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Qual è l’odore delle mummie dell’Antico Egitto? La curiosità millenaria risolta dagli scienziati

L’odore delle mummie egizie non è quello di un corpo in decomposizione, ma una combinazione di legno e spezie, con note dolci e simili alla resina: descritto come un “odore piuttosto piacevole” dagli scienziati che hanno annusato alcune mummie della collezione del Museo egizio al Cairo, è il risultato delle sostanze usate per la mummificazione e la conservazione dei corpi.
A cura di Valeria Aiello
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Legnoso, speziato e dolce, con note di resina: potrebbe sembrare la descrizione di un deodorante per ambienti ma è invece il mix di aromi emanato da qualcosa di molto diverso: le mummie dell’Antico Egitto. Gli scienziati che hanno annusato alcune delle mummie della collezione del Museo egizio al Cairo hanno descritto l’odore come “piuttosto piacevole, scoprendo aspetti sorprendenti delle sostanze usate per la mummificazione e la conservazione dei corpi.

Siamo stati in grado di identificare antichi ingredienti per l’imbalsamazione, tra cui oli di conifere, incenso, mirra e cannella – ha affermato la dottoressa Cecilia Bembibre dell’Istituto per il patrimonio sostenibile dell’University College di Londra, una degli otto esperti “annusatori” che si sono impegnati nella ricostruzione di quell’antico odore  – . Abbiamo inoltre identificato grassi animali degradati utilizzati nel processo di mummificazione, resti umani stessi e pesticidi sintetici e oli vegetali innocui utilizzati più di recente dal museo per la conservazione”.

Lo studio sull’odore delle mummie dell’Antico Egitto

Le mummie dell’Antico Egitto sono tra i reperti più affascinanti e misteriosi della storia, non solo perché riflettono una pratica con un significato spirituale strettamente intrecciato con le credenze religiose, ma anche per i processi che hanno permesso ai corpi di faraoni ma anche persone comuni di arrivare a noi.

I materiali e tecniche di mummificazione sono state valutate attraverso le analisi dei residui, ma finora nessuno studio si era concentrato sull’odore emanato dai corpi mummificati e sulla loro relazione con l’odore percepito. Eppure, l’odore dei corpi mummificati ha storicamente attirato molta attenzione, per le diverse descrizioni sensoriali riportate nel tempo, dal piacevole al disgustoso, in una disparità di esperienze percettive che è stata interpretata come prova del “simbolismo della mummia sia di immortalità che di morte”.

La prova sensoriale condotta da un team di Bembibre e colleghi ha però superato ogni aspettativa. “Abbiamo studiato nove corpi mummificati al Museo Egizio, quattro dei quali erano esposti e cinque in deposito, risalenti a diversi periodi, di cui il più antico era di 3.500 anni faha spiegato l’esperta su The Conversation – . Abbiamo iniziato eseguendo analisi chimiche per assicurarci che le mummie fossero sicuri da annusare, poiché nei decenni precedenti erano state trattate con pesticidi sintetici per mantenere lo stato di conservazione. Diversi corpi presentavano alte concentrazioni di questi pesticidi, che avrebbero potuto essere potenzialmente cancerogeni, per cui sono stati rimossi dallo studio”.

Per annusare le mummie, i ricercatori hanno aperto leggermente i sarcofagi per inserire piccoli tubi ed estrarre una certa quantità di aria: quest’aria è stata quindi raccolta in speciali sacchetti, in modo da poter essere odorata durante le analisi di laboratorio. “È stato un lavoro molto duro – ha aggiunto Bembibre – . Di solito ci sedevamo a turno vicino un gascromatografo accoppiato a uno spettrometro di massa che era stato dotato di un’uscita, nota come porta olfattiva. Qui trascorrevano dai 15 ai 20 minuti ad annusare un odore dopo l’altro, dovendo descriverli rapidamente e valutarne l’intensità: la velocità può arrivare ad essere di un odore al secondo, il che può essere sconvolgente, per cui abbiamo fatto i turni”.

Che odore hanno le mummie dell’Antico Egitto

Gli odori delle mummie egizie si sono rivelati piuttosto piacevoli, come dettagliato in un articolo di ricerca appena pubblicato sul Journal of the American Chemical Society. Le descrizioni degli aromi includevano “legnoso”, “floreale”, “dolce”, “speziato”, “stantio” e “simile alla resina”. “

L’odore delle mummie e l’identificazione dei composti verranno ora utilizzati per ricostruire il particolare aroma, che in futuro verrà utilizzato per permettere ai visitatori di sperimentare in prima persona l’esperienza olfattiva.

Faremo sia una fedele ricostruzione chimica di ciò che abbiamo annusato, sia un’interpretazione di quello che potrebbe essere stato l’odore del corpo quando è stato sigillato nella sua tomba – ha detto Bembibre – . Probabilmente ci vorrà il 2026 prima che il pubblico possa sperimentare questa esperienza, ma speriamo che il nostro lavoro sia un esempio di come si possa riportare in vita un’altra dimensione del patrimonio”.

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