Queste immagini satellitari mostrano il devastante impatto dei cambiamenti climatici sull’Europa
Sebbene alcuni si ostinino a negare l'esistenza dei cambiamenti climatici, le conseguenze ambientali e sulle nostre vite sono ben evidenti già oggi, come del resto dimostrano l'estrema siccità del Po, la scomparsa di interi laghi, lo scioglimento dei ghiacciai e tutte le altre problematiche ad essi associate. Abbattere rapidamente le emissioni di anidride carbonica (CO2) e degli altri gas a effetto serra non serve infatti a prevenire gli effetti del riscaldamento globale, perché sono già qui, ma è fondamentale intervenire per proteggere noi stessi e la biosfera dagli effetti più catastrofici dovuti a un ulteriore incremento delle temperature. Non a caso si parla di “sofferenze indicibili” per l'umanità e addirittura fine della civiltà entro il 2050, se non agiremo subito e in modo incisivo. Per gli scettici del cambiamento climatico in atto forse possono essere d'aiuto queste immagini satellitari recentemente condivise dal Programma Copernicus, un progetto gestito in collaborazione tra l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e Commissione Europea. Sono principalmente dedicate all'ondata di calore estrema che sta colpendo duramente l'Europa sudoccidentale, con conseguenze significative sulla terraferma e sul mare.
Nell'immagine soprastante, ottenuta dagli scienziati impegnati nel Servizio di monitoraggio dell'ambiente marino di Copernicus (CMEMS), viene mostrata l'anomalia della temperatura della superficie del mare (SST) registrata domenica 19 giugno 2022 sul Mar Mediterraneo, in particolar modo lungo le coste di Spagna, Francia e Italia. Sono ben 5 i gradi Celsius in più rispetto alla media del periodo, un incremento che ha effetti drammatici sugli equilibri degli ecosistemi marini, influenzando migrazioni, esplosioni di alghe e altri fattori.
In quest'altra immagine del 14 giugno, catturata dagli “occhi” dei satelliti Sentinel 3 della missione Copernicus, viene mostrata la temperatura estrema raggiunta dalla superficie terrestre in Spagna, dove sono stati raggiunti i 53° C. Non si registrava un simile record da 20 anni sul territorio spagnolo. Picchi massimi sono stati raggiunti anche in Francia. I dati sono stati raccolti dallo strumento Sea and Land Surface Temperature Radiometer (SLSTR) installato sui satelliti gemelli Sentinel-3A e Sentinel-3B; è specializzato proprio nel misurare le temperature superficiali marine e terrestri. PS: La temperatura della superficie del terreno (LST) non va confusa con la temperatura dell'aria, quella normalmente citata nei bollettini meteo.
Pochi giorni dopo, il 18 giugno, la situazione non è affatto migliorata, come evidenzia questo ulteriore scatto dei satelliti Sentinel. La temperatura della superficie del terreno risultava infatti di 51° C nel Nord-Est della Spagna, di 49° C nel Sud-Est della Francia e di 51° C in Sardegna. Ricordiamo che in questo momento l'Europa sudoccidentale è investita da una massa d'aria calda anticiclonica proveniente dall'Africa, che ha determinato anche una curiosa divergenza tra le temperature del Nord e del Sud Italia (a Milano ha fatto più caldo che a Napoli per diversi giorni consecutivi). In Francia il 16 giugno a St-Jean-de-Minervois sono stati raggiunti i 40 °C, la temperatura più elevata mai registrata nella Francia continentale nel mese di giugno. Nello stesso giorno sono stati raggiunti i 42,9° C a Talavera de la Reina e oltre 40° C a Pamplona, in Spagna. Le temperature rilevate nella seconda parte di giugno sono quelle che solitamente possono essere osservate in piena estate, a luglio e ad agosto.
Il caldo estremo e la prolungata assenza di precipitazioni ha avuto conseguenze devastanti sul Nord Italia, come evidenzia la critica situazione del fiume Po. In questo scatto del progetto Snow and Ice Monitoring di Copernicus Land Monitoring Service (CLMS) è possibile osservare la ridotta copertura del manto nevoso e del ghiaccio sull'Italia Settentrionale, rappresentata dagli sparuti punti rossi. Nel 2022, secondo le analisi del Centre d'Etudes Spatiales de la Biosphère (CESBIO – Center for Space Studies of the Biosphere), la copertura nevosa ha raggiunto il suo minimo in anticipo rispetto a qualsiasi altro anno dal 2001.
Tra le conseguenze dell'ondata di calore estrema vi sono anche gli incendi, che colpiscono i Paesi affacciati sul Mediterraneo principalmente in estate. Nello scatto del satellite Sentinel 2 viene mostrato un grave incendio scoppiato in Catalogna il 19 giugno.
La siccità indotta dalle scarse precipitazioni non riguarda solo il Nord Italia, ma sta colpendo duramente anche la Penisola Iberica. In questi due scatti del satellite Sentinel 2 viene mostrato un bacino idrico in Portogallo nel 2017 e nel 2022. In soli cinque anni la sua portata è diminuita drasticamente.