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Possibili rischi per la salute dai prodotti per la cura dei capelli, scienziata: “Meglio non usarli”

Ricercatori americani hanno dimostrato che i prodotti per curare e acconciare i capelli, soprattutto se associati a trattamenti a caldo come piastre, arricciacapelli e phon, rilasciano nell’ambiente composti chimici potenzialmente pericolosi per la salute. Dopo una seduta è possibile inalare fino a circa 20 milligrammi di D5 al giorno; cos’è e quali sono i rischi.
A cura di Andrea Centini
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I prodotti per la cura e l'acconciatura dei capelli potrebbero avere un impatto negativo sulla salute, tanto da spingere gli autori di un nuovo studio a raccomandare di non utilizzarli o comunque di limitarne sensibilmente l'uso, adottando alcuni accorgimenti. Gel, spray, lacche, oli, creme e altri prodotti industriali, soprattutto quando esposti al calore di phon, arricciacapelli, piastre e altri dispositivi simili, rilasciano infatti nell'aria composti chimici persistenti, che precedenti ricerche hanno associato a potenziali conseguenze per la salute. A preoccupare particolarmente gli scienziati sono i silossani, più nello specifico i metilsilossani volatili ciclici (cVMS), “onnipresenti nei prodotti per la cura dei capelli”, come indicato dai ricercatori. Alcuni di questi composti sono noti come interferenti endocrini (in grado di influenzare sviluppo, fertilità, metabolismo, sistema immunitario etc etc) e possiedono capacità di bioaccumulo, cioè sono sostanze che si accumulano e permangono nell'organismo.

Al momento, spiegano gli autori della ricerca, non è chiaro quale sia l'effettivo impatto sulla salute dovuto all'esposizione di questi composti chimici durante la routine quotidiana per curare e acconciare i capelli, tuttavia, secondo le misurazioni eseguite, durante una singola seduta a casa possiamo inalare fino a circa 20 milligrammi di questi composti volatili. È verosimile immaginare che non si tratti di un toccasana per il nostro organismo. A determinarlo è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati dell'Università Purdue, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della O'Neill School of Public and Environmental Affairs dell'Università dell'Indiana University e delle aziende RJ Lee Group Inc ed Edelweiss Technology Solutions. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Nusrat Jung, docente presso la Scuola di Ingegneria Civile “Lyles” dell'ateneo di West Lafayette, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto un esperimento in un'apposita struttura, una sorta di casetta-laboratorio chiamata Tiny House Purdue zero Energy Design Guidance for Engineers (zEDGE), dove poter condurre test approfonditi in un ambiente che ricorda molto da vicino quello casalingo.

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Gli scienziati hanno coinvolto una cinquantina di partecipanti tra i 18 e i 65 anni e li hanno invitati a portare nella zEDGE i prodotti e i dispositivi utilizzati quotidianamente per lo “styling” e la cura dei capelli. Hanno chiesto loro di eseguire la solita procedura e hanno analizzato le concentrazioni di composti volatili (VOC) rilasciate nell'ambiente attraverso un sofisticato spettrometro di massa con reazione a trasferimento di protoni (PTR-TOF-MS). Come indicato, sono stati rilevati livelli significativi di metilsilossani volatili ciclici (cVMS) e in particolar modo di decametilciclopentasilossano (D5). Le concentrazioni di queste sostanze, inoltre, aumentavano sensibilmente con i trattamenti a temperature elevate come quelli dovute a piastre e arricciacapelli, in grado di catalizzare le emissioni delle sostanze dal 50 al 310 percento. Dalle misurazioni è emerso che dopo la cura dei capelli una persona all'interno di una casa è esposta al rischio di inalare fino a 20 milligrammi di D5 ogni giorno.

Come spiegato dagli esperti, il D5 è un composto di organosilicio abbondante in molti prodotti per la cura personale, “grazie alla sua bassa tensione superficiale, inerzia, elevata stabilità termica e consistenza morbida”. “È stato scoperto che il silossano D5 provoca effetti avversi sul tratto respiratorio, sul fegato e sul sistema nervoso degli animali da laboratorio”, ha dichiarato la professoressa Jung in un comunicato stampa. “Per questo motivo l’uso della sostanza chimica nei prodotti cosmetici risciacquabili è già stato limitato nell’Unione Europea. Molti di questi prodotti sono anche profumati e anche alcune delle sostanze chimiche utilizzate per produrre queste fragranze sono potenzialmente pericolose da inalare”, ha aggiunto la scienziata.

I ricercatori spiegano che attraverso un sistema di ventilazione interna è possibile abbattere del 90 percento l'esposizione al D5 e agli altri VOC dopo aver acconciato i capelli, ma questa procedura non è scevra da rischi. I sistemi di ventilazione, infatti, la riversano all'esterno, con potenziali effetti sull'ambiente e sulle persone. Gli scienziati sottolineano che, considerando una frequenza di utilizzo di questi prodotti tra le due e le cinque volte alla settimana e presupponendo che il 10 percento di essi (quelli senza risciacquo) sia a base di silossano, ogni anno negli Stati Uniti potrebbero essere emesse dalle 04, alle 6 tonnellate di D5 nell'ambiente esterno.

Saranno necessari ulteriori studi per determinare i reali effetti sulla salute, ma gli autori dello studio evidenziano che le concentrazioni rilevate e le sostanze coinvolte non sono da sottovalutare. “La soluzione migliore è semplicemente non utilizzare questi prodotti. Io stessa usavo prodotti simili per lisciare i miei capelli, ma dopo aver analizzato i dati, è diventato subito chiaro che la cosa migliore che potevo fare per proteggere la mia salute era smettere di usarli”, ha chiosato la professoressa Jung. I dettagli della ricerca “Siloxane Emissions and Exposures during the Use of Hair Care Products in Buildings” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Environmental Science & Technology.

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