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Questa croce incisa su una roccia è la possibile opera d’arte più antica mai trovata: l’età stimata

Nel sito archeologico Coto Correa di Marbella è stata trovata una roccia con un’incisione a forma di croce antichissima. È probabilmente l’opera d’arte più antica mai scoperta dagli scienziati.
A cura di Andrea Centini
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La roccia con la croce incisa. Credit: Consiglio comunale di Marbella
La roccia con la croce incisa. Credit: Consiglio comunale di Marbella

In un sito archeologico di Marbella, in Spagna, è stata probabilmente trovata la più antica opera d'arte conosciuta. Si tratta di un'incisione a croce su una roccia, che è stata rinvenuta nel 2022 all'interno di una grotta assieme a una serie di utensili del Paleolitico inferiore. Secondo i calcoli preliminari degli esperti, questi segni avrebbero ben 200.000 anni. Ciò significa circa 150.000 anni in più rispetto alla più antica pittura rupestre, scoperta in Indonesia; 100.000 anni in più di una tavoletta d'osso intagliata recuperata in Cina; e tra i 100.000 e i 150.000 anni in più di incisioni su manufatti recuperati in alcune grotte israeliane. L'età dell'incisione a croce è più o meno paragonabile a quella di una serie di impronte di mani e piedi di bambini trovate nei pressi di Quesang, un villaggio del Tibet. Secondo gli scienziati cinesi dell'Università di Guangzhou (Cina) che le hanno studiate, non furono lasciate casualmente, ma deliberatamente. Forse a scopo simbolico.

Credit: E. Ostrovsky / M. Smelansky / E. Paixao and L. Schunk
Credit: E. Ostrovsky / M. Smelansky / E. Paixao and L. Schunk

Tutte queste opere suggeriscono che i nostri antenati erano dotati di pensiero astratto e capacità di espressione simbolica, l'elemento che ci differenzia dalle altre specie animali e che ha permesso la nostra eccezionale evoluzione cognitiva. Sempre più prove indicano che questo comportamento simbolico, estetico e decorativo era già radicato nel Paleolitico medio, ben prima di quanto si riteneva fino a non molto tempo fa. L'incisione a croce sulla roccia trovata nel sito archeologico Coto Correa a Las Chapas de Marbella è molto probabilmente l'esempio più antico di questa nostra capacità di elaborare arte. Il sito è noto sin dagli anni '50 del secolo scorso per la presenza dell'uomo preistorico, grazie alla scoperta di utensili e altre prove che quelle grotte erano usate come rifugio. La roccia rinvenuta nel 2022 sposterebbe ancora più indietro l'asticella di questa presenza.

Le impronte dei bambini. Credit: D.D. Zhang et al. / Science Bulletin
Le impronte dei bambini. Credit: D.D. Zhang et al. / Science Bulletin

Come indicato dal Dipartimento della Cultura, dell'Istruzione e del Patrimonio Storico, la scoperta della roccia incisa ha un'importanza duplice: “Da un lato, conferma la presenza di coloni a Marbella durante il Paleolitico medio-inferiore, un periodo poco conosciuto in Spagna e senza precedenti nella provincia di Malaga. Inoltre, fornisce questa pietra unica contenente una serie di rappresentazioni grafiche di origine umana che potrebbero essere più antiche di 100.000 anni rispetto alle più antiche pitture rupestri”. Il riferimento è alla scena di caccia a un suino rinvenuta su una parete rocciosa di Leang Karampuang nell'isola di Sulawesi (Indonesia). Secondo i calcoli degli esperti dell'Università Griffith ha un'età stimata di 51.200 anni.

La pittura rupestre di almeno 51.200 anni scoperta sull'isola di Sulawesi. Credit: Oktaviana et al., Nature, 2024
La pittura rupestre di almeno 51.200 anni scoperta sull'isola di Sulawesi. Credit: Oktaviana et al., Nature, 2024

La croce incisa è stata trovata su un blocco di gabbro, una roccia ignea generata dalla lenta solidificazione del magma, composta da minerali come pirosseno, plagioclasio e olivina. Le linee che la compongono sono talmente nette e definite che secondo gli esperti non sono state prodotte da fenomeni naturali, ma appunto incise da un essere umano (Homo sapiens, di Denisova o Neanderthal non è dato saperlo). Ciò che è certo è che la roccia verrà accuratamente scansionata in tre dimensioni e verranno raccolti piccoli campioni di materiale per condurre sofisticate indagini di datazione. Solo così avremo informazioni più precise su quando è stata realizzata. Dopo queste analisi da parte degli esperti del Dipartimento della Cultura saranno messi a punto studi scientifici da pubblicare su riviste ad hoc.

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