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Professore di Medicina sostiene che gli alieni sono tra noi e ci studiano con droni e IA

Garry Nolan, docente di Patologia della prestigiosa Università di Stanford, sostiene che gli alieni sono tra noi e ci studiano con droni e IA. Lo scienziato afferma anche di aver visto figure aliene da bambino.
A cura di Andrea Centini
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Il nome di Garry Nolan probabilmente dice poco o nulla alla maggior parte delle persone, tuttavia si tratta di un vero e proprio mito per gli appassionati di UFO (oggi, formalmente chiamati col nome di UAP, fenomeni aerei non identificati). È infatti un illustre professore di Patologia presso la Scuola di Medicina della prestigiosa Università di Stanford (Stati Uniti) che da diversi anni è in prima linea nel divulgare singolari teorie ufologiche. Lo scienziato, un immunologo esperto di biologia del cancro e design retrovirale che ha pubblicato centinaia di articoli, afferma anche di aver lavorato come consulente per i servizi di intelligence del suo Paese, dettaglio che rende la sua figura ancor più “leggendaria” in certi ambienti.

Come spiegato in un articolo pubblicato sul portale dell'Università di Stanford, il professor Nolan è diventato un punto di riferimento sull'argomento UFO, da sempre accompagnato dagli strascichi della cultura “pop” e dallo stigma (proprio per questo gli esperti hanno deciso di rinominare gli avvistamenti degli oggetti non identificati in UAP). “Viene citato sui giornali, appare in televisione, si consulta con funzionari militari e ha fondato un'organizzazione no-profit per lavorare sulle implicazioni dei veicoli spaziali alieni sulla politica, sulla scienza e l’economia, il tutto respingendo le frecciate degli scettici”, evidenzia l'ateneo privato californiano.

Il professor Nolan non solo crede all'esistenza degli UFO, ma sostiene anche di aver visto da bambino un'apparente astronave sui boschi della sua città natale, Windsor nel Connecticut. E non solo. Quando aveva 5 o 6 anni, infatti, afferma di aver visto figure aliene nella sua cameretta, le stesse citate nel libro di Whitley Strieber “Communion: A True Story” uscito decenni di anni dopo la sua esperienza. Quando vide la copertina di questo libro, dedicato a presunti incontri con gli extraterrestri, ebbe un esaurimento nervoso proprio perché era ciò che aveva vissuto durante la sua infanzia.

Non c'è da stupirsi che con queste premesse lo scienziato sia diventato col tempo una figura di spicco per gli appassionati di UFO. La fama mondiale, per così dire, l'ha raggiunta nell'estate del 2023, quando durante una conferenza affermò che gli alieni non solo ci hanno fatto visita, ma sono proprio in mezzo a noi, sottoponendoci a una sorta di test di intelligenza. Secondo il professor Nolan sfrutterebbero degli intermediari per studiare la nostra specie, attraverso l'intelligenza artificiale e i famigerati droni che compiono manovre impossibili. Lo scienziato sottolinea di non essere in apprensione per una potenziale invasione o dal fatto che gli alieni possano “rapire donne e bambini”, ma è preoccupato dalla risposta che potrebbe dare l'essere umano. Ma va anche tenuto presente che in altre occasioni ha affermato di aver visto il cervello “orribilmente danneggiato” di alcuni dei piloti esposti a questi incontri con gli UAP, con segni di neurodegenerazione simili a quelli provocati sulla sostanza bianca dalla sclerosi multipla, come raccontato dal Corriere della Sera.

Esattamente come accaduto in altri casi analoghi, il dottor Nolan non ha fornito alcuna evidenza scientifica – una prova, in sostanza – a sostegno di ciò che afferma sugli alieni. Non c'è nessuna pistola fumante. Fra l'altro non è nemmeno l'unica persona con un certo profilo professionale ad aver fatto dichiarazioni suggestive sul tema. Ad esempio l’ex funzionario del Pentagono David Charles Grusch la scorsa estate aveva dichiarato al The Debrief che il governo USA nasconde velivoli catturati agli alieni, sia integri che a pezzi. Fanpage.it contattò su questa storia l’ufologo Giuseppe Stilo del Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze (CICAP), il quale ci disse che i “whistleblower” (i rivelatori) non sono una novità nel campo dell'ufologia. Fra essi ci sono diverse figure autorevoli, come nel caso raccontatoci dall'ufologo.

"Negli anni '90 c'è stato un colonnello dell'esercito che si chiamava Philip Corso (era di origine italiana) e sosteneva cose di questo tipo. La prima cosa che si può dire è che non è detto che siccome si tratta di un ufficiale dell'esercito, di un pilota dell'aviazione, di un ex agente dei servizi di sicurezza, dica cosa vere e attendibili", ci ha spiegato Stilo. "Molte volte se noi prendiamo dei documenti di archivio veri, non fesserie, dunque di un governo o di un servizio segreto, ci accorgiamo a distanza di tempo che questi documenti dicevano sciocchezze. Non è vero quello che c'è scritto. Errori di valutazione, falsità introdotte da loro stessi, cose false che arrivavano e venivano prese per buone. Ciò che colpisce davvero in questo caso è la fonte. Si pensa che se uno arriva dai sevizi segreti e dice una cosa del genere allora deve essere vera. Ma non è così. Serve sempre prudenza sul ragionamento", ha chiosato Stilo in riferimento al caso di Grusch. Lo stesso identico discorso può essere fatto per le singolari affermazioni del professor Nolan.

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