Questi serpenti si fingono morti coprendosi di feci, fanno penzolare la lingua e perdono sangue
In natura c'è un serpente che per evitare di essere divorato dai predatori si finge morto, mettendo in scena una recita tanto credibile quanto affascinante. Il rettile in questione, chiamato biscia tassellata (Natrix tessellata), non solo resta immobile come tanti altri “artisti” della tanatosi (come viene chiamato questo comportamento dai biologi), ma si cosparge di una secrezione maleodorante e dei suoi stessi escrementi rilasciati dalla cloaca. Se ciò non bastasse, il serpente si attorciglia in modo innaturale, fa pendere la lingua dalle fauci spalancate e soprattutto innesca l'autoemorragia, un meccanismo di difesa che fa sanguinare copiosamente dalla bocca. I predatori che non si nutrono di carogne evitano accuratamente le carcasse di animali in decomposizione, dato che potrebbero essere tossici, pertanto la tecnica del rettile può risultare molto efficace.
A dimostrare che la natrice tassellata utilizza una sofisticata forma di tanatosi per scongiurare la predazione sono stati i due scienziati serbi Vukašin Bjelica e Ana Golubovic, entrambi dell'Istituto di Zoologia presso la Facoltà di Biologia dell'Università di Belgrado. Per documentare il comportamento dei serpenti non hanno atteso di osservare interazioni preda-predatore in natura, ma hanno catturato numerosi esemplari manipolandoli come farebbero i predatori, prima di lasciarli liberi nel proprio ambiente naturale. In tutto sono state coinvolte nello studio ben 263 bisce tassellate. Ricordiamo che questa specie acquatica appartiene alla famiglia dei colubridi e vive in diversi Paesi dell'Europa occidentale e dell'Asia orientale, Italia compresa. Lungo fino a 1,3 metri, è un serpente non velenoso che si nutre prevalentemente di pesci (come altre bisce), anche se non disdegna anfibi e altri animali.
Le natrici sono predatori molto abili, ma anche un pasto prelibato per molteplici predatori, soprattutto uccelli (in particolar modo aironi) ma anche mammiferi e altri rettili. Proprio per questo hanno evoluto la complessa tecnica di autodifesa da sfoggiare quando la fuga non è più un'opzione. Dai test condotti sui 263 serpenti i ricercatori hanno osservato che gli esemplari più anziani utilizzavano più comportamenti di tanatosi – escrementi, autoemorragia etc etc – combinati per meno tempo, mentre i più giovani ne usavano di meno e per un tempo più lungo. Evidentemente l'esperienza e la pratica sono importanti per sviluppare l'arte di fingersi morti.
La tanatosi è utilizzata da molti animali, sia invertebrati (come gli insetti) che vertebrati, ma non solo a fini di scongiurare la predazione. La volpe rossa, ad esempio, può fingersi morta per tendere agguati agli animali saprofagi alla stregua dei corvidi. Lo stesso comportamento è stato osservato in alcuni pesci. I dettagli della ricerca “Synergistic effects of musking and autohaemorrhaging on the duration of death feigning in dice snakes (Natrix tessellata)” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Biology Letters.