Quali sono i primi sintomi della demenza e che differenza c’è con l’Alzheimer
I sintomi della demenza, quando riconosciuti in tempo, possono esserci di grande aiuto, perché permettono di identificare precocemente la malattia, di anticiparne la sua gestione e di pianificare per tempo il nostro futuro, quindi di fare scelte in merito alle cure mediche e tutti gli altri aspetti della vita prima che qualcun altro debba prendere tali decisioni per noi. Alcuni segni del declino cognitivo sono dei veri e propri campanelli d’allarme, possono manifestarsi indipendentemente dall’avanzare dell’età – la demenza è molto più comune negli anziani ma, ogni anno, a centinaia di migliaia di persone viene diagnosticata la demenza a esordio giovanile – e, soprattutto inizialmente, possono essere molto vaghi e non immediatamente evidenti.
Questi sintomi dipendono dal tipo di demenza, variano da persona a persona e, molto spesso, rischiano di essere confusi con quelli di altre condizioni, come depressione, ansia e problemi di insonnia, che possono influenzare le nostre capacità cognitive. Al contrario, i problemi di memoria che, come noto, sono una caratteristica di molti tipi di demenza, tra cui l’Alzheimer che è la forma più comune, non sono necessariamente un segnale declino cognitivo: ad esempio, dimenticare ogni tanto un appuntamento e ricordarselo in seguito è infatti qualcosa di normale. Una persona con demenza può invece dimenticare le cose più spesso o non ricordarsele affatto.
Quali sono i primi sintomi della demenza
Alcuni sintomi, almeno sei, possono permettere di riconoscere precocemente la demenza. Questi segni possono essere non immediatamente distinguibili da quelli di altre condizioni e variare da persona a persona, rischiando di passare inosservati per molto tempo. In alcuni casi, chi ne soffre, potrebbe trascurarli, anche se ha la sensazione di qualcosa che non va.
I primi sintomi della demenza possono includere:
- problemi di memoria, in particolare nel ricordare eventi recenti
- crescente confusione mentale
- difficoltà di concentrazione
- cambiamenti di personalità o di comportamento
- apatia, isolamento sociale e depressione
- difficoltà a svolgere le attività quotidiane
La ragione di alcuni di questi segni precoci è dovuta al fatto che la demenza porta a una mancanza di comprensione e consapevolezza sociale, che determina cambiamenti di personalità che possono manifestarsi in affermazioni “fredde” e insensibili oppure nell’accusare gli altri di essere “freddi” e insensibili. “Spesso, una persona con demenza può fare battute inappropriate e/o avere una mancanza di tatto – dice all’Express.co.uk il dottor Henk Swanepoel, neuropsicologo e responsabile del reparto di psicologia del Cygnet Health Care di Bristol, il centro medico britannico per il trattamento e la riabilitazione neuropsichiatrica – . In altri casi, i pazienti tendono essere introversi, prediligendo attività solitarie che possono essere inusuali per loro”.
I campanelli d’allarme della demenza: il test da fare a casa
Nel caso si sospettasse un inizio di demenza, un semplice test permette di verificare le proprie capacità mentali e capire se c’è da preoccuparsi o meno.
Il test si può svolgere in prima persona oppure essere sottoposto a un familiare, ed è diviso in due parti. La prima si basa su “quattro prove”:
- dire i nomi dei mesi dell’anno e dei giorni della settimana all’indietro, il più rapidamente possibile e senza esitazioni
- fare un riassunto di qualcosa che si è sentito o si è letto un’ora prima
- dire al contrario e velocemente alcune semplici parole, come palla, mondo, casa… senza commettere errori
- ricordare gli eventi principali dell’ultima settimana
La seconda parte del test si basa su “cinque quesiti”:
- Qualcuno, al lavoro o a casa, ti ha fatto notare una maggiore distrazione o un’eccessiva lentezza?
- Ti è capitato di uscire da un luogo noto e avere difficoltà di orientamento?
- Devi controllare più volte ciò che stai facendo?
- Ti capita spesso di bruciare ciò che stai cucinando?
- Dimentichi di pagare le bollette?
In caso di incertezze in una delle “quattro prove” e una risposta positiva a uno dei “cinque quesiti”, gli esperti suggeriscono di consultare il proprio medico o di rivolgersi a uno specialista, che potrà chiedere di svolgere altri test ed esami, per valutare la capacità di pensiero, tra cui memoria, linguaggio, attenzione e risoluzione dei problemi ed identificare la malattia responsabile dei sintomi. In alcuni casi, potrebbe essere necessario sottoporsi a scansioni cerebrali per esaminare la struttura del cervello ed escludere che altre condizioni, come tumori o coaguli, siano la causa dei sintomi.
Cos’è la demenza e qual è la differenza con l’Alzheimer
Con il termine demenza si indicano una serie di malattie neurodegenerative, di cui l’Alzheimer è la forma più comune. La demenza provoca un progressivo deterioramento delle funzioni cognitive, del comportamento e della capacità di svolgere le attività quotidiane, che non sono parte del normale invecchiamento, sebbene il rischio di sviluppare demenza aumenti con l’età. È bene però anche ricordare che la maggior parte delle persone anziane non soffre di demenza e che il problema può manifestarsi anche prima dei 65 anni: in questi casi si parla di demenza a esordio precoce.
Le forme di demenza più comuni includono:
- la malattia di Alzheimer, il tipo di demenza più frequentemente diagnosticato e che rappresenta tra il 50% e il 70% di tutti i casi
- la demenza vascolare, con cui si indica la demenza associata a una riduzione nell’afflusso di sangue al cervello
- la demenza a corpi di Lewy, caratterizzata dalla presenza di strutture anomale nel cervello chiamate corpi di Lewy, i cui sintomi possono sovrapporsi a quelli del morbo di Parkinson
- La demenza frontotemporale, che comprende un gruppo di demenza dovute alla degenerazione di uno o entrambi i lobi frontali o temporali del cervello, che spesso si sviluppa nelle persone di età inferiore ai 65 anni
- La demenza causata dalla malattia di Huntington, una patologia cerebrale ereditaria e degenerativa che colpisce il cervello e il corpo e causa demenza nella maggior parte dei casi