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Questo integratore viene usato per perdere peso ma non funziona: le risposte dell’esperto

Gli integratori di glucomannano vengono spesso assunti per il loro presunto potere dimagrante, tuttavia il meccanismo che regola la fame e il senso di sazietà è molto complesso e dipende da molteplici fattori. Il nutrizionista Pietro Mignano spiega i reali effetti di questa fibra di origine naturale e in quali casi è consigliato assumerla.
Intervista a Pietro Mignano
Nutrizionista e farmacista
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Ogni tanto ritornano. In fatto di integratori alimentari è proprio così, soprattutto se si parla di prodotti dai presunti "poteri dimagranti". Uno di questi è il glucomannano, una fibra solubile estratta da una pianta proveniente dalla Cina, l'Amorphophallus konjakche.

Questa fibra, una volta assunta, raccoglie i liquidi e favorisce il corretto funzionamento intestinale. Proprio per questa sua capacità di "fare massa" nello stomaco, molti credono che abbia la capacità di indurre il senso di sazietà e ridurre quello di fame. Ma in realtà le cose sono molto più complesse di così e un'assunzione fai da te di questo integratore potrebbe avere perfino dei rischi, soprattutto in alcune persone.

A Fanpage.it il dottor Pietro Mignano, farmacista e nutrizionista, spiega di cosa si tratta e quali sono i reali benefici di questa sostanza.

Che cos'è il glucomannano? 

In realtà questa sostanza è in commercio da tempo, ma come tanti integratori ogni tanto ritorna di moda. Si tratta di una fibra naturale, ovvero uno zucchero, che non viene digerita dal nostro organismo. Questo significa che il nostro corpo la elimina completamente, senza trattenere nessuna sostanza nutritiva per l'organismo. Questa sua caratteristica fa anche sì che il suo apporto calorico sia nullo.

È  vero che fa dimagrire?

La risposta è complicata. Da una parte affermare che il glucomannano faccia dimagrire non è assolutamente vero, dall’altra c’è un motivo per cui si è creato questo mito per cui questa sostanza avrebbe un forte potere saziante. Essendo una fibra naturale, se assunta nelle dosi raccomandate, questa sostanza assorbe i liquidi disponibili, rigonfiandosi nello stomaco. La massa che si viene così a formare distende le pareti gastriche e questo dovrebbe indurre il senso di sazietà e ridurre la fame nella persona che l’assume.

Perché usa il condizionale, quindi non funziona così?

In realtà il condizionale è necessario, perché nonostante il glucomannano funzioni proprio così, pensare che basti avere una massa nello stomaco per ridurre il senso di fame è estremamente riduttivo. Il meccanismo della sazietà è molto più complesso di così e non dipende solo dalla pienezza gastrica, ma è regolato da diversi ormoni, come l’insulina, il glucanone, la leptina. Anche perché se fosse tutto così facile, basterebbe bere tantissima acqua per sentirsi sazi, ma sappiamo bene che le cose non sono così facili.

Quindi non basta avere lo stomaco pieno per sentirsi sazi…

Esatto. Il meccanismo che che ci spinge a mangiare più del necessario (e spesso male), eccedendo negli zuccheri o nei grassi, è piuttosto la conseguenza di un disequilibrio ormonale, innescato a sua volta da un’alimentazione scorretta e basata principalmente su alimenti raffinati e zuccheri per lo più complessi.

E per quanto riguarda i suoi presunti benefici contro colesterolo e glicemia?

Allora è vero che questa sostanza può contribuire a ridurre i livelli di colesterolo e di glucosio in circolo nel nostro corpo, ma attenzione a pensare che sia tutto così facile. Quando il glucomannano lega a sé i liquidi, oltre a questi cattura anche parte delle altre molecole disponibili, compresi il colesterolo e gli zuccheri. Anche se questo non riguarda il colesterolo di origine alimentare. Tuttavia, bisogna specificare che allo stesso modo, il glucomannano assorbe anche altre sostanze positive e necessarie per il corretto funzionamento del nostro organismo, come le vitamine idrosolubili, con il rischio di ridurne l’assorbimento. Quindi è un’arma potenzialmente a doppio taglio.

Ha dei rischi?

Se si assume secondo le indicazioni mediche, quindi nelle dosi raccomandate – che non superano i 3 grammi al giorno – e per un certo periodo di tempo circoscritto a pochi mesi non ci sono rischi. I rischi derivano da un’assunzione fai da te e spinta dalle motivazioni sbagliate, come l’idea che gli integratori possano sostituire un’alimentazione corretta. O peggio, se non ci si rivolge al farmacista, ma si acquistano prodotti poco sicuri, magari da siti web non certificati. Soprattutto chi soffre di disturbi alimentari potrebbe farsi ingannare dalle false promesse sulla capacità del glucomannano di ridurre il senso di fame, facilitando così la perdita di peso.

Ci sono casi particolari in cui è sconsigliato assumere il glucomannano ?

Per tutti vale la raccomandazione di chiedere consiglio al proprio medico ma è importante che lo facciano soprattutto le persone che assumono farmaci. Proprio per il meccanismo che abbiamo descritto sopra, il glucomannano potrebbe interferire con alcuni farmaci, riducendone l’efficacia. Quindi prima di assumere questo integratore, è necessario sempre valutare con il proprio medico che tipo di farmaci si sta assumendo e in quale momento della giornata, così da evitare che il glucomannano non interferisca in nessun modo con il loro assorbimento.

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