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Pitone birmano da record, depone 96 uova in una volta sola

Alla schiusa sono nati 83 esemplari mentre le restati 13 uova non erano vitali: è accaduto in Florida, nella Big Cypress National Preserve che confina con il Parco nazionale di Everglades.
A cura di Valeria Aiello
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Le 96 uova deposte da una femmina di pitone in Florida, essiccate e conservate dal team dell'USGS / Credit.: US Geological Survey
Le 96 uova deposte da una femmina di pitone in Florida, essiccate e conservate dal team dell'USGS / Credit.: US Geological Survey

In Florida, nel Big Cypress National Preserve, la riserva naturale dei Grandi Cipressi che confina con il Parco nazionale delle Everglades, una femmina di pitone birmano ha fatto segnare un nuovo record: ha deposto 96 uova in una volta sola, superando di gran lunga la covata più grande mai documentata per un esemplare della sua specie.

La mamma rettiliana ha catturato l’attenzione dei ricercatori per la prima volta nel maggio 2022, dopo aver deposto quello che sembrava essere un numero insolitamente grande di uova. Ma a causa del modo in cui avviene l’incubazione, gli studiosi sono riusciti a ottenere un conteggio esatto solo quando le uova erano vicine alla schiusa. Le femmine di pitone “si avvolgono vigorosamente attorno alle uova e rabbrividiscono per produrre calore al fine di mantenere le uova a una certa temperatura” ha spiegato al New Scientist Amy Yackel Adams del team dell’US Geological Survey che ha monitorato la covata della femmina di pitone. Più tipico per la specie, ha precisato la ricercatrice, è circa la metà del totale. 

Delle 96 uova deposte, 83 si sono schiuse, mentre le restanti 13 sembravano essere non vitali. Alcune di queste uova non vitali erano più piccole e deformi rispetto a quelle di successo: le uova schiuse, ha riferito il team in un articolo di ricerca pubblicato sulla rivista Reptiles & Amphibians, avevano una lunghezza media di circa 7,7 centimetri, mentre quelle non vitali raggiungevano al massimo i 5,5 centimetri.

I pitoni birmani (Python bivittatus) sono originari del sud-est asiatico, ma decine di migliaia si trovano nelle Everglades e nelle aree circostanti del sud della Florida, dopo che fughe accidentali o le liberazioni volute di alcuni esemplari importati come animali domestici negli Anni 70 hanno portato alla stabilizzazione di una crescente popolazione riproduttiva, il che ha reso la specie invasiva negli Stati Uniti sud-orientali.

Con i suoi 5 metri di lunghezza, la femmina di pitone che ha stabilito il nuovo record, è anche tra gli esemplari più grandi che popolano il Parco nazionale delle Everglades. Un dato che non è una buona notizia per la fauna  locale. “Non si vede più un coniglio di palude o un procione, oppure un cervo” ha sottolineato Yackel Adams, evidenziando come, pur non essendo considerati una minaccia dell’uomo – dal momento che non sono velenosi e per lo più evitano gli esseri umani – la loro proliferazione ha comunque decimato quelle che un tempo erano le specie diffuse nell’area.

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