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Prima donna e prima persona nera sulla Luna, la NASA ha eliminato i riferimenti dai siti: che succede

La NASA ha modificato i siti web dedicati alla missione Artemis, quella che riporterà l’essere umano sulla Luna. Tutti i riferimenti sull’allunaggio della prima donna e della prima persona nera sono stati eliminati dai portali. Cosa sta succedendo e cosa cambia.
A cura di Andrea Centini
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Peggy Whitson, la prima astronauta donna a comandare la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Credit: NASA
Peggy Whitson, la prima astronauta donna a comandare la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Credit: NASA

Dai siti web della NASA sono spariti i riferimenti a uno dei punti cardine della missione Artemis, quella che riporterà l'essere umano sulla Luna, stavolta “per restarci”. Curiosamente, infatti, nei portali ufficiali non c'è più alcuna traccia del previsto allunaggio della prima donna. Si tratta di un impegno – se così possiamo chiamarlo – preso dall'agenzia aerospaziale statunitense praticamente sin dalla progettazione e dall'annuncio di Artemis (Artemide), che nella mitologia greca è la gemella di Apollo. Non a caso il logo della missione, presentato nell'ottobre del 2019, è proprio il volto stilizzato di una donna, i cui lineamenti sono stati rappresentati in modo astratto al fine di permettere a tutte di riconoscervisi. Nell'aprile del 2021 l’amministratore facente funzione dell'agenzia Steve Jurczyk annunciò anche che, oltre alla prima donna, il programma Artemis avrebbe portato sulla Luna anche la prima persona nera. Dai portali della NASA sono spariti anche i riferimenti a questa ulteriore intenzione.

Per l'agenzia aerospaziale statunitense l'impegno di portare la prima donna e la prima persona nera ha rappresentato negli ultimi anni una vera e propria bandiera, anche per mostrare il suo nuovo volto inclusivo ed equo. Basti sapere che ad oggi, nel contesto delle missioni Apollo tra il 1969 e il 1972, sulla Luna ci sono andati solo 12 astronauti, tutti uomini bianchi con un'età compresa tra i 36 e i 47 anni. Per vedere la prima donna e la prima persona nera della NASA nello spazio, rispettivamente Sally Ride e Guion Bluford, si dovettero aspettare due missioni a bordo dello Shuttle Challenger nel 1983. Oggi uomini e donne di qualunque etnia volano regolarmente a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e fortunatamente le “chiusure” di un tempo appartengono solo al lontano passato. Ma allora perché dai siti della NASA è stato spazzato via uno dei capisaldi della “narrazione” di Artemis, volto a sottolineare le distanze dai primi allunaggi?

L'astronauta della NASA Victor Glover. Credit: NASA
L'astronauta della NASA Victor Glover. Credit: NASA

Per capire qual è stato il cambiamento, innanzitutto si può fare riferimento al messaggio di presentazione della missione. Se nella vecchia descrizione di Artemis si evidenziava la volontà di far atterrare sulla Luna “la prima donna, la prima persona di colore e il primo astronauta partner internazionale”, nel nuovo aggiornamento (notato inizialmente dall'Orlando Sentinel) ora la descrizione è la seguente: “Con la campagna Artemis della NASA, stiamo esplorando la Luna per fare scoperte scientifiche, progredire nella tecnologia e imparare come vivere e lavorare su un altro mondo mentre ci prepariamo per le missioni umane su Marte”. Un colpo di spugna notevole. Che cosa è successo? Semplicemente, anche la NASA si sta adeguando alle volontà della nuova amministrazione Trump, che non solo ha deciso di annullare i programmi dedicati a diversità, equità, inclusione e accessibilità (DEIA), ma anche di fare piazza pulita dai siti web istituzionali di tutti i messaggi legati ai DEIA. Essendo la NASA un'agenzia federale, l'agenzia si sta semplicemente adeguando alle nuove indicazioni della Casa Bianca. Qui di seguito il messaggio istituzionale per “giustificare” la rimodulazione del linguaggio:

“In conformità con un ordine esecutivo firmato dal presidente Trump, la NASA sta aggiornando il suo linguaggio per riflettere meglio la missione principale della campagna Artemis: riportare gli astronauti sulla superficie lunare. La NASA rimane impegnata ad allinearsi alle linee guida della Casa Bianca e ad assicurare il successo della missione”. Note simili stanno comparendo su tutte le altre agenzie pubbliche e governative. Un portavoce della NASA ha comunque spiegato a Space.com che il “cambiamento di linguaggio non vuol dire che ci sarà un effettivo cambiamento nell'equipaggio delle missioni”. Per Artemis II attesa nel 2026, che non prevede allunaggio ma solo il sorvolo del satellite naturale, l'equipaggio già prevede un'astronauta donna (Christina Koch) e un astronauta afroamericano (Victor Glover), mentre per Artemis III, quella che riporterà l'essere umano sulla regolite lunare non prima del 2027, ancora non sono stati fatti annunci.

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