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Vaiolo delle scimmie in Italia ed Europa

Quali sono le differenze tra i sintomi del vaiolo delle scimmie e della varicella

Il vaiolo delle scimmie e la varicella possono avere diversi sintomi in comune. Ecco quali sono le differenze tra le due patologie.
A cura di Andrea Centini
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Le diagnosi di vaiolo delle scimmie (monkeypox) sono in aumento in Europa e in America, con il quarto caso confermato anche in Italia. Nonostante tale incremento, tuttavia, gli esperti continuano a rilasciare dichiarazioni rassicuranti sulla gestione dei casi, affermando che i rischi per la popolazione generale restano bassi, che non c'è alcun bisogno di una corsa ai vaccini e che, grazie al tracciamento dei contatti e alle caratteristiche della patologia, i focolai dovrebbero essere contenuti in tempi relativamente brevi. Come affermato ad Adnkronos Salute dall'epidemiologo Donato Greco, consulente dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), inoltre "la malattia si risolve da sola in poche settimane" e dal punto di vista della gravità è "anche inferiore a una varicella". Dello stesso avviso anche il professor Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene presso l’Università del Salento, che in un'intervista a Radio24 ha sottolineato che se la malattia fosse stata chiamata "varicella africana" ci sarebbe stata molta meno preoccupazione in giro, dato che provoca una condizione "molto simile alla varicella". Ma quali sono le differenze tra la varicella e il vaiolo delle scimmie?

I virus responsabili

Anche se in inglese il vaiolo delle scimmie e la varicella hanno nomi piuttosto simili (rispettivamente monkeypox e chickenpox), si tratta di due patologie provocate da virus totalmente differenti. Quello del vaiolo delle scimmie è infatti un virus a DNA appartenente al genere Orthopoxvirus e alla famiglia Poxviridae, mentre la varicella è provocata dal Virus varicella-zoster, conosciuto anche come Herpesvirus umano 3. È anch'esso un virus a DNA, ma appartiene al genere dei Varicellovirus e a una famiglia diversa, quella degli Herpesviridae. Nonostante questa netta differenza filogenetica, le due patologie possono causare sintomi talmente simili da poter essere facilmente confuse, senza una diagnosi ad hoc da parte di uno specialista.

I sintomi del vaiolo delle scimmie e della varicella

Tra i segni e i sintomi del vaiolo delle scimmie segnalati dagli autorevoli Manuali MSD per operatori sanitari sono riportati febbre, mal di testa, grave affaticamento, mal di schiena, brividi, dolori muscolari e linfonodi gonfi (edema linfonodare), quest'ultima una condizione non evidente nel vaiolo umano. La caratteristica distintiva del monkeypox è la formazione di un'eruzione cutanea “che frequentemente inizia sul viso e in seguito si diffonde ad altre parti del corpo, palmi delle mani e piante dei piedi compresi”, indicano i Manuali MSD. Le lesioni si evolvono da macchie piane di colore rosso a vescicole purulente (pustole piene di virus), fino a diventare croste che si staccano. Nella varicella, spiega l'Istituto Superiore di Sanità (ISS), i sintomi caratteristici sono esantema cutaneo o rash, febbre, malessere generalizzato e mal di testa, accompagnati dalla formazione di “piccole papule rosa pruriginose” che compaiono sulla testa, tronco, viso e arti "a ondate successive". Anche in questo caso le lesioni evolvono in più stadi, passando per quelli di vescicola, pustola e infine crosta. Spesso sono molto pruriginose e si contano tipicamente tra le 250 e le 500 lesioni, specifica l'ISS. Come affermato dal dottor Greco all'ADNKronos, la febbre provocata dalla varicella è spesso molto alta, a differenza di quanto si sta osservando nei casi di vaiolo delle scimmie diagnosticati in questi giorni. Inoltre nella varicella le lesioni cutanee si distribuiscono in tutto il corpo, mentre nei pazienti con recente diagnosi di monkeypox le pustole sono limitate all'area genitale, segnale di una trasmissione sessuale dell'infezione.

Le complicazioni del vaiolo delle scimmie e della varicella

I Manuali MSD indicano che la varicella nei bambini immunocompetenti (la fascia della popolazione più colpita) è raramente grave, mentre è spesso severa nei piccoli e negli adulti immunocompromessi. Al contrario, il vaiolo delle scimmie può risultare generalmente più serio nei bambini, pur non sussistendo alcun rischio specifico. Il ceppo del Congo / Africa centrale, noto per essere più aggressivo, può comunque arrivare a una mortalità del 20 percento nei bimbi, secondo uno studio. Fortunatamente in Europa e in America è stato rilevato il ceppo Occidentale del virus, molto meno letale (3 – 6 percento nella popolazione generale secondo l'OMS). Al momento ricordiamo che sono state registrate solo infezioni lievi e moderate, quasi tutte in giovani adulti maschi. Tra le possibili complicanze della varicella si segnalano sovrainfezioni batteriche, polmonite, miocardite, epatite, emorragie, atassia cerebellare postinfettiva acuta (tra le complicazioni neurologiche più diffuse nei bimbi) e l'encefalite. Il vaiolo delle scimmie è una malattia generalmente più lieve, mentre la varicella, come indicato, nei soggetti fragili e con deficit del sistema immunitario può scatenare gravi complicanze. Il virus della varicella, inoltre, rimane latente per tutta la vita presso i gangli dei nervi spinali, riattivandosi anche a decenni di distanza scatenando il cosiddetto “Fuoco di Sant'Antonio”.

Trasmissione del vaiolo delle scimmie e della varicella

L'ISS specifica che la varicella è tra le malattie più contagiose; la trasmissione avviene sia attraverso le goccioline respiratorie (droplet) che entrando in contatto con le lesioni della pelle o oggetti contaminati da una persona infetta. Il vaiolo delle scimmie si trasmette sulla base dei medesimi principi, tuttavia si diffonde molto più difficilmente da uomo a uomo, essendo provocato da un virus poco adattato alla nostra specie. Il contagio può determinarsi attraverso contatti stretti, rapporti sessuali, stando faccia a faccia con un positivo senza mascherina ed entrando in contatto con gli oggetti contaminati da un paziente (come le coperte del letto) in assenza di dispositivi di protezione individuale.

Trattamento e prevenzione delle malattie

Sia il vaiolo delle scimmie che la varicella possono essere prevenute con un vaccino, che riduce il rischio di infezione o attenua le conseguenze della malattia in caso di contagio. L'ISS specifica che il vaccino contro la varicella ha un'efficacia del 95 percento contro le forme moderate e gravi e del 70-85 percento contro le forme lievi. Il vaccino antivaioloso – che protegge anche dal vaiolo delle scimmie – ha un'efficacia dell'85 percento nel prevenire l'infezione, secondo i dati dell'OMS. I trattamenti per entrambe le patologie sono di supporto e per prevenire potenziali sovrainfezioni secondarie; possono essere previsti farmaci antivirali come l’acyclovir per la varicella e il Tecovirimat per il monkeypox. Normalmente la varicella guarisce in 7 – 10 giorni, mentre il vaiolo delle scimmie può richiedere 2 – 4 settimane.

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