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Quando la Terra avrà una seconda luna, data e ora esatta della cattura dell’asteroide 2024 PT5

La Terra avrà una seconda luna da domenica 29 settembre 2024, quando in Italia saranno le 21:54 di sera: la nuova mini-luna (misura circa 11 metri) è un piccolo asteroide, conosciuto con il nome di 2024 PT5, che resterà intrappolato nel campo gravitazionale del nostro pianeta per circa due mesi, fino al 25 novembre. Ecco cosa c’è da sapere sulla sua orbita e come vedere la sua breve permanenza attorno alla Terra.
A cura di Valeria Aiello
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Illustrazione di un asteroide che si avvicina alla Terra / Credit: iStock
Illustrazione di un asteroide che si avvicina alla Terra / Credit: iStock

La Terra avrà una “seconda luna” a partire dal prossimo 29 settembre 2024, quando in Italia saranno le 21:54 di sera: la nuova mini-luna è un asteroide conosciuto con il nome di 2024 PT5, nettamente più piccolo della nostra compagna principale, la Luna, che resterà intrappolato nel campo gravitazionale del nostro pianeta per quasi due mesi, fino al 25 novembre. La sua sarà quindi una presenza temporanea, che non ci accompagnerà alla fine dell’anno e che non descriverà neppure un’orbita completa attorno alla Terra.

La seconda Luna della Terra sarà anche troppo piccola (misura circa 11 metri di lunghezza) e troppo fioca per essere vista ad occhio nudo, oppure usando un binocolo o un normale telescopio domestico: potrà tuttavia essere osservata con telescopi professionali in grado di rilevarla, che potranno produrre immagini e video del minuscolo asteroide, che sfreccerà a grande velocità a circa 3,5 milioni di chilometri dalla Terra.

Da quando la Terra avrà "due lune"

La Terra avrà una “seconda luna” da domenica 29 settembre 2024 alle ore 19:54 UTC (le 21:54 in Italia), per circa due mesi, fino a lunedì 25 novembre, secondo gli ultimi calcoli del sistema Horizons del Jet Propulsion Laboratory della NASA. La nuova “seconda luna” è un piccolo asteroide chiamato 2024 PT5, che resterà temporaneamente intrappolato nella sfera gravitazionale della Terra, per poi continuare ad orbitare attorno al Sole come parte della famiglia di asteroidi Arjyna, una fascia secondaria di asteroidi, composta da rocce spaziali che percorrono orbite molto simili a quella del nostro pianeta, a una distanza media dal Sole di circa 150 milioni di chilometri.

Il prossimo 29 settembre, l’asteroide 2024 PT5 si troverà tuttavia a una distanza relativamente bassa dalla Terra, viaggiando a una velocità altrettanto contenuta, da risentire del campo gravitazionale del nostro pianeta, che lo catturerà temporaneamente, facendolo diventare una “seconda luna”. Ciò accade perché alcuni oggetti della fascia di asteroidi Arjuna, possono trovarsi a una distanza ravvicinata dalla Terra, di circa 4,5 milioni di chilometri, e avere una velocità relativamente bassa, inferiore a 3.540 km/h, da subire una cattura gravitazionale.

Questo tipo di eventi di cattura, che possono sembrare straordinari, sono in realtà piuttosto comuni: recentemente questo tipo di eventi si è verificato due volte, con oggetti che hanno accompagnato la Terra anche per parecchi mesi, come nel 2006 e nel 2020, o per periodi di tempo più brevi, come successo nel 1991 e nel 2021, e come accadrà con 2024 PT5.

Cosa succede quando 2024 PT5 sarà “seconda luna” della Terra

L’asteroide 2024 PT5 è una roccia della fascia di asteroidi Arjuna, una sottoclasse del gruppo Apollo, che fa parte della popolazione di oggetti vicini alla Terra, cioè di asteroidi e comete che possono avvicinarsi al nostro pianeta, fino a raggiungere distanze relativamente basse. Scoperto lo scorso 7 agosto dagli astronomi del programma Asteroid Terrestrial-Impact Last Alert System (ATLAS) della NASA presso il South African Astronomical Observatory di Sutherland, in Sudafrica, l’asteroide 2024 PT5 orbita attorno al Sole ma effettua lenti passaggi ravvicinati nei pressi del sistema Terra-Luna. Il suo più recente avvicinamento alla Terra risale all’8 agosto 2024, il giorno successivo alla sua scoperta, quando l’asteroide ha raggiunto una distanza di circa 567.000 km dalla Terra con una velocità relativa di 1,37 km/s.

L'avvicinamento dell'asteroide 2024 PT5 (n fuxia) alla Terra (in blu). In giallo è rappresentata la Luna / Credit: HORIZONS System , JPL, NASA
L'avvicinamento dell'asteroide 2024 PT5 (n fuxia) alla Terra (in blu). In giallo è rappresentata la Luna / Credit: HORIZONS System , JPL, NASA

Secondo lo studio effettuato dal team di ricerca guidato dal professor Carlos de la Fuente Marcos, esperto di eventi mini-luna e docente presso l’Universidad Complutense de Madrid, l’asteroide 2024 PT5, avente un diametro di soli 11 metri circa, si avvicinerà alla Terra con una velocità relativamente così bassa da entrare in un orbita geocentrica dal 29 settembre al 25 novembre 2024, diventando quella che viene definita una “mini-Luna”, prima di tornare a orbitare attorno al Sole.

In questi 57 giorni da “seconda luna” della Terra, l’asteroide 2024 PT5 non descriverà però un’orbita completa attorno al nostro pianeta, ma seguirà piuttosto una traiettoria a ferro di cavallo, transitando a una distanza dalla Terra compresa tra i 3,44 milioni di chilometri (29 settembre) e 3,56 milioni di chilometri (25 novembre), a una bassa velocità relativa (nell’intervallo 0,002 km/s – 0,439 km/s). Una volta fuori dalla sfera di influenza gravitazionale della Terra, l’asteroide 2024 PT5 continuerà a orbitare attorno al Sole.

Come vedere la seconda luna della Terra

L’asteroide 2024 PT5 che, da domenica 29 settembre e per quasi due mesi, diventerà una seconda luna temporanea della Terra non sarà visibile a occhio nudo né con l’aiuto di un binocolo o un normale telescopio domestico, essenzialmente perché è troppo piccolo (come detto, misura appena 11 metri) e troppo fioco per essere rilevato senza un telescopio professionale. Se paragonato alla Luna, che domina il cielo notturno della Terra e ha un diametro stimato di 3.475 km, il piccolo asteroide 2024 PT5 è infatti più di 308.000 volte più piccolo della Luna.

La nuova mini-Luna sarà però un oggetto che rientra ampiamente nell’intervallo di luminosità dei telescopi utilizzati dagli astronomi professionisti, che quasi sicuramente forniranno immagini e video di questo evento temporaneo. “Per osservare questo oggetto – ha spiegato il professor Marcos – è necessario un telescopio con un diametro di almeno 30 pollici (76 centimetri) più un rilevatore CCD o CMOS. Un telescopio da 30 pollici e un occhio umano dietro non sono sufficienti a rilevarlo”.

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