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Questa proteina modificata si può usare contro il cancro: così riesce a uccidere le cellule tumorali

Un team di ricercatori dell’Università di Oregon ha studiato il funzionamento di una proteina prodotta ad alti livelli da diverse forme tumorali, riuscendo a rovesciarne il ruolo e trasformandola in un killer in grado di uccidere le cellule tumorali nel cancro al seno triplo-negativo.
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Un gruppo di ricercatori dell'Oregon State University è riuscito a convertine una particolare proteina (Bcl-2), nota per sviluppare resistenza ai farmaci nel trattamento del tumore e proteggere le cellule tumorali, in un killer tumorale capace di uccidere le cellule del cancro al seno, senza intaccare quelle sane.

Secondo i ricercatori che l'hanno realizzata, questa scoperta potrebbe aprire la strada a nuove strategie terapeutiche per la cura del cancro al seno resistente ai trattamenti oggi disponibili, ma anche per il trattamento di altre forme tumorali maligne la cui crescita sfrutta la proteina Bcl-2. In questo articolo abbiamo spiegato quali sono le differenze tra tumore e cancro.

Come funziona la proteina Bcl-2

Il gruppo di ricercatori, guidati da Silvia Kolluri, professoressa di Tossicologia ambientale e molecolare, e da Christiane Löhr, professore di Patologia anatomica, hanno pubblicato i risultati del loro lavoro in due recenti articoli. Nel primo studio, pubblicato sulla rivista Cancer Research Communications, gli scienziati spiegano come attraverso un nuovo composto da loro identificato siano riusciti a modificare la forma della molecola Bcl-2 trasformandola in un killer che porta alla morte cellulare.

Per raggiungere questi risultati, i ricercatori hanno hanno testato il ruolo di questa proteina nello sviluppo del cancro al seno "triplo-negativo" nei topi e nei modelli cellulari. Il tumore al senso triplo-negativo è un particolare tipo di cancro che si caratterizza per l'assenza di tre recettori, presenti invece nelle altre tipologie di tumore al seno, quelli per l'estrogeno, il progesterone e una particolare oncoproteina nota come HER2. Per questo motivo rappresenta una delle forme di tumore al seno più aggressive.

Per capire come agisce questa proteina, bisogna tenere a mente che quando si forma un tumore, le cellule tumorali – spiegano i ricercatori – dirottano i normali processi di crescita e morte cellulare: in assenza di tumori, infatti, molti tipi di cellule sono sottoposte naturalmente a morte cellulare, un processo noto in biologia come apoptosi. Tuttavia, le cellule tumorali sono in grado di bloccare questi processi, continuando così a crescere in modo incontrollato, fino allo sviluppo delle metastasi.

Rovesciare il funzionamento delle cellule tumorali

La proteina Bcl-2 è uno degli strumenti attraverso cui alcune cellule tumorali riescono a bloccare il naturale processo di apoptosi, permettendo la crescita naturale del tumore. Per questo motivo questa proteina è usata come bersaglio nel trattamento di alcune forme tumorali: la sua inibizione si è rivelata efficace ad esempio nel bloccare alcuni tumori del sangue, ma non nel trattamento del tumore solido al seno.

Ora, però, i ricercatori sono riusciti a rovesciare lo stesso meccanismo di funzionamento di Bcl-2, modificandone la conformazione, in modo tale che la proteina riesca ad uccidere le cellule tumorali. Inoltre, l'aumento dell'espressione di Bcl-2 è un tratto presente anche nelle tipologie di cancro diventati resistenti alle terapie. "Questo è molto promettente perché molti tumori metastatici hanno alti livelli di Bcl-2″, ha detto Löhr.

Anche se la strada è ancora lunga, in quanto è necessario proseguire con la fase della sperimentazione preclinica sull'uomo, resta il fatto che – spiegano i ricercatori – "essere riusciti ad alterare la funzione di una proteina in una cellula viva è piuttosto sorprendente, così come lo è il potenziale di attaccare i tumori che sono sfuggiti ad altri trattamenti, lasciando intatte le cellule normali".

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