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Possibile aurora in Italia domenica 6 ottobre: rilevato potentissimo brillamento X 9.1 sul Sole

I coronografi LASCO della sonda SOHO hanno registrato un violentissimo brillamento di Classe X 9.1 sul Sole, il più potente dell’attuale ciclo solare. L’eruzione ha innescato una potente espulsione di massa coronale diretta verso la Terra. Il vento solare colpirà il campo magnetico domenica 6 ottobre. Possibili aurore polari alle medie latitudini, Italia compresa.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Stazione meteorologica di Palazzo Mancinelli/ Facebook
Credit: Stazione meteorologica di Palazzo Mancinelli/ Facebook

Alle 14:18 del Tempo Coordinato Universale (UTC) – le 16:18 in Italia – di giovedì 3 ottobre 2024 sul Sole si è verificato il brillamento più potente registrato nell'attuale ciclo solare, il 25. Si è infatti trattato di un'eruzione solare di Classe X 9.1, ben superiore a quello di Classe X 7.1 registrato nella notte tra l'1 e il 2 ottobre, i cui effetti dovrebbero manifestarsi proprio nella giornata odierna, venerdì 4 ottobre. Per oggi è infatti attesa una tempesta geomagnetica con intensità fino alla Classe G3 (forte). Secondo i calcoli degli esperti il vento solare sprigionato dai due eventi, associati a espulsioni di massa coronale o CME, potrebbero combinarsi e innescare un fenomeno significativo domenica 6 ottobre, quando arriverà il flusso di plasma relativo al secondo brillamento. Non si possono escludere aurore polari e fenomeni affini come i SAR anche nei cieli d'Italia, come avvenuto a maggio.

Ricordiamo che la potenza dei brillamenti è determinata dalla luminosità dei raggi X rilasciati; ne esistono cinque classi (A, B, C, M e X) delle quali la X è la più energetica in assoluto. Tra una classe e l'altra la potenza aumenta di 10 volte, inoltre ogni “lettera” è suddivisa in sottoclassi di potenza che vanno da 1 a 9. L'unica che non ha limiti è la classe X; basti ricordare che il brillamento più potente mai registrato dagli strumenti scientifici fu un clamoroso X 45 sprigionato il 4 novembre del 2003. A queste immense liberazioni di energia, paragonabili a quella rilasciata dall'esplosione simultanea di centinaia di migliaia o milioni di bombe atomiche, possono associarsi le espulsioni di massa coronale o CME. In parole semplici, si tratta di flussi di materiale solare – principalmente particelle cariche elettricamente o plasma – che vengono scagliati nello spazio. Quando il vento solare è diretto verso la Terra, interagendo con il campo magnetico innesca le tempeste solari, la cui intensità spazia dalla Classe G1 (minori) alla Classe G5 (estreme). Le più violente possono provocare anche danni catastrofici.

Credit: NOAA
Credit: NOAA

Da oggi a domenica 6 ottobre lo Space Weather Prediction Center della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) si aspetta una tempesta solare o geomagnetica di Classe G3, ma non possiamo escludere un incremento. Nelle scorse settimane un'attesa G3 si è invece manifestata come G4 (acuta), dando vita a fenomeni aurorali a medie latitudini. Più è intensa la tempesta geomagnetica, maggiori sono le probabilità di un indice kp elevato e possibilità di aurore anche a latitudini insolite, come quelle italiane. Ricordiamo lo spettacolo meraviglioso della notte tra il 10 e l'11 maggio, in cui le luci colorate brillarono nei cieli di larga parte dello "Stivale", proprio a seguito di una tempesta geomagnetica G4. Sottolineiamo che al momento non è possibile fare previsioni accurate, ma gli appassionati dovrebbero tenere d'occhio sui siti specializzati l'asticella dell'indice kp, un indicatore che misura l'attività geomagnetica. I valori da 5 a 9 sono considerati alti e l'aurora in Italia potrebbe manifestarsi da 7 in su.

A scatenare il potentissimo brillamento X 9.1 e il precedente X 7.1 è stato il grande complesso di macchie solari AR 3842, che si trova all'altezza dell'equatore solare nella zona centrale della stella, rivolto direttamente verso la Terra. Nei suoi pressi sta crescendo in modo significativo anche il complesso AR 3844. Queste zone più scure e fredde del Sole sono associate a intensissimi e turbolenti campi magnetici, le cui linee si sganciano e riagganciano attraverso il fenomeno chiamato riconnessione. Quando si “staccano” liberano il materiale solare sottostante sprigionando enormi quantità di energia, le eruzioni solari. Queste ultime possono essere accompagnate dalle espulsioni di massa coronale che sono responsabili delle tempeste geomagnetiche.

Il Sole risulta così attivo e irrequieto perché si sta dirigendo verso il picco massimo della sua attività magnetica, legata a un ciclo della durata di 11 anni. Come indicato, quello attuale è il 25 da quando la stella viene monitorata. L'attuale picco è atteso tra la fine di quest'anno e luglio 2025, pertanto possiamo attenderci altri fenomeni molto intensi come il brillamento di Classe X 9.1 del 3 ottobre.

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