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Primo caso di “malattia del cervo zombie” nello Yellowstone: cos’è, sintomi e come si trasmette

Il Parco di Yellowstone ha comunicato di aver recuperato la carcassa di un cervo mulo ucciso dalla malattia da deperimento cronico (CWD), una patologia che a causa dei terribili sintomi è conosciuta come “malattia del cervo zombie”. È la prima positività riscontrata nel parco. La malattia è altamente contagiosa e mortale nel 100% dei casi; non esistono cure né vaccini. Quali sono i rischi per l’uomo.
A cura di Andrea Centini
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Per la prima volta è stato rilevato un caso di “malattia del cervo zombie” nel famoso Parco Nazionale di Yellowstone negli Stati Uniti, il più antico del mondo. A essere infettato un esemplare di cervo mulo (Odocoileus hemionus), una specie di cervo diffusa nel Nord America così chiamata per la forma delle orecchie, molto simili a quelle dell'ibrido asino-cavallo. La carcassa dell'animale è stata trovata nei pressi del lago Yellowstone, nell'area sudorientale della grande riserva naturale. Individuarla non è stato troppo complesso, poiché l'esemplare era stato catturato a marzo dai ranger del Wyoming Game and Fish Department (WGFD) e dotato di un radiocollare per condurre degli studi. Il dispositivo segnalava il suo decesso nel corso di ottobre.

Dopo aver recuperato il suo corpo, lo staff del parco ha inviato diversi campioni al Wildlife Health Laboratory del WGFD, che in questi giorni ha comunicato i risultati delle analisi. Il cervo mulo è risultato positivo alla malattia da deperimento cronico (CWD), una patologia appartenente alla stessa famiglia della malattia di Creutzfeldt-Jakob (MCJ) – il famigerato morbo della mucca pazza – comunemente conosciuta come “malattia del cervo zombie”, a causa degli spaventosi sintomi che provoca in alcuni degli animali infettati. Si tratta infatti di una encefalopatia spongiforme trasmissibile provocata da un prione, in pratica una proteina mal ripiegata che è in grado di trasmettere la sua anomalia alle proteine sane, con effetti catastrofici sull'organismo. Fu isolata alla fine degli anni '60 negli Stati Uniti proprio in un cervo mulo. La malattia è sempre mortale e uccide l'animale infetto entro otto mesi dalla comparsa dei sintomi.

Un cervo infetto. Credit: Terry Kreeger / wikipedia
Un cervo infetto. Credit: Terry Kreeger / wikipedia

I sintomi della CWD, come indicato, possono essere atroci. Tra quelli segnalati dal Parco Nazionale di Yellowstone figurano pigrizia, perdita di peso, aumentato desiderio di bere, minzione più frequente, sbavare molto (salivazione eccessiva) e il comportamento di abbassare la testa. Sono noti anche tremori, difficoltà nel mantenere l'equilibrio, camminata secondo schemi ripetuti, orecchie cadenti, digrignamento dei denti e altri sintomi che peggiorano ma mano che la proteina prionica continua ad accumularsi nel cervello dell'animale. Tutti questi comportamenti possono far sembrare i cervi infetti degli zombie, da qui il nome volgare della malattia da deperimento cronico (Chronic wasting disease). La patologia è estremamente contagiosa e i prioni si possono essere trasmessi attraverso il contatto stretto e l'esposizione alle particelle infettive lasciate nell'ambiente, nelle feci o sulla vegetazione. Non esistono né cure né vaccini contro questa malattia neurologica, che è mortale nel 100 percento dei casi.

Il Parco di Yellowstone stima che fino al 15 percento dei cervi muli che vivono nei pressi di Cody (nel Wyoming) e che ogni anno migrano in estate nella parte sudorientale della riserva sono positivi al prione della CWD. Tuttavia, come indicato, è la prima volta che viene identificato un animale con questa condizione nel parco. Non è chiaro quale possa essere l'impatto sulle popolazioni di ungulati esposti al rischio di infezione; è noto che si ammalano alci, caribù e le altre specie di cervidi.

Al momento non ci sono prove che il prione possa essere trasmesso all'essere umano o agli animali domestici, come evidenziato dal parco, tuttavia viene raccomandato di non consumare assolutamente la carne di animali potenzialmente infetti. Studi in laboratorio condotti con primati non umani (macachi) hanno dimostrato che le scimmie potrebbero infettarsi consumando carne di animali malati. La CWD è stata identificata per la prima volta in Europa nell'aprile del 2016, in Norvegia, dove fu trovata una renna (Rangifer tarandus) infetta. In totale, ad oggi, sono stati identificati una quindicina di casi nel Vecchio Continente. La malattia è principalmente diffusa nel continente americano.

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