Quali sono i sintomi dell’infezione da norovirus, il virus che può nascondersi negli acquedotti
In larga parte dei casi di gastroenterite di origine virale e non batterica, l'agente eziologico scatenante – cioè il patogeno responsabile – è un Norovirus, un genere di virus a RNA che abbraccia ceppi estremamente contagiosi. Come specificato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), infatti, possono bastare soltanto dieci particelle virali per innescare l'infezione, con la conseguente comparsa dei sintomi, principalmente gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea. La via di trasmissione principale è attraverso il consumo di cibo o acqua contaminati dal patogeno, come evidenziano i focolai che ciclicamente balzano agli onori della cronaca.
Ad aprile 2024, ad esempio, con un'ordinanza è stato imposto il divieto di bere acqua di rubinetto in un'area compresa tra le province di Brescia e Trento, a seguito della diffusione del norovirus tra turisti e residenti. Il virus può infatti annidarsi in acquedotti, cisterne e altri depositi d'acqua, dando vita a epidemie che spesso restano limitate a specifici ambienti (come scuole, ospedali, navi da crociera e simili). Il contagio può avvenire anche attraverso l'esposizione alle goccioline respiratorie (aerosol e droplet) di una persona infetta, come avviene col coronavirus SARS-CoV-2 e i virus influenzali; per via orofecale; entrando in contatto con oggetti contaminati (fomiti) e più in generale tramite contatto stretto con i positivi.
Quali sono i sintomi dell'infezione da Norovirus
La Mayo Clinic, tra le principali organizzazioni di ricerca medica negli Stati Uniti, indica che il tempo di incubazione – cioè l'intervallo temporale tra l'esposizione al norovirus e la comparsa dei primi sintomi – varia da appena 12 a 48 ore. I Manuali MSD per operatori sanitari indicano una finestra compresa tra 1 e 2 giorni dopo il contagio. L'esordio dei sintomi solitamente è improvviso, in particolar modo il vomito acuto, accompagnato da nausea, forti dolori addominali (simili a crampi) e diarrea, che può essere acquosa o molle. È interessante notare che nei bambini è prevalente il vomito, mentre negli adulti infettati lo è la diarrea. Tra gli altri possibili sintomi segnalati dalla Mayo Clinic, oltre a quelli tipici di una severa gastroenterite, ci sono anche febbre bassa e malessere generalizzato. I Manuali MSD segnalano anche cefalea (mal di testa) e mialgie, ovvero dolori muscolari.
In genere l'infezione da norovirus non comporta complicazioni e i sintomi scompaiono spontaneamente nel giro di 1 – 3 giorni, anche se attraverso le feci si può continuare a diffondere il patogeno per diverse settimane dopo la guarigione. A causa della significativa perdita di liquidi c'è il rischio di disidratazione da non sottovalutare, soprattutto in bambini, anziani e in generale soggetti fragili. “Normalmente, l’unica misura è quella di assumere molti liquidi per compensare la disidratazione conseguente a vomito e diarrea. In particolare, la disidratazione può rappresentare una complicazione più seria per i bambini, gli anziani e i soggetti con precario equilibrio metabolico o cardiocircolatorio, e può quindi richiedere una certa attenzione medica”, spiega l'Istituto Superiore di Sanità.
Come si cura l'infezione da norovirus
Non esiste una vera e propria cura specifica contro le infezioni da norovorus e, al di là della terapia di supporto basata su liquidi ed elettroliti per compensare le perdite, i medici possono prescrivere farmaci antidiarroici e antiemetici. I primi non vanno dati ai bambini / adolescenti con età inferiore ai 18 anni, ma solo agli adulti nei quali è stata accertata la causa della diarrea, come evidenziano i Manuali MSD. Gli esperti spiegano infatti che questi farmaci possono peggiorare le infezioni batteriche causate da Clostridioides difficile ed Escherichia coli, pertanto solo dopo aver rilevato il contagio da norovirus si può procedere al loro utilizzo. In caso di grave disidratazione vengono somministrati liquidi isotonici EV alla stregua del lattato di Ringer e della normale soluzione fisiologica.