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Preoccupa il composto chimico trovato nell’acqua potabile, si forma da un disinfettante usato negli acquedotti

La disinfezione dell’acqua potabile con clorammina, spesso impiegata come disinfettante alternativo all’ipoclorito e al biossido di cloro, genera un sottoprodotto di decomposizione di cui non si era a conoscenza, chiamato anione cloronitrammide: la sua scoperta preoccupa gli esperti: “Potrebbe essere nocivo per la salute”.
A cura di Valeria Aiello
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Un composto chimico, chiamato anione cloronitrammide, è stato identificato nell'acqua potabile trattata con clorammina, un disinfettante utilizzato negli Stati Uniti e in molti altri Paesi come alternativa all’ipoclorito e al biossido di cloro / Photo Credit iStock
Un composto chimico, chiamato anione cloronitrammide, è stato identificato nell'acqua potabile trattata con clorammina, un disinfettante utilizzato negli Stati Uniti e in molti altri Paesi come alternativa all’ipoclorito e al biossido di cloro / Photo Credit iStock

Solleva dubbi sui rischi per la salute la scoperta di un composto chimico nell’acqua potabile, chiamato anione cloronitrammide, che si genera come sottoprodotto di decomposizione della clorammina, un disinfettante spesso utilizzato come alternativa all’ipoclorito e al biossido di cloro per la disinfezione delle acque potabili. Anche se la tossicità di questo composto chimico non è nota, la frequenza con cui è stato individuato e la sua somiglianza con altri composti tossicisono preoccupanti e giustificano ulteriori studi per valutare il suo rischio per la salute pubblica” spiega il team di ricercatori che ha rilevato per la prima volta l’anione cloronitrammide nell’acqua potabile che si stima venga bevuta da più di 113 milioni di persone solo negli Stati Uniti.

Le analisi degli studiosi, dettagliate in un nuovo studio pubblicato su Science, mostrano che questo anione è stato trovato in tutti i 40 campioni di acque potabili cloramminate raccolti negli Stati Uniti, a livelli medi di 23 microgrammi per litro e, in alcuni casi, quasi di 100 microgrammi per litro, ovvero superiori ai limiti normativi di 60-80 microgrammi per litro solitamente consentiti per i sottoprodotti della disinfezione.

L’identificazione, hanno precisato gli studiosi, è stata una sfida e rappresenta una svolta, dal momento che il composto è noto da decenni, ma finora era sfuggito alla rilevazione.

Il composto chimico trovato nell’acqua potabile

Il composto chimico trovato nell’acqua potabile che viene disinfettata con l’aggiunta di clorammine – una pratica di disinfezione comunemente adottata negli Stati Uniti e in diversi altri Paesi – è l’anione cloronitrammide, una molecola carica negativamente che si forma come sottoprodotto della decomposizione di mono- e diclorammine.

L’uso della clorammina, come agente per la disinfezione dell’acqua potabile, è riconosciuto sia dall’Environmental Protection Agency degli Stati Uniti (EPA) sia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), e il suo impego per la disinfezione è ritenuto sicuro. La scoperta dell’anione cloronitrammide nell’acqua potabile cloroamminata fa tuttavia sorgere interrogativi sugli effetti che questo composto può avere sulla salute.

È ampiamente riconosciuto che quando disinfettiamo l’acqua potabile, si crea una certa tossicità – ha spiegato Julian Fairey, professore associato di ingegneria civile presso l'Università dell’Arkansas e primo co-autore dell’articolo pubblicato su Science – . Si tratta di una tossicità cronica, in realtà, per cui un certo numero di persone può ad esempio ammalarsi di cancro bevendo acqua per diversi decenni. Ma non abbiamo identificato quali sostanze chimiche stanno causando tale tossicità. Uno degli obiettivi principali del nostro lavoro è identificare queste sostanze chimiche e i percorsi di reazione attraverso i quali si formano”.

L’identificazione di questo anione è un passo importante in questo processo. “Se l’anione cloronitramide sarà collegato all’insorgenza di qualche tipo di tumore o avrà altri rischi avversi per la salute sarà valutato in lavori futuri da accademici e agenzie di regolamentazione, come l’EPA. Come minimo, studi di tossicità su questo composto dovranno ora essere condotti come conseguenza della nostra scoperta”.

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