Cosa fa aumentare il colesterolo cattivo nel sangue: la scoperta di uno studio sul rischio infarto e ictus
Quando si parla dei rischi per la salute di un'alimentazione scorretta, il colesterolo alto è di solito indicato tra i valori a cui prestare più attenzione. In realtà, però, i rischi non riguardano tutto il colesterolo allo stesso modo, ma un tipo specifico: il colesterolo LDL, anche detto comunemente "colesterolo cattivo".
Il termine si riferisce a quella particolare classe di lipoproteine addette – spiega il portale dell'Istituto Superiore di Sanità – a trasportare il colesterolo prodotto dal fegato alle cellule del corpo. Quando però sono presenti in eccesso, le LDL si accumulano nelle vene e nelle arterie: questa miscela di colesterolo e grassi si deposita sulle pareti arteriose creando delle placche che possono irrigidire le arterie (aterosclerosi) e nei casi più gravi bloccare il flusso sanguigno. Per questo il colesterolo cattivo alto a lungo andare può aumentare il rischio di infarto o ictus.
La scoperta sul colesterolo cattivo
Per questo studiare i meccanismi che fanno aumentare il colesterolo cattivo è fondamentale per capire come prevenire molte malattie cardiovascolari, la prima causa di morte nei Paesi Occidentali (compresa l'Italia). Ora, un gruppo di ricercatori National Institute of Health (NIH) sembra aver raggiunto risultati senza precedenti nello studio sulla sua comprensione: "Nessuno è mai arrivato al punto che abbiamo raggiunto", assicurano gli autori dello studio recentemente pubblicato su Nature.
Nello specifico, questo gruppo di studiosi ha individuato il meccanismo attraverso cui il corpo "pulisce" il sangue dall'eccesso di colesterolo cattivo, eliminandolo e mantenendo i livelli di LDL nella norma. Di conseguenza hanno anche visto cosa succede quando questo meccanismo non funziona come dovrebbe. Il tutto non sarebbe stato possibile senza l'utilizzo di una tecnologia all'avanguardia basata sull'intelligenza artificiale, al cui sviluppo hanno partecipato anche i due Premi Nobel per la Chimica 2024.
Il ruolo di un recettore
Il meccanismo chiave si deve a un recettore, una proteina nota come LDLR. I ricercatori del NIH hanno infatti dimostrato per la prima volta come sia proprio questo recettore, nel momento in cui si lega alla struttura della proteina LDL, ad avviare la sua eliminazione dal sangue. Tuttavia, se ci sono delle mutazioni genetiche questo meccanismo di aggancio tra le due proteine può venire meno.
Utilizzando un modello predittivo basato sull'Intelligenza artificiale (IA), i ricercatori hanno individuato esattamente quali sono le mutazioni genetiche che trovandosi proprio nell'area in cui cui LDL e LDLR dovrebbero legarsi, sono responsabili dell'aumento di LDL. La conferma è arrivata quando i ricercatori hanno visto che molte di queste stesse mutazioni sono presenti in una condizione ereditaria, l'ipercolesterolemia familiare, che proprio a causa di un difetto genetico causa un'elevata concentrazione di LDL fin dalla giovane età e perfino dall'infanzia. I ricercatori credono che questa scoperta potrebbe aprire la strada verso nuove terapie mirate per abbassare i livelli di colesterolo cattivo alto e contrastare il rischio di infarto e ictus.