Quali sono i sintomi della malaria, l’infezione che ha contratto Dia: come si cura e tempi di incubazione
Boulaye Dia avrebbe contratto la malaria durante il ritiro del Senagal per le qualificazioni alla Coppa d'Africa 2025. A riferirlo è stata la Federcalcio senegalese (FSF), spiegando il perché dell'assenza dell'attaccante della Lazio durante la partita contro il Burkina Faso. A causa della malattia Boulaye non è potuto partire per Bamako, dove si è svolta la partita, ma è rimasto a Dakar e non è ancora chiaro quando tornerà in Italia.
La malaria è infatti una malattia infettiva causata da un particolare agente patogeno che può essere trasmesso all'uomo perlopiù attraverso la puntura delle femmine di alcune specie di zanzara. Mentre in Italia la malattia è stata debellata negli anni '70 – sebbene periodicamente si registrino casi di importazione – in alcuni Paesi del mondo è ancora endemica. Nello specifico in Africa, dove l'attaccante laziale l'ha probabilmente contratta, il rischio di malaria è presente nella maggior parte dei Paesi, fatta salva qualche eccezione. Dei circa 241 milioni di casi di malaria registrati nel 2020, il 95% è rappresentato da infezioni contratte in Africa.
Cos’è la malaria e come si trasmette la malattia
La malaria è una malattia infettiva causata da un gruppo di parassiti del genere Plasmodium. Nello specifico sono cinque le specie in grado di infettare l'uomo causando la malaria: il P. falciparum, il P. vivax, il P. ovale, il P. malariae e il P. knowlesi. Questo parassita si trasmette – spiga il portale dell'Istituto superiore di sanità (Iss) – da uomo a uomo attraverso la puntura di una zanzare femmina infetta, ma non tutte le specie di zanzare sono vettori del parassita responsabile della malaria.
Le zanzare che possono essere vettori dell'infezione sono infatti in genere le femmine dalla famiglia Anopheles. A differenze di altre specie, come la Culex o la Aedes, queste pungono prevalentemente dal tramonto all'alba.
Quali sono i sintomi della malaria
In realtà, la malaria può manifestarsi con uno spettro di sintomi molto diversi tra loro. La differenza fondamentale la fa infatti la specie di Plasmodium inoculato dalla zanzara infetta. Il Manuale Msd, un'autorevole fonte di informazione medica, indica tra i possibili sintomi:
- Brividi intensi
- Rigidità e dolori muscolari
- Febbre (anche periodica)
- Diarrea
- Sudorazione
- Diarrea e dolore addominale
- Difficoltà respiratoria
- Confusione
- Convulsioni
- Anemia emolitica
- Anomalie renali
- Ittero
- Ingrossamento della milza (splenomegalia)
Per quanto riguarda la febbre da malaria, in alcune infezioni, come quella da P. vivax, questa può manifestarsi con picchi ogni 48 ore, che durano tra le 6 e le 12 ore e si manifestano insieme ad altri sintomi come sudorazione e grande stanchezza.
Come si cura la malaria e in quanto tempo si manifestano i sintomi
Normalmente i sintomi si manifestano dopo un periodo di incubazione compreso tra i sette e i 18 giorni dal contagio. Tuttavia, in base alla specie infettante anche i tempi di incubazione possono essere diversi, in alcuni casi anche molto lunghi. In genere, la maggior parte delle infezioni si manifesta entro i sei mesi dalla puntura, ma per alcune specie di Plasmodium il tempo di incubazione può raggiungere anche i due anni.
Dopo che attraverso un esame del sangue viene diagnosticata la malaria, la malaria viene trattata con i farmaci antimalarici, che vengono scelti in base a diversi parametri valutati dai medici di volta in volta. Tra questi sicuramente la specie di parassita infettante è determinante.
I farmaci antimalarici sono impiegati anche nella profilassi, ovvero per prevenire il rischio di contagio, ad esempio per chi ha programma di fare un viaggio in un Paese in cui la malattia è presente. Tuttavia, spiega l'Iss, in caso di attacco di malaria in una persona con profilassi, il farmaco prescritto per il trattamento dovrebbe essere diverso da quello assunto per la profilassi: ovviamente sarà il medico a stabilire come intervenire e quale farmaco scegliere.
In genere i famarci antimalarici sono somministrati come compresse o capsule e solo nei casi più gravi si ricorre al dosaggio via endovenosa in ospedale.
Quali sono i rischi legati alla malaria
Oggi, la malaria, se diagnostica in tempo e trattata in modo tempestivo, è considerata una malattia curabile e si può guarire completamente. Tuttavia, in alcuni casi la malattia può determinati anche quadri piuttosto severi. In base alla specie di Plasmodium trasmesso, infatti, non variano soltanto i sintomi ma anche la loro gravità.
La forma più grave, sia per quanto riguarda la morbosità che la mortalità, è quella causata dal P. falciparum, che può determinare una forte anemia e creare danni a organi vitali, tra cui cervello, milza, reni e fegato. Nel caso l'infezione sia causata da questa forma, la malaria, se non trattata in modo tempestivo – spiega ancora l'Iss – può trasformarsi in una malattia invalidante ed essere perfino letale.
Secondo il World Malaria Report 2020 dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), negli ultimi anni i decessi per malaria sono diminuiti in modo significativo: a fronte dei 736 mila avvenuti nel 2000, nel 2019 sono stati segnalati 409 mila decessi. Il 95% dei decessi – prosegue il report – si è verificato in 31 Paesi. I dati più allarmanti riguardano l'Africa, alla quale è stato associato il 51% di tutti i decessi registrati nel 2019.