Questi comuni integratori non allungano la vita: studio sfata il “mito” degli elisir della longevità
Sebbene molti consumatori di integratori multivitaminici indichino di sentirsi più forti e in salute, questi prodotti ampiamente pubblicizzati – spesso con eccessiva enfasi – non sono associati a un aumento della longevità. In altri termini, pur se presentati come elisir per migliorare il benessere, a conti fatti non regalano anni di vita in più. È quanto emerso da un nuovo e approfondito studio, che ha evidenziato per l'ennesima volta la necessità di ponderare attentamente col proprio medico curante la necessità di assumere certi prodotti da banco, alcuni dei quali sono stati accostati anche a significative condizioni mediche.
Sempre più studi stanno infatti evidenziando gli effetti potenzialmente dannosi di alcuni integratori alimentari; ad esempio, uno studio della Cleveland Clinic ha recentemente evidenziato che un consumo eccessivo di niacina (vitamina B) potrebbe aumentare il rischio di infarto e ictus, così come quelli a base di olio di pesce sono stati associati ad altri problemi cardiovascolari in persone sane. L'Istituto Federale Svizzero di Tecnologia (EPFL) di Losanna ha inoltre evidenziato che la nicotinamide riboside (vitamina B3) potrebbe catalizzare il rischio di cancro e metastasi al cervello, mentre altri studi hanno trovato correlazioni tra gli integratori al beta-carotene e un rischio superiore di cancro ai polmoni nei fumatori e tra la vitamina K e la riduzione dell'efficacia dei farmaci per fluidificare il sangue.
Al netto dell'utilità di specifici integratori per supplire a determinate carenze, in genere i multivitamici non sono visti di buon occhio da larga parte degli scienziati. Il nuovo studio non fa che confermare questa diffidenza. A condurlo è stato un team di ricerca statunitense guidato da ricercatori della Sezione di Epidemiologia Metabolica del National Cancer Institute dei National Institutes of Health (NIH), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi delle sezioni di biostatistica ed epidemiologia ambientale. I ricercatori, coordinati dalla dottoressa Erikka Loftfield, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente i dati di circa 400.000 cittadini statunitensi coinvolti in tre studi distinti: il Diet and Health del National Institutes of Health-AARP con circa 330.000 partecipanti; lo Studio di screening del cancro alla prostata, al polmone, al colon-retto e all'ovaio con circa 43.000 partecipanti; e lo Studio sulla salute agricola con 20.000 partecipanti.
La dottoressa Loftfield e colleghi sono andati a caccia delle associazioni statistiche tra mortalità e utilizzo degli integratori multivitaminici, potendo contare su un periodo di follow-up di tre decenni (i primi dati risalivano agli inizi degli anni '90). È importante sottolineare che i partecipanti allo studio – tutti adulti con un'età media di 61 anni e in prevalenza uomini (55 percento) – erano in genere in buona salute, senza una storia di cancro o altre malattie croniche nella cartella clinica. Durante il periodo oggetto di studio si sono verificati circa 165.000 decessi. Incrociando questi dati con quelli del consumo di integratori, tenendo presente anche fattori confondenti, è emerso che chi li utilizzava non otteneva alcun tipo di beneficio statisticamente significativo dal punto di vista della longevità. In pratica, avevano le stesse probabilità di morire di chi non utilizzava questi prodotti. Anzi, è stato osservato un piccolo incremento della mortalità (per qualunque causa) in chi utilizzava questi integratori nei primissimi anni, un dato comunque controverso poiché potrebbe essere legato a problemi di salute sottostanti. Non a caso spesso si iniziano a prendere gli integratori proprio quando iniziano a comparire alcuni acciacchi legati all'età.
Il nuovo studio non vuole demonizzare gli integratori multivitaminici, ma semplicemente segnalare che non offrono anni di vita in più come potrebbero sottintendere molte pubblicità esagerate che ne esaltano gli effetti benefici sulla salute. Va inoltre considerato che uno studio di associazione non fa emergere rapporti di causa-effetto e che molti consumatori sono soddisfatti degli integratori. Il consiglio degli esperti è sempre lo stesso: prima di assumere un qualsiasi integratore alimentare è fortemente raccomandato parlarne col proprio medico curante. I dettagli della ricerca “Multivitamin Use and Mortality Risk in 3 Prospective US Cohorts” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nutrition, Obesity, and Exercise.