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Quali sono gli effetti della ketamina, la droga che ha ucciso Matthew Perry

A due mesi dalla morte di Matthew Perry è stata fatta luce sulle cause: “effetti acuti della ketamina”. Cos’è e quali sono gli effetti di questo potente anestetico dissociativo e allucinogeno, una sostanza stupefacente che viene utilizzata sia in modo lecito che illecito.
A cura di Andrea Centini
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Matthew Perry
Matthew Perry

Matthew Perry, il celebre attore che ha interpretato Chandler Bing nella sitcom Friends, è morto a soli 54 anni “a causa degli effetti acuti della ketamina”. A quasi due mesi dal decesso, avvenuto sabato 28 ottobre 2023 nella vasca idromassaggio della sua villa a Pacific Palisades, è stata dunque fatta chiarezza sulle circostanze della sua prematura scomparsa, che ha gettato nello sconforto i fan in tutto il mondo e i suoi cari, compresi i colleghi storici dell'amata serie televisiva. A comunicare le cause della morte il Dipartimento di Medicina Legale della Contea di Los Angeles, che ha evidenziato anche anche altri fattori coinvolti in quello che è stato definito un “incidente”. Il decesso, infatti, è sopraggiunto per “annegamento, malattia coronarica e gli effetti della buprenorfina”. A portare alla morte l'attore, come indicato, sono stati gli effetti della ketamina, che stava assumendo per infusione nel contesto di una terapia contro la depressione e l'ansia, come indicato da USA Today. Secondo il rapporto tossicologico del medico legale nel suo organismo sono stati trovati ben 3.540 ng/ml di ketamina, una concentrazione estremamente elevata, tenendo presente che “i livelli per l'anestesia generale sono tipicamente compresi tra 1.000 e 6.000 ng/ml”. Ma cos'è esattamente la ketamina? E quali sono i suoi effetti?

Cos'è la ketamina

Come specificato dalla DEA (Drug Enforcement Administration), l'agenzia federale statunitense deputata al contrasto delle sostanze stupefacenti, la ketamina viene definita “un anestetico dissociativo che ha alcuni effetti allucinogeni”. Gli autorevoli Manuali MSD per operatori sanitari indicato che tecnicamente si tratta di un antagonista del recettore dell'N-metil-D-aspartato, un farmaco che può essere utilizzato sia in modo legale che illecito. Come anestetico e antidolorifico la ketamina viene impiegata soprattutto in chirurgia veterinaria, ma non mancano applicazioni anche nell'ambito clinico / umano, come evidenzia il caso di Matthew Perry. Recentemente ha ricevuto significativa eco mediatica lo spray nasale a base di esketamina, l'enantiomero S (+) della ketamina che ha dimostrato negli studi clinici di abbattere i sintomi della depressione grave, determinando un miglioramento significativo nel 64 percento dei pazienti e la remissione dalla patologia nel 40 percento.

Bing ha combattuto per molti anni contro le dipendenze e proprio per questo stava curando la propria salute mentale con la ketamina, finendo forse per abusarne, visti i livelli della sostanza riscontrati nel suo corpo. La ketamina, del resto, non è solo un farmaco, ma anche una vera e propria sostanza stupefacente utilizzata come allucinogeno e dissociativo alla stregua della dietilamide dell'acido lisergico, meglio conosciuto con l'acronimo di LSD. L'anestetico esiste sia sotto forma di polvere bianca che allo stato liquido; i Manuali MSD indicano che la polvere può essere sniffata o ingerita tramite pastiglie (polvere compressa), mentre quella liquida viene assunta tramite infusione per via endovenosa, intramuscolare o sottocutanea.

Quali sono gli effetti della ketamina

L'ASL AL Azienda Sanitaria Locale della provincia di Alessandria spiega che la ketamina, quando viene assunta a dosaggi inferiori rispetto a quelli necessari per l'anestesia “agisce sul SNC (sistema nervoso centrale) come un potente psichedelico (molto più dell'LSD) producendo una sensazione di dissociazione tra mente e corpo”. La sostanza distorce infatti la percezione della vista e del suono, facendo sentire il consumatore “disconnesso e fuori controllo”, come indicato dalla DEA statunitense. La sostanza, in pratica, determina una dissociazione dal dolore e dall'ambiente circostante, per questo chi la utilizza come sedativo può finire facilmente per abusarne. A bassi dosaggi la ketamina favorisce del resto una sensazione di “calma, relax, amnesia e sollievo dal dolore”, che legati alla dissociazione e agli effetti allucinogeni rappresenta un potenziale incentivo all'assunzione incontrollata da parte di la usa contro dolore e problemi di salute mentale.

Ma la ketamina può anche scatenare diversi effetti collaterali indesiderati. Per quanto concerne gli effetti fisici, l'ASL AL indica che la sostanza provoca “vertigini, torpore agli arti inferiori, perdita di coordinazione motoria, perdita della percezione sensoriale, abbassamento della temperatura corporea (ipotermia), problemi di rigidità muscolare, a dosaggi molto alti o con iniezioni intramuscolari può sopraggiungere anche l’arresto respiratorio che può portare a coma o morte”. Tra gli altri effetti fisici segnalati dai Manuali MSD ci sono acidosi, tachicardia, convulsioni, ipertensione e coma, legati agli alti dosaggi. La ketamina può inoltre “indurre un laringospasmo breve o ricorrente anche a una dose terapeutica”, sebbene sia una conseguenza rara. Possibili anche problemi al tratto urinario in chi utilizza la sostanza a lungo termine. L'astinenza è un altro problema legato all'uso di ketamina, che può sfociare in agitazione e ansia.

Dal punto di vista psichico si determinano stato euforico leggero, dissociazione, allucinazioni e difficoltà nel controllare i sensi. La distorsione di immagini e suoni combinati all'alterazione sensoriale – ad esempio può diventare difficile percepire se un oggetto è caldo o freddo – possono sfociare in esperienze di pre-morte a dosaggi elevati. L'intossicazione da ketamina, evidenziano i Manuali MSD, si caratterizza per “un'euforia che stordisce e si verifica con i dosaggi più bassi”, ed è “spesso seguita da esplosioni d'ansia o labilità dell'umore”. Nei soggetti giovani e non ancora maturi dal punto di vista psicologico questa sostanza stupefacente “può compromettere significativamente l'equilibrio psichico” spiega l'ASL AL e può favorire proprio le condizioni che la ketamina potrebbe attenuare in ambito terapeutico, come la depressione. Possibili anche difficoltà a prendere sonno, confusione, psicosi e senso di angoscia, oltre che danni permanenti alla memoria (in chi ne abusa).

Come si tratta l'abuso di ketamina

Gli esperti spiegano che gli effetti della ketamina, in genere, svaniscono rapidamente dopo l'assunzione, ma in caso di abuso alcuni stati di alterazione possono durare per settimane. Per il trattamento è fondamentale mantenere i pazienti in ambienti calmi e tranquilli. I farmaci d'elezione per trattare le crisi sono le benzodiazepine e “di rado è necessario un altro tipo di trattamento”, concludono i Manuali MSD.

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