Qual è la mortalità del tumore al pancreas, la malattia che ha ucciso Eleonora Giorgi: casi in aumento
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L'attrice e regista Eleonora Giorgi è morta il 3 marzo 2025 a 71 anni a causa di un tumore al pancreas. Era ricoverata presso una clinica di Roma – sua città natale il 21 ottobre 1953 – dove veniva sottoposta a una terapia del dolore con morfina. La sua malattia aveva generato metastasi – lo fa oltre il 90 percento degli adenocarcinomi pancreatici – e solo qualche giorno fa, alla fine di febbraio, Barbara Palombelli durante una puntata di Forum aveva annunciato che l'attrice stava “per salutarci”, alla presenza del figlio Paolo Ciavarro.
Il cancro al pancreas è notoriamente una delle malattie oncologiche più subdole e aggressive, a causa del fatto che molto spesso i sintomi – fra i quali ittero, problemi gastrointestinali, perdita di peso improvvisa e urine di color arancio – possono diventare evidenti solo quando è già in uno stadio avanzato. Anche per questo la mortalità è particolarmente elevata. Se ciò non bastasse, si tratta di uno dei tumori maligni più difficili da trattare per diverse ragioni; fra esse il fatto che il tessuto che circonda le cellule pancreatiche cancerose (chiamato stroma) è molto denso e rende difficile l'attacco da parte dei farmaci chemioterapici, inoltre i tumori al pancreas possono sviluppare una significativa resistenza agli stessi.
A preoccupare medici e ricercatori vi è anche il fatto che negli ultimi anni si è registrato un incremento dei casi, come evidenziano gli ultimi rapporti su diagnosi e decessi causati dal cancro. Il tumore del pancreas il 6 gennaio del 2023 si è portato via il campione di Juventus, Sampdoria e Nazionale Gianluca Vialli, mentre il 26 agosto dello scorso anno ha ucciso l'ex allenatore e dirigente sportivo Sven Goran Ericksson.
Qual è la mortalità del tumore al pancreas
Il tumore del pancreas è spaventoso perché è quello che uccide più rapidamente dopo la diagnosi; secondo i dati dell'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), la sopravvivenza a un solo anno dalla scoperta della malattia è appena del 34 percento negli uomini e del 37,4 percento nelle donne. L’Associazione Italiana dei Registri Tumori (AIRTUM) indica che la sopravvivenza a cinque anni è dell'8 percento. La dottoressa Santhi Swaroop Vege, a capo del gruppo che si occupa di malattie pancreatiche presso la Mayo Clinic, una delle più autorevoli organizzazioni sanitarie degli Stati Uniti, indica una sopravvivenza del 7 percento nello stesso intervallo temporale. A 10 anni dalla scoperta del tumore maligno il tasso di sopravvissuti scende ad appena il 3 percento. Alla luce di questi numeri non c'è da stupirsi che l'Istituto Humanitas indica come il carcinoma pancreatico sia “una delle neoplasie a prognosi più infausta, rappresentando la quarta causa di morte nel sesso femminile (7 percento) e la sesta nel sesso maschile (5 percento)”.
L'AIRC evidenzia che il tasso di mortalità in Italia per il carcinoma pancreatico non è cambiato sensibilmente negli ultimi anni, ciò nonostante i dati citati nei rapporti i “Numeri del Cancro” nel nostro Paese evidenziano un preoccupante incremento. Ad esempio, è stato determinato che tra il 2007 e il 2019 c'è stato un aumento di quasi il 2 percento nel numero di decessi attesi; hanno infatti perso la vita più di 1.300 persone in aggiunta a quelle previste dalle stime. L'incremento maggiore si è verificato nel sesso femminile, con quasi il 7 percento dei decessi in più rispetto al dato atteso. Secondo gli esperti ciò potrebbe dipendere dall'aumento delle fumatrici. Il vizio del fumo, del resto, è tra i principali fattori di rischio per questa grave malattia oncologica. Fra gli altri, al di là dell'invecchiamento, figurano sedentarietà, diabete, obesità, pancreatite cronica e una dieta povera di alimenti di origine vegetale.
Perché i casi di tumore del pancreas sono in aumento
Il quadro presentato dalla Fondazione Veronesi sul tumore del pancreas è eloquente: “Parliamo di uno dei tumori che mostrano il numero di nuove diagnosi in crescita costante, la quarta causa di morte per cancro in Europa e, fra le forme di cancro più diffuse, è l'unico che non ha visto miglioramenti nelle chance di sopravvivenza negli ultimi trent'anni”. La situazione, come indicato, sta preoccupando molto gli esperti proprio alla luce della difficoltà di affrontare una neoplasia così aggressiva e letale.
In base ai dati del Global Burden of Disease tra il 1990 e il 2017 l'incidenza di questa malattia è aumentata di ben 2,3 volte. L'Europa Occidentale è dove si registrano i maggiori incrementi, sottolinea la Fondazione Veronesi. Fra le cause vi sono il costante invecchiamento della popolazione – l'età è uno dei principali fattori di rischio – ma anche i sopracitati vizio del fumo, diabete e obesità, che è considerata come una vera e propria “epidemia” a causa della diffusione. In Italia, in base all'ultimo rapporto “I numeri del cancro” sono stati registrati circa 13.600 casi rispetto ai 14.500 del 2022, con un'incidenza in crescita.