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Covid 19

Quarta dose di vaccino Covid sicura ed efficace, Israele: “Anticorpi aumentano di 5 volte”

Da Israele arrivano i primi risultati di uno studio dedicato alla quarta dose di vaccino Covid, risultata efficace e sicura. Netto aumento degli anticorpi.
A cura di Andrea Centini
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Lo scorso 27 dicembre in Israele è partito un pionieristico studio per valutare l'efficacia e la sicurezza della quarta dose di vaccino anti Covid, che coinvolgerà in tutto seimila persone. L'inoculazione viene fatta ad almeno quattro mesi dalla terza dose, quando si registra un calo più significativo degli anticorpi. La prima parte dell'indagine israeliana si è concentrata su circa 150 operatori sanitari dello Sheba Medical Center di Tel HaShomer che avevano anticorpi bassi dopo la somministrazione del primo richiamo o booster; i risultati preliminari, a una settimana dall'inoculazione, non solo indicano un significativo aumento – di ben cinque volte – degli anticorpi neutralizzanti diretti contro il coronavirus SARS-CoV-2, ma anche che il secondo richiamo è sicuro, mostrando un profilo di tollerabilità in linea con quello delle dosi precedenti. Alcuni scienziati israeliani avevano suggerito che una serie di somministrazioni a così breve distanza le une dalle altre avrebbero potuto affaticare l'organismo e addirittura indebolire il sistema immunitario, inoltre non tutti gli esperti sono favorevoli alla quarta dose se non preceduta da analisi approfondite.

Ad annunciare i risultati preliminari dello studio il primo ministro israeliano Naftali Bennett, durante una visita presso lo Sheba Medical Center, il più grande ospedale dello Stato Mediorientale e considerato uno dei migliori nosocomi al mondo (nel 2020 è stato posizionato al nono posto in una classifica di Newsweek). “Una settimana dopo la somministrazione della quarta dose, sappiamo con un grado di certezza più elevato che è sicura”, ha dichiarato Bennet in conferenza stampa. “La seconda notizia – ha proseguito il primo ministro -, sappiamo che una settimana dopo la somministrazione di una quarta dose si osserva un aumento di cinque volte del numero di anticorpi nella persona vaccinata”. “Questo molto probabilmente significa un aumento significativo della protezione contro l'infezione, il ricovero in ospedale e i sintomi (gravi)”, ha concluso Bennet, sottolineando che a breve l'istituto di ricerca pubblicherà i risultati dell'indagine.

Israele è stato pioniere nella vaccinazione anti Covid sin dall'inizio della pandemia di COVID-19, grazie a un accordo speciale con Pfizer per la distribuzione del vaccino a mRNAComirnaty”, messo a punto con la società di biotecnologie tedesca BioNTech. Il nuovo studio sulla quarta dose, tuttavia, valuterà anche la vaccinazione eterologa con lo Spikevax di Moderna, anch'esso basato sulla tecnologia dell'RNA messaggero, ovvero, nanoparticelle lipidiche che contengono l'informazione genetica della proteina S o Spike del coronavirus SARS-CoV-2 per spingere il nostro organismo a produrla. Diversi studi hanno dimostrato che la combinazione dei due vaccini garantisce un'efficacia maggiore, pertanto una piccola parte delle persone coinvolte nello studio riceverà lo Spikevax.

Sebbene gli studi siano appena iniziati, Israele ha comunque già autorizzato la somministrazione della quarta dose a determinate categorie della popolazione: operatori sanitari, over 60 e pazienti immunodepressi / fragili. È il primo Paese al mondo ad averlo fatto e non si esclude che a breve possano seguirne altri. L'obiettivo è contenere la diffusione della variante Omicron (B.1.1.529) super trasmissibile, responsabile di una significativa impennata dei contagi. Oltre 14mila cittadini israeliani hanno già ricevuto il secondo richiamo e più di 50mila sono già prenotati. La quarta dose a 4 mesi dalla terza, tuttavia, potrebbe restare autorizzata solo per le categorie più a rischio di sviluppare la forma severa della COVID-19; nel caso infatti venisse confermata la ridotta morbilità della variante Omicron e non dovessero emergere nuove varianti più aggressive, la vaccinazione anti Covid potrebbe diventare annuale come quella contro l'influenza, da fare alle porte dell'autunno (i virus respiratori sono avvantaggiati dal freddo). Nel frattempo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) continua a ribadire l'importanza di distribuire i vaccini nel resto del mondo prima di pensare ai richiami nei Paesi ricchi; solo se tutti saremo immunizzati potremo davvero scongiurare l'emersione di nuove varianti e superare definitivamente questa pandemia.

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