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Quando ci sarà la prossima Superluna Blu e perché è così rara

Per assistere alla prossima Superluna Blu, dunque alla combinazione di Luna Piena, Superluna e Luna Blu come quella del 31 agosto 2023, bisognerà attendere fino al 2037, quando due Superlune blu si verificheranno addirittura in rapida successione, a gennaio e marzo: perché trascorrerà così tanto tempo e cosa rende questo evento così speciale.
A cura di Valeria Aiello
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Luna piena, Superluna e Luna Blu: è questa la tripletta di nomi che ha caratterizzato la SuperLuna Blu di giovedì 31 agosto 2023, una combinazione particolarmente rara di eventi che l’ultima volta si era verificata nel dicembre 2009, quindi quasi 14 anni fa. Per assistere alla prossima Superluna Blu bisognerà invece attendere fino a 2037, quando non una, ma addirittura due Superlune blu si verificheranno in rapida successione, con la prima a fine gennaio e la seconda a fine marzo. Ma cosa rende così insolita la frequenza della Superluna Blu e quante Lune piene sono anche Lune Blu?

Perché la prossima Superluna blu non arriverà prima del 2037

Per Superluna blu si intende una Luna piena che è contemporaneamente Superluna e Luna Blu, un’eccezionale coincidenza di fase lunare, distanza lunare e successione temporale di due Lune piene che rende questo evento particolarmente raro. In media, la Superluna Blu si verifica ogni 10 anni, ma può accadere di attendere anche 20 anni affinché queste tre circostanze si ripetano, oppure appena un mese, proprio come accadrà nel 2037, quando due Superlune blu risplenderanno in rapida successione, il 31 gennaio e il 31 marzo.

Per la prossima Superluna basterà invece attendere il completamento del mese lunare appena iniziato, che culminerà con la Luna del Raccolto del 29 settembre 2023, l’ultima Superluna del 2023: per la successiva bisognerà invece pazientare fino al 19 agosto 2024. Il motivo di questa mancata corrispondenza tra Luna Blu e Superluna comprende diverse ragioni, a partire dal fatto che circa il 25% delle Lune piene sono anche Superlune ma solo il 3% delle Luna piene è una Luna Blu. Ma andiamo con ordine.

Cos’è una Superluna e perché si chiama così

Il termine Superluna è usato per descrivere la Luna piena che si verifica quando la Luna si trova alla minima distanza dalla Terra. La Luna, viaggiando intorno al nostro pianeta secondo un’orbita ellittica, con la Terra più vicina a un lato dell’ellisse, circa una volta ogni mese (il mese lunare è di 29,5 giorni) transita sia nel punto più vicino alla Terra (perigeo) sia in quello più lontano (apogeo):

  • quando si trova nel punto più vicino alla Terra (o nelle sue vicinanze) e in questo stesso momento è piena (la fase in cui appare completamente illuminata dalla prospettiva della Terra), si parla di “Superluna”
  • quando avviene il contrario, ovvero la Luna transita nel punto più lontano (o nelle sue vicinanze) nello stesso momento in cui è piena, si parla di “Microluna”.

Secondo la NASA, quando la Luna piena è più vicina alla Terra (Superluna), può apparire fino al 14% più grande e al 30% più luminosa rispetto a una Luna piena all’apogeo. Questa circostanza si verifica circa tre o quattro volte l’anno, come accaduto anche nel 2023, con la prossima Superluna prevista per venerdì 29 settembre (Superluna del Raccolto), dopo quelle del 3 luglio (Superluna del Cervo), 1° agosto (Superluna dello Storione) e 31 agosto (Superluna Blu).

La definizione di Superluna si deve all’astrologo americano Richard Nolle che, nel 1979, coniò il termine per descrivere sia la Luna nuova sia quella piena che si verificano quando la Luna si trova al 90% o più della sua distanza media più vicina alla Terra (perigeo). Nel tempo, tuttavia, il termine è stato adottato con un significato più restrittivo, indicando il solo plenilunio con la Luna pari o vicina al perigeo.

Cos’è una Luna Blu e ogni quanto si verifica una Blue Moon

Come detto, la Superluna del 31 agosto 2023 è anche Luna Blu (dall’inglese Blue Moon), un termine che, secondo il Maine Farmer’s Almanac indicava la terza Luna piena in una stagione con quattro pleniluni ma che, nell’accezione più moderna, derivata da un’errata reinterpretazione dello stesso almanacco pubblicata nel 1946 sulla rivista americana Sky & Telescope, indica la seconda piena in uno stesso mese, una circostanza che si verifica perché il ciclo lunare è di 29,5 giorni, quindi leggermente più breve della durata media di un mese di calendario.

Questo scarto temporale tra ciclo lunare (mese sinodico) e un mese di calendario si traduce in intervallo di tempo che determina la situazione per cui in un anno si possono verificare 13 Lune piene anziché 12 come di solito avviene, con la 13esima che prende il nome di Luna Blu. Tuttavia, in un anno solare (come successo nel 2010, nel 2018 e accadrà nel 2023), quando il mese di febbraio non presenta alcuna Luna piena, sia il mese di gennaio sia quello di marzo hanno ciascuno due Lune piene, con il secondo plenilunio di ogni mese che prende “Luna blu”.

In altre parole, quando la Luna piena si verifica l’1 o il 2 di un mese può essere seguita da una seconda Luna piena nei giorni 30 o 31 dello stesso mese: quando il febbraio non ha alcuna Luna piena, i mesi di gennaio e marzo hanno entrambi due pleniluni, con la seconda Luna piena di ogni mese che prende il nome di “Luna Blu”.

Con il termine Luna Blu non si intende quindi il reale colore della Luna che, visivamente, in determinate condizioni atmosferiche – fumo o polvere di eruzioni vulcaniche o incendi – può apparire di una tonalità bluastra indipendentemente dalla sua fase. Con Blue Moon si indica semplicemente la seconda Luna piena che si verifica in un singolo mese, con il tempo che intercorre tra due Lune blu che in media è di 2,7 anni (minimo ogni 2 anni e 6 mesi e massimo ogni 2 anni e 11 mesi), con l’eccezione del mancato plenilunio di febbraio che può portare a due Lune blu in rapida successione, a gennaio e marzo.

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