Qual è il vero ruolo delle piogge artificiali nell’allagamento di Dubai: l’analisi dell’esperta
A vedere le immagini delle violentissime piogge che tra lunedì 15 aprile e martedì 16 aprile 2024 hanno messo in ginocchio la metropoli di Dubai si fa fatica a credere che arrivino proprio dagli Emirati Arabi Uniti: nella regione, quasi completamente occupata dal deserto, infatti il clima è per lo più arido e le piogge torrenziali sono un evento raro. Secondo il centro nazionale di meteorologia, il National center of metereology (Nmc), degli Emirati, le piogge di questi giorni sono tra le più violente degli ultimi 75 anni.
In due giorni – tra il 15 e il 16 aprile 2024 – sono caduti su Dubai 142 millimetri di pioggia, praticamente quanto piove in media in un anno e mezzo. La violenta perturbazione ha colpito anche altri Paesi del Golfo e la pioggia mescolata alla sabbia del deserto ha creato violente alluvioni in Bahrein, Qatar e Oman. In questi giorni sono morte almeno 20 persone, anche a causa dell'impreparazione di quest'area del mondo a un evento atmosferico così violento.
Negli Emirati Arabi il problema è piuttosto la mancanza di piogge. Tanto che ormai da anni il governo ha deciso di ricorrere alle cosiddette "piogge artificiali" attraverso il "cloud seeding", ovvero "inseminazione delle nuvole": si tratta di una tecnologia che consiste nel disperdere nel cielo alcune sostanze chimiche capaci di favorire la formazione di nuclei di condensazione e quindi la pioggia. Ora, il sospetto – come ha spiegato un esperto del Nmc – è che l'uso di questa tecnologia nei mesi passati possa aver contribuito a intensificare le piogge di questi giorni.
A Fanpage.it la professoressa Claudia Pasquero, docente di Oceanografia e Fisica dell'Atmosfera all'Università di Milano Bicocca, ha spiegato le possibili cause di queste piogge e cosa c'entra davvero il cloud seeding.
Si tratta di un evento davvero così eccezionale?
Innanzitutto dobbiamo fare una premessa fondamentale. Nella regione degli Emirati Arabi le precipitazioni sono generalmente scarse, quindi non dobbiamo interpretare l'evento atmosferico di questi giorni con i nostri parametri: la pioggia totale che cade in quell’area del mondo in un anno è circa un decimo di quella che cade, ad esempio, nel Nord Italia. Ma l’impatto di una pioggia simile, che in Italia sarebbe certo intensa ma non necessariamente devastante, è soprattutto legato all'impreparazione di questa regione alle piogge intense. Dubai è una città fatta di cemento e vetro, materiali che non riescono ad assorbire l'acqua.
Ha avuto un ruolo il cambiamento climatico?
Rispondere oggi a questa domanda è impossibile. Esiste una nuova branca che si occupa di questo, la scienza dell'attribuzione, ma ovviamente per capire quali sono le cause che hanno determinato queste piogge così violente occorre aspettare: ci vuole del tempo. Inoltre, in queste regioni le precipitazioni sono legate ad eventi atmosferici episodici quindi è molto difficile fare delle previsioni.
È sufficiente un evento in più o un evento in meno a modificare in modo radicale la quantità di pioggia caduta in un anno. Questa grande variabilità tra un anno e l'altro rende difficile capire come stanno cambiando le precipitazioni nell'ultimo periodo. Possiamo però fare delle valutazioni generali e non strettamente legate a questo singolo episodio.
Spieghiamo meglio.
A livello globale, ma anche nella penisola araba, negli ultimi decenni gli eventi atmosferici intensi sono in aumento a causa della crisi climatica in corso. Questo non significa che tutte le piogge estreme sono da attribuire ad esso, ma è vero che eventi di questo tipo stanno diventando più frequenti. Non è facile individuare oggi le cause di questo evento. Bisogna studiare ogni caso.
In che modo la crisi climatica favorisce le piogge?
L'aumento delle temperature fa aumentare l'evaporazione e quindi la quantità di acqua in atmosfera. È chiaro come questo fattore possa aumentare l'intensità delle piogge. Ovvero quando piove, cade più acqua. Per capirlo, basta pensare che negli ultimi decenni in media, a livello globale, per ogni bottiglia di acqua presente in atmosfera ne abbiamo aggiunto una tazzina abbondante.
Il cloud seeding può essere una delle cause?
Ci sono alcuni elementi che mi fanno pensare che l'uso di questa tecnologia non sia tra le cause principali. Innanzitutto perché le precipitazioni di questi giorni erano state previste dalle previsioni meteorologiche. Queste chiaramente si basano su ciò che avviene nell'atmosfera e non tengono conto dell'influenza del cloud seeding.
Qual è l'altro motivo?
Il cloud seeding ha un effetto molto locale. Detto in parole semplici, favorisce le piogge nelle aree in cui viene effettuato. Invece, il sistema di perturbazioni che ha colpito Dubai ha interessato un'area molto vasta e non solo gli Emirati Arabi, ma anche altri Stati. Questo mi fa pensare che l'inseminazione delle nuvole possa avere in parte contribuito (ma non in modo discriminante) all'intensità delle piogge negli Emirati, ma non è certo la causa principale.
Come spiega allora queste piogge così anomale per quella regione?
Il sistema di bassa pressione che ha interessato la penisola araba si è sommato a un flusso di aria tropicale da Sud. Questo, passando sul mare, si carica di umidità e quindi di acqua, creando poi delle piogge intense, le classiche piogge temporalesche.
Quindi possiamo spiegare questo evento come la somma di una pioggia tipica temporalesca, che normalmente è breve ma intensa, a una classica pioggia da perturbazione, meno intensa ma più duratura. Nella penisola araba, le temperature già alte favoriscono il temporale, quindi all'arrivo di questa perturbazione le due cose si sono unite creando queste piogge così intense per queste regioni.
Normalmente però si tratta di eventi rari. Come mai questo evento si è verificato proprio ora?
Non facciamoci confondere dal nome: anche durante la stagione delle piogge, compresa tra novembre e aprile, piove comunque poco, ma rispetto all'estate qualche sistema di bassa pressione riesce ad arrivare anche a quelle latitudini. Quest'anno ne è arrivato qualcuno in più.
Sicuramente in questi ha avuto un ruolo la presenza di El Niño. Questo fenomeno che determina il riscaldamento delle acque del Pacifico influenza la posizione del getto troposferico, ovvero una sorta di vento in quota che ogni tanto innesca la formazione di perturbazioni.