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Possibile esplosione di una stella il 27 marzo: cosa succederà nel cielo

L’astronomo Jean Schneider dell’Osservatorio di Parigi ha calcolato che la nana bianca del sistema binario T Coronae Borealis potrebbe esplodere il 27 marzo 2025. La nova, con un ciclo di circa 80 anni, è attesa dalla scorsa estate. L’esplosione stellare è considerata imminente.
A cura di Andrea Centini
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L'esplosione di una nova. Credit: NASA's Goddard Space Flight Center
L'esplosione di una nova. Credit: NASA's Goddard Space Flight Center

Questa settimana il cielo notturno potrebbe essere impreziosito da una nuova stella visibile a occhio nudo. Uno scienziato, infatti, ha determinato che giovedì 27 marzo 2025 è una possibile “data utile” per l'esplosione di una stella del sistema binario T Coronae Borealis, che da invisibile diventerebbe visibile senza strumenti ottici. Sottolineiamo che si tratta solo di un'ipotesi, basata fondamentalmente sui calcoli degli eventi accaduti in passato, tenendo conto che siamo innanzi a un fenomeno ricorrente con un ciclo di circa 80 anni. Questa nova, termine scientifico assegnato a questa tipologia di esplosioni stellari, era già attesa per l'estate del 2024 e prima o poi si manifesterà, in un momento qualsiasi da qui al 2027, secondo gli esperti. Non è dunque questione di se, ma di quando. Secondo le stime del dottor Jean Schneider, astronomo presso l'Osservatorio di Parigi – LUX in Francia, un primo giorno buono per questa esplosione stellare è appunto il prossimo 27 marzo.

T Coronae Borealis: la stella che sta per esplodere

T Coronae Borealis, conosciuta anche come T CrB, si trova nella costellazione della Corona boreale ed è un sistema binario composto da una stella gigante rossa e una nana bianca. La nana bianca cattura il materiale espulso dalla gigante rossa (principalmente idrogeno ed elio) e lo accumula sulla sua superficie; a un certo punto, a causa di questo continuo "furto" di materiale, la pressione e la temperatura sulla nana bianca raggiungono un punto critico, innescando una potentissima esplosione termonucleare. L'evento, chiamato nova, aumenta in modo significativo la luminosità del sistema binario, che da invisibile diventa così visibile a occhio nudo. Di fatto, con la nova comparirà una nuova stella nel firmamento, nei pressi delle costellazioni di Ercole, del Boote e della Lira, tra le brillanti le stelle Vega e Arturo. In queste sere e notti di marzo la costellazione della Corona boreale (simile a un ferro di cavallo) è visibile nel cielo orientale.

Ricordiamo che le esplosioni stellari chiamate novae non vanno confuse con le supernovae; queste ultime sono infatti decisamente più energetiche e portano alla distruzione della stella, inoltre possono verificarsi anche al termine del ciclo vitale di una stella di grande massa e non solo in presenza di un sistema binario. Le supernovae sono così violente che rappresentano una minaccia per i pianeti abitati. Secondo un recente studio guidato da scienziati del Gruppo di astrofisica dell'Università di Keele (Regno Unito), due supernovae sarebbero state responsabili di due estinzioni di massa sulla Terra, quella dell'Ordoviciano (445 milioni di anni fa) e del tardo Devoniano (372 milioni di anni fa). Le esplosioni avrebbero spazzato via l'ozono dall'atmosfera terrestre permettendo alla letale radiazione solare di “bombardare” le forme di vita.

L'esplosione di una nova. Credit: NASA's Goddard Space Flight Center
L'esplosione di una nova. Credit: NASA's Goddard Space Flight Center

Quanto esploderà la stella T Coronae Borealis

Ma come facciamo a sapere che T Coronae Borealis esploderà proprio in questo periodo? La ragione risiede nel fatto che si tratta di una nova ricorrente, con un ciclo della durata di circa 80 anni. È nota solo una manciata di novae ricorrenti nella Via Lattea, la nostra Galassia. In pratica, nel caso di T CrB, la nana bianca ruba il materiale alla gigante rossa, si carica ed esplode dopo 80 anni, per poi ricominciare il suo ciclo esplosivo. Come spiegato dal dottor Schneider in un documento, “la stella binaria T CrB presenta un caso interessante di nova storica con un periodo ricorrente di circa 80 anni dal 1217 al 1946”. L'ultimo caso noto è proprio quello del 1946, ma ci sono documenti relativi a eventi nel 1787 e nel 1866, mentre le informazioni su quello del 1217 sono piuttosto vaghe.

L'esperto ha sottolineato che l'imminente esplosione stellare è stata già preannunciata da un cambiamento nella “curva di luce pre-eruzione” osservato alla fine del 2023, per questo si aspettava l'esplosione già la scorsa estate. Tuttavia ha aggiunto che le ultime tre novae di T Coronae Borealis non sono state periodiche, ma hanno presentato una variazione temporale media di 1,36 anni. Sulla base della analisi della curva di luce, del periodo orbitale della stella e della precedenti novae, lo scienziato ha dedotto che il 27 marzo sarebbe la prima data "buona" per questa esplosione stellare, mentre le prossime potrebbero essere il 10 novembre del 2025 e il 25 giugno 2026. "Estrapolando il fatto empirico che le precedenti date di eruzione di T CrB erano separate da un multiplo intero del periodo orbitale di 228 giorni, le prossime eruzioni dovrebbero verificarsi il 27 marzo 2025, il 10 novembre 2025, il 25 giugno 2026 o l'8 febbraio 2027. Non è stata avanzata alcuna ipotesi fisica dietro questa estrapolazione. Invito gli osservatori a essere cauti al riguardo, poiché potrebbe verificarsi una perturbazione esterna e a continuare a monitorare la curva di luce della stella", ha spiegato l'esperto. L'esplosione teoricamente potrebbe verificarsi in un momento qualsiasi fino al 2027. I calcoli si basano sugli eventi passati e sottolineiamo che sono solo delle stime; sappiamo che la stella esploderà a breve, ma non possiamo sapere con certezza quando. Sottolineiamo anche che la stella si trova a circa 3.000 anni luce da noi, pertanto ciò che noi vediamo adesso i realtà si è già verificato migliaia di anni fa.

Cosa vedremo nel cielo quando T Coronae Borealis esploderà

La magnitudine attuale di T Coronae Borealis è di +10; quando si verificherà la nova passerà improvvisamente a +2, diventando visibile a occhio nudo come una nuova stella nel cielo notturno. Ricordiamo infatti che la magnitudine o luminosità apparente di un astro si basa su una scala inversa; minore è il valore (anche negativo) più alta è la sua luminosità nel firmamento. Il limite di osservabilità per l'occhio umano è +6, pertanto la nova farà comparire improvvisamente una stella nel cielo. Non bisogna aspettarsi un astro particolarmente brillante, dato che la sua magnitudine sarà prossima a quella della stella polare, comunque bellissima. Non resta che attendere il 27 marzo e sperare che i calcoli del dottor Schneider nel documento “When will the next T CrB eruption occur?” si siano rivelati esatti.

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