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Questo felino doveva sparire in pochi anni: la lince iberica ha trovato un modo per vivere

Alla fine degli anni ’90 erano solo 62 gli esemplari di lince iberica in libertà, tra Spagna e Portogallo, e la specie era classificata come in grave pericolo di estinzione. Oggi dopo gli sforzi per salvarla la lince iberica è tornata a popolare il suo habitat: nel 2023 sono stati contati oltre 2.000 esemplari in libertà.
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Qualche anno fa il destino della lince iberica (Lynx pardinus), la specie felina più minacciata del mondo, sembrava ormai segnato. Quando, a fine degli anni '90, venne classifica come "in via di estinzione critica" c'erano solo 62 esemplari liberi in tutta la Spagna e il Portogallo. Oggi, dopo poco più di venti anni, questo gatto dalle orecchie appuntite e il manto maculato, è ufficialmente salvo (almeno per ora).

Ad annunciarlo è stata l'Unione mondiale per la conservazione della natura (IUCN), che in questi giorni ha ufficialmente modificato lo stato della specie secondo la classificazione della Lista rossa delle specie minacciate, non più "in pericolo di estinzione", ma "vulnerabile". In sostanza, questo significa che la lince iberica sta tornando a crescere, come confermano i numeri: oggi si contano più di 2.000 esemplari in libertà tra Spagna e Portogallo.

Perché la lince iberica era sul punto di sparire

Il ritorno di questa specie non è avvenuto spontaneamente, ma grazie al lavoro di diverse organizzazioni attive nella difesa degli animali, come il WWF e a un piano ad hoc messo in atto dalle amministrazioni locali dell'Ue.

D'altronde, nemmeno la sua quasi totale scomparsa era avvenuta spontaneamente, come succede per molti animali. Secondo una recente indagine, metà degli animali della Terra rischia l’estinzione a causa dell’uomo. A fine anni '90, la lince felina era sul punto di sparire anche a causa delle persecuzione umana, oltre che per la perdita e distruzione del suo habitat naturale e per la riduzione dell'animale di cui normalmente si nutrono questi felini, il consiglio selvatico.

Com'è stato possibile salvarla

Quando, all'inizio degli anni 2000, le organizzazioni ambientaliste e animaliste hanno deciso di attivarsi per provare a salvare questo animale, avevano chiaro che per riuscirci era necessario agire proprio sulle cause che ne stavano determinando la scomparsa.

Così il programma di recupero della specie – spiega il Wwf Italia – ha puntato a ripristinare l'habitat in cui vive naturalmente questa specie, ovvero la macchia mediterranea, aumentando però anche la presenza dei consigli selvatici in circolazione, così che le lince avessero più risorse a disposizione. Inoltre gli enti coinvolti in questo piano di salvataggio hanno favorito la ripopolazione dei territori attraverso l'inserimento in natura di nuovi esemplari nati in cattività: dal 2010 più di 400 lince iberiche sono state introdotte in Spagna e Portogallo.

Perché la sua sopravvivenza è legata alle azioni dell'uomo

Gli sforzi fatti sono serviti: la popolazione di linci liberi è aumentata dai 62 individui adulti nel 2001 ai 648 nel 2022. Ma è nel 2023 che è stato registrato il dato definitivo che ha permesso agli esperti dello Iucn di modificare la classificazione dell'animale, da "a rischio estinzione" a "vulnerabile": secondo l'ultime censimento il numero di esemplari è cresciuto in modo esponenziale , superando quota 2000.

Una buona notizia, dunque, che però non va intesa come la fine di ogni pericolo per la lince iberica. Tra le minacce principali per la sua conservazione – spiega Iucn – ci sono le variazioni a cui la popolazione di conigli europei è soggetta a causa di possibili nuovi focolai di virus. Anche l'uomo rappresenta tutt'ora un pericolo per la sopravvivenza di questi felini: il bracconaggio e le uccisioni in strada, dovute all'urbanizzazione degli habitat naturale della lince, restano un pericolo per la lince iberica.

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