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Covid 19

Quali sono gli effetti collaterali della quarta dose di vaccino Covid

Uno studio condotto in Israele ha elencato gli effetti collaterali della quarta dose di vaccino Covid rilevati in 274 operatori sanitari. Ecco quali sono.
A cura di Andrea Centini
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A febbraio l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la quarta dose di vaccino anti Covid per i soggetti immunodepressi, ma ciò non significa che il secondo booster sarà necessario anche per le altre fasce della popolazione. Al momento, infatti, è verosimile che tale decisione possa essere limitata alle categorie di cosiddetti fragili e agli over 60 / 70, senza coinvolgere tutti gli altri, come avvenuto per la terza dose. A suggerirlo vi sono anche i risultati dei pionieristici studi condotti in Israele, il primo Paese al mondo ad aver approvato la quarta dose alla fine dello scorso anno. Ma qualora dovessimo sottoporci anche al secondo booster contro il coronavirus SARS-CoV-2, quali effetti collaterali dobbiamo aspettarci?

A rivelarlo è una ricerca condotta da scienziati dello Sheba Medical Center Tel Hashomer di Ramat Gan, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Ministero della Salute israeliano. Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Gili Regev-Yochay, specialista in malattie infettive presso il rinomato ospedale, hanno valutato l'efficacia e la sicurezza della quarta dose di vaccino anti Covid in 274 operatori sanitari, che hanno ricevuto l'inoculazione ad almeno quattro mesi di distanza dalla terza dose (primo booster). In 154 hanno ricevuto il vaccino BNT162b2 (Comirnaty) messo a punto dalla casa farmaceutica americana Pfizer in collaborazione con la società di biotecnologie tedesca BioNTech, mentre in 120 sono stati trattati con l'mRNA-1273 (Spikevax) di Moderna. Entrambi sono vaccini a mRNA (RNA messaggero), gli unici utilizzati in Italia come booster.

Dall'analisi degli effetti collaterali la professoressa Regev-Yochay e i colleghi hanno osservato che la quarta dose “non ha portato a eventi avversi sostanziali”, pur avendo innescato “lievi sintomi sistemici e locali nella maggior parte dei riceventi”, come si legge nell'abstract dello studio. Nello specifico sono stati rilevati sintomi locali nell'80,3 percento dei partecipanti (220 persone) e sintomi sistemici nel 48,5 percento (133). Il più comune sintomo locale è stato il dolore al braccio, segnalato dal 78,8 percento dei partecipanti (216), seguito da gonfiore / indurimento nel sito dell'iniezione segnalato dal 12 percento (33) e dall'eritema / arrossamento segnalato dall'8 percento (22). Per quanto concerne i sintomi sistemici, il più diffuso è stato l'affaticamento rilevato dal 33,2 percento dei partecipanti (91), seguito dai dolori muscolari (mialgia) segnalati dal 24,5 percento (67), dal mal di testa rilevato dal 21,5 percento (59), dai dolori articolari (artralgia) segnalati dall'8,4 percento (23) e dalla febbre superiore a 37,5° C, segnalata dal 6,6 percento dei partecipanti (18). In linea di principio si tratta degli stessi, lievi effetti collaterali registrati dopo le prime dosi, ma rilevati con una frequenza leggermente superiore. L'elenco completo è consultabile in questo documento in pdf.

Sotto il profilo della sicurezza sulla quarta dose non c'è dunque nulla da temere, mentre per quanto concerne l'efficacia ci sono ancora delle verifiche da fare. Com'è noto gli anticorpi neutralizzanti dei vaccini Covid calano naturalmente dopo 4/5 mesi; gli scienziati hanno osservato che la quarta dose li riporta agli stessi livelli iniziali della terza dose, ma le concentrazioni non vengono superate. Il professor Miles Davenport, immunologo computazionale presso l'Università del Nuovo Galles del Sud di Sydney, in Australia, ha sottolineato che dopo le tre dosi si raggiunge una sorta di “massimale dell'immunità”. Ulteriori dosi, in pratica, non farebbero altro che ripristinare i livelli perduti degli anticorpi, come specificato su Nature. “La terza dose è davvero, davvero importante”, ha dichiarato la professoressa Gili Regev-Yochay, autrice principale dello studio israeliano. “Le persone che sono giovani e sane e non hanno fattori di rischio probabilmente non trarranno molto beneficio da una quarta dose”, ha aggiunto la scienziata, facendo uno specifico riferimento alla variante Omicron, responsabile delle ultime ondate della pandemia di COVID-19. I dettagli della ricerca “Efficacy of a Fourth Dose of Covid-19 mRNA Vaccine against Omicron” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica The New England Journal of Medicine, considerata tra le più autorevoli al mondo in ambito medico.

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