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Quanto costa un’ora di condizionatore

Per il calcolo occorre tenere in considerazione una serie di variabili, a partire dalla classe energetica del condizionatore fino al costo dell’energia, che per l’estate 2023 si aggira intorno ai 24 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse.
A cura di Valeria Aiello
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Quanto costa tenere il condizionatore acceso? E quanto incide sulla spesa per l’energia elettrica? Con il caldo record di questi giorni d’estate, sono in tanti a chiedersi quanto consuma il proprio condizionatore e come limitare i costi del suo sollievo, in particolare se, nell’impiego quotidiano, scegliamo di utilizzarlo per più ore.

Per non avere brutte sorprese in bolletta, come quelle del 2022, quando i prezzi dell’energia erano alle stelle, è importante essere consapevoli di una serie di parametri, a partire dalla classe energetica del proprio apparecchio e, chiaramente, del costo dell’energia elettrica, che per l’estate 2023 (luglio-settembre) si aggira intorno ai 24 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse.

Quanto consuma un’ora di condizionatore

Quando si parla di consumo elettrico, per stimare quello che sarà il costo del raffreddamento occorre innanzitutto tenere in considerazione la classe energetica del condizionatore. Gli apparecchi di classe energetica superiore assorbono meno corrente dei modelli di classe più bassa, in quanto hanno una maggiore efficienza energetica, ovvero un miglior rapporto tra capacità di raffreddamento e consumo elettrico in determinate condizioni di temperatura ed umidità dell’aria.

La potenza nominale, invece, si riferisce al consumo dell’unità quando questa è in esercizio alla massima potenza. Tuttavia, man mano che il condizionatore è acceso e ci si avvicina alla temperatura impostata, il consumo nominale si riduce, in quanto l’apparecchio potrebbe anche accendersi e spegnersi in modo da mantenere costante una certa temperatura oppure, a seconda della tecnologia (inverter), regolare la potenza assorbita in funzione della temperatura interna, pur restando sempre acceso.

Pertanto, un calcolo esatto del consumo del condizionatore, considerando solo il tempo effettivo di utilizzo, non è semplice, in quanto va considerata anche la potenza istantanea impiegata. In linea generale, tuttavia, i condizionatori più performanti, come quelli di classe A+++, hanno consumi più bassi, mentre quelli di classe A++, A+, A, B, C, e D hanno consumi via via più alti.

L'etichetta energetica di un condizionatore
L'etichetta energetica di un condizionatore

Queste informazioni sono contenute nell’etichetta energetica, obbligatoria nell’Unione europea per tutti gli elettrodomestici immessi sul mercato dal 2013, che si divide in tre settori, dove il settore 1 identifica l’apparecchio, riporta il nome o il marchio del costruttore e il nome del modello, oltre al pittogramma che mostra che l’apparecchio funziona in modalità raffreddamento.

Il settore 2 indica invece la classe di efficienza energetica a cui appartiene l’apparecchio, riportando una serie di frecce di lunghezza crescente e colore diverso (dal verde al rosso) associate alle lettere dell’alfabeto.

Il settore 3, infine, riporta i dati sulle caratteristiche tecniche ed energetiche dello specifico modello, dunque la potenza nominale in kW, il valore dell’EER (indice di efficienza energetica nominale in modalità di raffreddamento), il rumore emesso dall’unità all’interno della stanza (in decibel) e il consumo per 60 minuti di funzionamento nella modalità indicata, espressa in kWh. Quest’ultimo rapporto è quello che può dunque fornirci una stima del consumo medio per un’ora di utilizzo.

Chiaramente, a parità di elettrodomestico, in termini di raffrescamento vanno considerate anche altre variabili, come ad esempio l’ampiezza e l’esposizione della stanza, per le quali i BTU/h (acronimo inglese di British Thermal Unit/hour) giocano un ruolo centrale, identificando la capacità di un sistema di refrigerare un ambiente in un’ora. Una formula utile per calcolare di quanti BTU abbiamo bisogno è mq x K, dove mq è la superficie della stanza (espressa in metriquadrati) mentre K è un coefficiente fisso, pari a 340.

In un’ambiente con una corretta esposizione, per ogni mq occorrono quindi 340 BTU/h, per cui nel caso in cui dobbiamo rinfrescare una stanza di 15 mq servirà un condizionatore da almeno 5.100 BTU/h.

Consumo e costo dell'energia

Per sapere qual è il consumo medio del nostro condizionatore, possiamo quindi ricorrere alle informazioni contenute nell’etichetta energetica del nostro apparecchio (settore 3) e calcolare così quanto costa tenerlo acceso più o meno a lungo. Se, ad esempio, il nostro dispositivo ha un consumo di 1 kWh per 60 minuti, per sapere qual è il costo di un’ora di aria condizionata, basta moltiplicare questo dato per il prezzo al kWh applicato dal proprio gestore di energia elettrica.

Per il terzo trimestre 2023 (luglio-settembre), il prezzo della materia energia è di 11,84 centesimi di euro per kilowattora che, sommati alle spese di trasporto, gestione del contatore, oneri di sistema e imposte (iva e accise), portano il prezzo di riferimento dell’energia elettrica a 23,85 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse (mercato tutelato).

Pertanto, tenere acceso il condizionatore per un’ora ha un costo che si aggira intorno ai 24 centesimi di euro, che in un mese, con una media giornaliera di utilizzo di quattro ore, incide per poco meno di 30 euro in bolletta.

Discorso che può essere diverso per quanti hanno scelto il mercato libero dell’energia e che, a seconda del tipo di contratto, possono ad esempio avere un prezzo fisso dell’energia, oppure – anche nel mercato tutelato – che hanno invece tariffe biorarie, per cui il prezzo dell’energia è differenziato a seconda dei momenti della giornata di utilizzo dell’energia elettrica. In questo secondo caso, la fascia più conveniente è la F23, mentre la più alta è la F1.

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