Qual è il prodotto per le mestruazioni più sostenibile: il confronto in uno studio

Assorbenti riutilizzabili, coppette mestruali, mutande per il ciclo, assorbenti interni biologici: da qualche anno, le alternative ai classici assorbenti interni o esterni usa e getta sono letteralmente esplose. Oggi sono infatti acquistabili diversi prodotti per il flusso mestruale, nati dal bisogno di rispondere alle nuove esigenze delle consumatrici: alcune legate alla comodità e indossabilità dei prodotti stessi, altre dovute al loro costo ambientale, un parametro diventato sempre più importante, soprattutto per le nuove generazioni, nella scelta di cosa indossare durante le mestruazioni.
D'altronde, l'utilizzo di questi prodotti ha un impatto piuttosto significativo in termini di costi ambientali, risorse energetiche impiegate, sia nella produzione che nello smaltimento, emissioni di gas serra e inquinamento da plastica. Basti pensare che nel mondo questi prodotti servono ogni mese a circa 1,8 milioni di donne in tutto il mondo e solo in Europa, ogni anno, vengono utilizzati 49 miliardi di assorbenti monouso. A fronte di questi dati, alcuni studi hanno indagato l'effettivo impatto ambientale delle diverse alternative disponibili, sebbene ancora oggi gli assorbenti usa e getta resti l'alternativa più spesso utilizzata.
Quali sono i prodotti peggiori per l'ambiente
Come mostra questo approfondimento della Bbc, nel 2022 una ricerca ha confrontato alcuni dei prodotti per il ciclo mestruale più comuni – assorbenti interni non organici e organici usa e solo, assorbenti esterni tradizionali, assorbenti riutilizzabili, biancheria intima per il ciclo e coppette mestruali – utilizzati per un anno in tre Francia, India e Stati Uniti, in base a otto indicatori del loro impatto ambientale: potenziale di riscaldamento globale, risorse fossili impiegate, uso del suolo, uso dell'acqua, effetti cancerogeni, ecotossicità, acidificazione ed eutrofizzazione.
Partiamo dai peggiori: dai risultati dello studio è emerso che "sorprendentemente" gli assorbenti di origine organica avevano i punteggi più alti per la maggior parte degli indicatori rispetto alle loro alternative tradizionali non organiche, tuttavia anche queste sono risultate tra i peggiori prodotti in termini di costo ambientale. Si stima che gli assorbenti esterni convenzionali siano fatti di plastica al 90%, per questo – si legge nello studio – a ogni utilizzo, questi prodotti, compresi le altri parti del prodotto, come involucri, ali e adesivi, immettono in media nell'ambiente circa 2 grammi di plastica non biodegradabile, ovvero l'equivalente di quattro sacchetti di plastica. Ogni assorbente tradizionale impiega quindi circa 500-800 anni per decomporsi.
Non sono migliori gli assorbenti tradizionali interni: sebbene infatti in questi la percentuale di plastica non superi in media il 6% del prodotto (0,36 grammi), se si considera che spesso gli applicatori sono fatti al 100% in plastica non riciclabile, ciascun assorbente aggiunge da 2 a 3 grammi di plastica nell'ambiente. Ecco perché lo studio ha confermato che in genere i prodotti mestruali riutilizzabili hanno impatti ambientali significativamente inferiori rispetto a quelli usa e getta.
Il prodotto per le mestruazioni più sostenibile
Dai risultati ottenuti in un anno di ricerca, i ricercatori hanno visto che il prodotto in assoluto con i punteggi più bassi negli otto indicatori, ovvero il migliore per l'ambiente, è la coppetta mestruale, con un punteggio complessivo inferiore del 99% rispetto agli assorbenti usa e getta non organici. Seguono la biancheria intima riutilizzabile e subito dopo gli assorbenti lavabili. Immaginando un utilizzo verosimile di questi prodotti, i ricercatori hanno anche testato l'impatto ambientale dell'uso combinato di due dei prodotti analizzati: in questo modo sono giunti alla conclusione che la combinazione tra coppetta e biancheria intima riutilizzabile era quella a cui sono stati associati i punteggi per i costi ambientali più bassi.
Tuttavia, anche se la coppetta mestruale sembra essere il prodotto per il ciclo più sostenibile – anche perché si tratta di un prodotto riutilizzabile che può durare anche per diversi anni – è importante utilizzare in modo consapevole questo genere di prodotti, adottando tutte le misure di igiene e pulizia necessarie per evitare infezioni o altri problemi di salute intima. Come ha spiegato la dottoressa Shazia Malik, consulente ostetrica e ginecologa al Portland Hospital di Londra, alla Bbc, negli ultimi anni ha visitato diverse donne che hanno sviluppato infezioni genitali a causa di un uso scorretto della coppetta mestruale, che spesso viene indossata male o non correttamente sterilizzata a ogni utilizzo.