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Questa immagine straordinaria mostra cosa può fare il rivoluzionario Telescopio Spaziale James Webb

La NASA ha messo a confronto un’immagine catturata dal Telescopio Spaziale James Webb con una dello Spitzer. La differenza è clamorosa e mostra cosa ci aspetta.
A cura di Andrea Centini
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La stessa immagine catturata dallo Spitzer (a sinistra) e dal James Webb (a detsra). Credit: NASA/JPL-Caltech (sinistra), NASA/ESA/CSA/STScI (destra)
La stessa immagine catturata dallo Spitzer (a sinistra) e dal James Webb (a detsra). Credit: NASA/JPL-Caltech (sinistra), NASA/ESA/CSA/STScI (destra)

Lo scorso 28 aprile la NASA ha annunciato che il Telescopio Spaziale James Webb (JWST) era stato completamente allineato ed era dunque in grado di catturare immagini nitide e perfettamente a fuoco. L'allineamento dei 18 pannelli esagonali dello spettacolare specchio primario (in berillio placcato d'oro) ha richiesto mesi, ma il risultato finale è andato ben oltre le aspettative degli ingegneri. Per “celebrare” la fine di questa complessa e certosina operazione, l'agenzia aerospaziale statunitense aveva pubblicato le immagini catturate dai quattro strumenti di imaging principali: ovvero NIRCam, NIRISS, MIRI e NIRSpec, quest'ultimo tecnicamente uno spettrografo, ma comunque capace di catturare immagini. A un paio di settimane da quelle foto, la NASA è tornata a mostrare ciò che può fare lo strumento MIRI (Mid-Infrared Instrument), mettendo a confronto il risultato del James Webb con quello catturato dall'“occhio” del telescopio Spitzer (oggi in pensione). La differenza tra le due immagini è semplicemente clamorosa.

Immagine

Lo Spitzer è stato uno dei Grandi Osservatori statunitensi e “il primo a fornire immagini ad alta risoluzione dell'universo del vicino e medio infrarosso”, ha spiegato la NASA nel suo portale, ma il risultato finale è distante anni luce (in tutti i sensi) se paragonato a quello del James Webb, costato la bellezza di 10 miliardi di dollari. Lo specchio del telescopio inviato nello spazio a Natale del 2021 ha infatti un diametro di ben 6,4 metri (quello del celebre Hubble è di 2,4 metri), inoltre è dotato di sensori all'avanguardia di ultimissima generazione, che lo rendono lo strumento a infrarossi più avanzato e sofisticato mai inviato nello spazio. È talmente potente che può guardare molto più lontano e indietro nel tempo rispetto a qualunque altro strumento; basti pensare che può catturare la debolissima luce risalente a 13,8 miliardi di anni fa, pochi milioni di anni dopo il Big Bang, l'evento che ha dato il via all'espansione dell'Universo.

Nelle immagini dei due strumenti messe a confronto è possibile ammirare la Grande Nube di Magellano, una galassia satellite della Via Lattea, distante dalla Terra circa 157mila anni luce. Il dettaglio e la nitidezza delle stelle, delle galassie e delle nuvole di gas interstellari che si osservano nell'immagine catturata da MIRI del Webb è semplicemente fuori scala rispetto a ciò che si vede nello scatto dello Spitzer. “L'immagine MIRI di Webb mostra il gas interstellare con dettagli senza precedenti. Qui puoi vedere l'emissione di ‘idrocarburi policiclici aromatici', o molecole di carbonio e idrogeno che svolgono un ruolo importante nell'equilibrio termico e nella chimica del gas interstellare”, scrive la NASA. “Quando Webb sarà pronto per iniziare le osservazioni scientifiche, studi come questi con MIRI aiuteranno a fornire agli astronomi nuove intuizioni sulla nascita delle stelle e dei sistemi protoplanetari”, ha aggiunto l'agenzia aerospaziale.

“È solo quando vedi il tipo di immagine che può offrire che capisci davvero dove si sta andando, wow! Pensa solo a cosa impareremo! Spitzer ci ha insegnato molto, ma questo è come un mondo completamente nuovo. Solo incredibilmente bello”, ha affermato a CBSNews la dottoressa Marcia Rieke, ricercatrice principale per lo strumento NIRCAM. Non resta che attendere il completamento di tutte le procedure di configurazione del James Webb per iniziare a studiare l'Universo come mai abbiamo potuto fare prima.

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