Questa immagine straordinaria mostra cosa può fare il rivoluzionario Telescopio Spaziale James Webb
Lo scorso 28 aprile la NASA ha annunciato che il Telescopio Spaziale James Webb (JWST) era stato completamente allineato ed era dunque in grado di catturare immagini nitide e perfettamente a fuoco. L'allineamento dei 18 pannelli esagonali dello spettacolare specchio primario (in berillio placcato d'oro) ha richiesto mesi, ma il risultato finale è andato ben oltre le aspettative degli ingegneri. Per “celebrare” la fine di questa complessa e certosina operazione, l'agenzia aerospaziale statunitense aveva pubblicato le immagini catturate dai quattro strumenti di imaging principali: ovvero NIRCam, NIRISS, MIRI e NIRSpec, quest'ultimo tecnicamente uno spettrografo, ma comunque capace di catturare immagini. A un paio di settimane da quelle foto, la NASA è tornata a mostrare ciò che può fare lo strumento MIRI (Mid-Infrared Instrument), mettendo a confronto il risultato del James Webb con quello catturato dall'“occhio” del telescopio Spitzer (oggi in pensione). La differenza tra le due immagini è semplicemente clamorosa.
Lo Spitzer è stato uno dei Grandi Osservatori statunitensi e “il primo a fornire immagini ad alta risoluzione dell'universo del vicino e medio infrarosso”, ha spiegato la NASA nel suo portale, ma il risultato finale è distante anni luce (in tutti i sensi) se paragonato a quello del James Webb, costato la bellezza di 10 miliardi di dollari. Lo specchio del telescopio inviato nello spazio a Natale del 2021 ha infatti un diametro di ben 6,4 metri (quello del celebre Hubble è di 2,4 metri), inoltre è dotato di sensori all'avanguardia di ultimissima generazione, che lo rendono lo strumento a infrarossi più avanzato e sofisticato mai inviato nello spazio. È talmente potente che può guardare molto più lontano e indietro nel tempo rispetto a qualunque altro strumento; basti pensare che può catturare la debolissima luce risalente a 13,8 miliardi di anni fa, pochi milioni di anni dopo il Big Bang, l'evento che ha dato il via all'espansione dell'Universo.
Nelle immagini dei due strumenti messe a confronto è possibile ammirare la Grande Nube di Magellano, una galassia satellite della Via Lattea, distante dalla Terra circa 157mila anni luce. Il dettaglio e la nitidezza delle stelle, delle galassie e delle nuvole di gas interstellari che si osservano nell'immagine catturata da MIRI del Webb è semplicemente fuori scala rispetto a ciò che si vede nello scatto dello Spitzer. “L'immagine MIRI di Webb mostra il gas interstellare con dettagli senza precedenti. Qui puoi vedere l'emissione di ‘idrocarburi policiclici aromatici', o molecole di carbonio e idrogeno che svolgono un ruolo importante nell'equilibrio termico e nella chimica del gas interstellare”, scrive la NASA. “Quando Webb sarà pronto per iniziare le osservazioni scientifiche, studi come questi con MIRI aiuteranno a fornire agli astronomi nuove intuizioni sulla nascita delle stelle e dei sistemi protoplanetari”, ha aggiunto l'agenzia aerospaziale.
“È solo quando vedi il tipo di immagine che può offrire che capisci davvero dove si sta andando, wow! Pensa solo a cosa impareremo! Spitzer ci ha insegnato molto, ma questo è come un mondo completamente nuovo. Solo incredibilmente bello”, ha affermato a CBSNews la dottoressa Marcia Rieke, ricercatrice principale per lo strumento NIRCAM. Non resta che attendere il completamento di tutte le procedure di configurazione del James Webb per iniziare a studiare l'Universo come mai abbiamo potuto fare prima.