Possibile, imminente eruzione del vulcano Spurr in Alaska: enorme aumento dell’attività sismica
![Il vulcano Spurr](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/34/2025/02/montespurr-1200x675.jpg)
Il Monte Spurr, uno stratovulcano sito nell'arco aleutino dell'Alaska, potrebbe eruttare da un momento all'altro. Stando al significativo incremento dell'attività sismica rilevato dai geologi dell'Alaska Volcano Observatory (AVO), un'eruzione potrebbe verificarsi nei prossimi giorni o nelle prossime settimane. Tuttavia non si può nemmeno escludere che i terremoti si attenuino e il pericolo possa rientrare nel giro di qualche mese.
L'AVO aveva deciso di innalzare il livello di allerta (Color Concern Code) da verde a giallo lo scorso 26 luglio, proprio a seguito dell'aumento dei terremoti. Dalla primavera, infatti, i sismografi avevano iniziato a registrare circa 30 sismi a settimana, da ottobre però c'è stata una vera e propria impennata dei fenomeni, con ben 125 eventi sismici rilevati a settimana. Il più forte si è verificato giovedì 2 gennaio 2025, con una magnitudo di 2.9. Non particolarmente forte in termini assoluti, ma comunque uno dei segnali da non sottovalutare per gli esperti.
Secondo l'osservatorio vulcanico dell'Alaska, che monitora costantemente lo stratovulcano coperto da neve e ghiaccio, l'irrequietezza dello Spurr sarebbe legata all'intrusione di magma sotto di esso. La pressione esercitata dal fluido incandescente e dai gas potrebbe presto portare a un'eruzione esplosiva, come avvenuto nel 1953 e nel 1992. Queste sono le uniche eruzioni note in tempi storici del vulcano, sito nell'arco vulcanico delle Aleutine, che dall'estremità sudoccidentale dell'Alaska arriva a sfiorare la Kamchatka della Russia. Le Aleutine sono la zona sismicamente più attiva di tutti gli Stati Uniti a causa dell'attività tettonica, più che vulcanica, a causa della presenza di una grande zona di subduzione conosciuta come Aleutian Megathrust. L'arco Aleutino è comunque costituito da numerosi vulcani dormienti e attivi, come lo Spurr.
Le eruzioni del secolo scorso non furono molto grandi e durature, soprattutto perché non si verificarono sulla cima del vulcano, ma coinvolsero il Crater Peak, che è sito a 3,5 chilometri dalla vetta. Si trattò comunque di eruzioni esplosive, come spiegato dall'AVO: “Queste eruzioni sono state brevi, esplosive e hanno prodotto colonne di cenere che si sono sollevate fino a 65.000 piedi (20 km) sopra il livello del mare e hanno depositato una piccola caduta di cenere nell'Alaska centro-meridionale (fino a ¼ di pollice o 6 mm). L'ultima eruzione nota dalla cima del Monte Spurr è avvenuta più di 5.000 anni fa”.
Entrambe le eruzioni hanno coperto di cenere Anchorage, la città più popolosa dell'Alaska sita a 130 chilometri a Est dallo Spurr. Un evento analogo genererebbe una grande nube di cenere che il vento riuscirebbe a trasportare per centinaia di chilometri in mezzo all'Oceano Atlantico, creando anche problemi significativi al traffico aereo internazionale. L'intera area attorno allo Spurr verrebbe “inondata da flussi piroclastici, colate di fango (lahar) e fenomeni balistici”, spiega l'AVO, ma fortunatamente è completamente disabitata.
Gli esperti non possono comunque escludere che a eruttare questa volta non sia il Crater Peak, ma proprio la bocca sulla vetta del vulcano, che innescherebbe un fenomeno molto più violento. “Tale eruzione sarebbe probabilmente esplosiva e potrebbe anche formare flussi di lava. Un'eruzione della cima probabilmente scioglierebbe anche grandi volumi di ghiaccio glaciale, il che potrebbe portare a lahar e altri pericoli idrologici”, evidenzia l'AVO.
Dall'attività sismica al momento non si può determinare cosa accadrà esattamente al vulcano nei prossimi giorni, ma l'agitazione è tale che un'eruzione potrebbe realmente essere imminente. Uno dei problemi principali è rappresentato proprio dalla grande nube di cenere, che potrebbe avere un impatto significativo sul traffico aereo internazionale, trovandosi il vulcano sotto un crocevia importante. Anche Anchorage e le città limitrofe potrebbero essere ricoperte di cenere come in passato, con una netta riduzione della qualità dell'aria e rischi per la salute, soprattutto per le persone fragili e chi soffre di problemi respiratori.