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Primo trapianto europeo di neuroni prodotti da staminali embrionali umane: l’obiettivo è curare il Parkinson

Dopo 16 anni di lavoro sono stati effettuati i primi trapianti di neuroni prodotti in laboratorio a partire da cellule staminali embrionali umane. Se la sperimentazione clinica umana avrà successo, questa tecnica potrebbe aprire la strada a nuove possibilità di cura per il Parkinson e altre malattie neurodegenerative.
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Dopo anni di studi, è finalmente iniziata la prima fase di sperimentazione clinica di una nuova possibile strategia di cura del Parkinson, la prima in Europa a basarsi sul trapianto di neuroni prodotti in laboratorio a partire da cellule staminali embrionali umane. Si tratta di un lavoro iniziato nel 2008, risultato di tre consorzi di ricerca finanziati dall’Unione Europea, coordinati dal dipartimento di Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano e l'Istituto Nazionale di Genetica Molecolare, il laboratorio diretto dalla ricercatrice e e senatrice a vita Elena Cattaneo.

Gli obiettivi della ricerca

L'obiettivo di questo enorme lavoro di ricerca è quello di testare la possibilità di sostituire i neuroni danneggiati dal Parkinson con quelli sani ottenuti in laboratorio da cellule staminali embrionali trasformate. Qualora infatti, la sperimentazione clinica umana, avviata solo dopo il successo dei test sugli animali e la necessaria autorizzazione dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema), desse esiti positivi, questi potrebbero aprire la strada a nuove possibilità di cura anche per altre malattie neurodegenerative, come la malattia di Huntington, di cui per molto tempo si è occupata la professoressa Cattaneo. Ovviamente, prima di poterlo affermare con certezza, occorre attendere i risultati definitivi della sperimentazione.

La sperimentazione

La fase della sperimentazione clinica umana è iniziata a febbraio 2023: da allora fino a pochi mesi fa, ottobre 2024, i trapianti di neuroni da cellule staminali sono stati esegui in otto pazienti affetti da Parkinson, in Svezia e Regno Unito. Dopo aver seguito per almeno 12 mesi i partecipanti, i ricercatori pubblicheranno i dati preliminari sugli esiti dei test all'inizio del 2026.

Come spiegato durante il convegno "Stem cell revolutions for neurodegenerative diseases” all'Università degli Studi di Milano dal professore Anders Björklund, neuroscienziato dell'Università Lund in Svezia, "la scoperta delle cellule staminali embrionali 25 anni fa è stato l'inizio di un percorso scientifico che promette di rivoluzionare il nostro approccio al trattamento delle malattie degenerative del cervello". Le cellule staminali sembrano infatti avere un grande potenziale per la cura di diverse condizioni, non solo neurodegenerative: ad esempio da un recente studio è emerso come potrebbero rappresentare la svolta nel trattamento della leucemia.

Cos'è la malattia di Parkinson

Il Parkinson è una malattia neurogenerativa, cronica e lentamente progressiva, che compromette gradualmente – spiega Fondazione Humanitasdiverse funzioni del corpo, motorie, comportamentali, cognitive e vegetative. È infatti uno dei più diffusi disordini del movimento. Chi soffre di questa malattia manifesta una sovrapproduzione di dopamina da parte del cervello a causa della neurodegenerazione, ovvero la progressiva morte dei neuroni.

Questa malattia, che colpisce oggi 300.000 persone solo in Italia, si manifesta per lo più con tremore a riposo, rigidità muscolare e lentezza nei movimenti automatici o difficoltà a tenere una postura stabile. Al momento non esiste ancora una cura definitiva, ma sono disponibili farmaci e trattamenti mirati ad alleviare i sintomi.

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