono in pochi minuti. Tra le tante specie esistenti, ci sono tuttavia alcune zanzare che, allo stadio larvale, non si nutrono di piccole particelle di sostanze organiche e microrganismi presenti nell’acqua ma che, per sopravvivere, predano le larve di altre zanzare.
Zanzare che catturano altre zanzare
I loro attacchi sono però troppo rapidi per essere visti ad occhio nudo ma il team di ricerca guidato dal professor Robert Hancock del Dipartimento di Biologia della Metropolitan State University di Denver, in Colorado, è riuscito per la prima volta a filmare le larve di tre specie di zanzare mentre aggredivano le loro prede. Scoprendo che possono improvvisamente scagliare la loro testa in avanti e sfoderare minuscoli arpioni con cui afferrano e uccidono le altre larve. Il meccanismo è talmente immediato e perfetto che per ottenere questi video ci sono voluti decenni di riprese.
I risultati dell’indagine, recentemente pubblicati sulla rivista Annals of the Entomological Society of America, hanno rivelato che due specie – Toxorhynchites amboinensis e Psorophora ciliata – possono letteralmente lanciare in avanti la testa, allungando il collo come se fosse un elastico sottile, per accaparrarsi una larva in circa 15 millisecondi.
Il terzo predatore, una specie di larva di zanzara chiamata Sabethes cyaneus che, attraverso il suo apparato boccale, filtra principalmente in modo passivo sostanze organiche e microrganismi presenti nell’acqua, utilizza invece un’altra struttura nota come “sifone” che si trova alla fine dell’addome, per agganciare le sue prede con un movimento uncinato. “Queste larve stavano usando i loro sifoni per afferrare le prede e tirarle verso il loro apparato boccale spalancato – ha affermato il professor Hancock che insegna e filma insetti in tutto il mondo da oltre 20 anni – . È stato uno di quei momenti in cui dici ‘Non posso crederci: questo è fantastico”.