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Pioggia di stelle cadenti nel cielo di aprile: quando vedere le Liridi e le Eta Aquaridi dall’Italia

Nei prossimi giorni i cieli d’Italia saranno impreziositi dai picchi massimi di due spettacolari sciami meteorici, le Liridi e le Eta Aquaridi. Ecco in che giorni vedere le bellissime stelle cadenti.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA/MSFC Meteoroid Environment Office
Credit: NASA/MSFC Meteoroid Environment Office

Ad aprile, meteo permettendo, potremo vedere nel cielo due degli sciami meteorici più spettacolari della primavera: le Liridi e le Eta Aquaridi. Le prime sono addirittura le “stelle cadenti” più antiche di cui si hanno segnalazioni nella documentazione storica, mentre le seconde originano dalla cometa periodica più famosa del mondo, il cui nome è familiare anche a chi non è appassionato di astronomia. Stiamo parlando della celeberrima cometa di Halley (formalmente 1P/Halley), così chiamata in omaggio all'astronomo, matematico e meteorologo britannico Edmond Halley. Nel suo documento “Astronomiae cometicae synopsis” pubblicato nel 1705 lo scienziato scrisse che le comete avvistate nel cielo nel 1456, 1531 1607 e 1682 erano in realtà tutte lo stesso corpo celeste; fu così che predisse il ritorno della stessa “palla di ghiaccio” anche nel 1758. Proprio questa cometa è passata alla storia come cometa di Halley. Purtroppo Halley non ebbe modo di confermare la sua previsione perché morì a Greenwich nel 1742.

Le Liridi e le Eta Aquaridi non sono gli sciami meteorici più appariscenti dell'anno, tenendo presente che Perseidi, Leonidi e Geminidi hanno tassi orari zenitali (ZHR) decisamente più abbondanti, ciò nonostante sono comunque in grado di regalare exploit significativi. Soprattutto se teniamo conto che i loro picchi massimi si verificheranno in condizioni relativamente favorevoli per quel che concerne le fasi lunari. Ecco tutto quello che c'è da sapere per non perdersi i suggestivi spettacoli astronomici.

Quando vedere le Liridi

Le Liridi sono uno sciame meteorico attivo tra il 15 e il 29 aprile, come indicato dal portale specializzato earthsky.org. Ciò significa che possiamo iniziare a vedere le prime scie luminose nel cielo già a partire da domani. Il culmine della loro attività, spiega la rubrica “Il Cielo del Mese” dell'Unione Astrofili Italiani (UAI), è invece atteso nella notte tra lunedì 21 (giorno di Pasquetta) e martedì 22. Il vero e proprio picco massimo è previsto alle 18:00 ora italiana del 22, per questo il consiglio di earthsky è di tentare l'osservazione delle Liridi nella tarda serata del 21 aprile, prima che sorga la falce di Luna calante, comunque al 40 percento e dunque “fastidiosa” per la visione delle meteore. La fase di Ultimo Quarto è infatti attesa proprio per il 21 aprile attorno alle 03:30.

L'origine delle Liridi è legata ai minuscoli detriti e polveri lasciati dal passaggio della cometa periodica C/1861 G1 Thatcher, che impiega oltre 400 anni prima di tornare a salutare la Terra e il Sole. L'ultimo passaggio al perielio, cioè alla minima distanza dal Sole, è stato nella primavera del 1861, proprio nell'anno della nascita del Regno d'Italia (17 marzo). La palla di ghiaccio fu perfettamente visibile a occhio nudo. Il prossimo passaggio sarà nel 2276, quando purtroppo nessuno di noi potrà esserci per ammirarla. La Terra ogni primavera attraversa le nuvole di minuscoli frammenti lasciati dalla sublimazione della cometa, che entrando in contatto con l'atmosfera terrestre danno vita alle stelle cadenti. Al netto del nome, infatti, le meteore non hanno nulla a che fare con gli astri che costellano il firmamento; sono infatti piccoli detriti che entrano a velocità estreme nell'atmosfera del nostro pianeta e vengono distrutti per effetto dell'ablazione (causata dall'attrito). Composizione, angolo di entrata e velocità determinano le caratteristiche delle stelle cadenti. La UAI spiega che le Liridi sono velocissime, raggiungendo i 49 chilometri al secondo.

Il nome di queste stelle cadenti, come per tutti gli sciami meteorici, è legato a quello del radiante, la posizione del cielo in cui sembrano provenire, che nel caso specifico è nei pressi della costellazione della Lira. La notte tra il 21 e il 22 aprile sarà alta nel cielo tra Est e Sud Est. Possiamo aspettarci di vedere una dozzina di fiammate luminose ogni ora, secondo la UAI. Questo sciame meteorico ha comunque picchi periodici che possono arrivare anche a 100 stelle cadenti ogni ora (ZHR 100).

Quando vedere le Eta Aquaridi

Come indicato da timeanddate.com, le Eta Aquaridi sono uno sciame meteorico attivo tra il 19 aprile e il 28 maggio, dunque hanno una finestra osservativa più ampia delle Liridi. Il loro picco massimo in genere si manifesta nei primi giorni di maggio; per quest'anno è atteso in Italia tra lunedì 5 e martedì 6, il giorno dopo la fase lunare di Primo Quarto. Il momento migliore per tentare l'osservazione è nella seconda parte della notte tra questi due giorni, prima dell'alba, volgendo lo sguardo a Est in direzione della costellazione dell'Acquario.

Simulazione picco massimo delle Eta Aquaridi. Credit: timeanddate
Simulazione picco massimo delle Eta Aquaridi. Credit: timeanddate

Le Eta Aquaridi, originate dalla Cometa di Halley, hanno un tasso orario zenitale decisamente più ricco delle Liridi, offrendo la possibilità di vedere in media una sessantina di scie luminose nel firmamento notturno. Questo dato purtroppo vale per l'emisfero australe; noi in quello boreale (settentrionale) probabilmente all'inizio di maggio dovremo accontentarci di ammirare circa 20 scie luminose.

La cometa di Halley torna a farci visita ogni 76 anni; il suo ultimo passaggio al perielio è stato nel 1986, mentre il prossimo sarà nel 2061. A ogni nuovo “saluto” arricchisce la nuvola di detriti che dà vita allo sciame meteorico, arricchendo sostanzialmente il fenomeno visibile nel cielo. Non resta che sperare in cieli sereni e attendere i picchi massimi di questi meravigliosi eventi astronomici nei prossimi giorni.

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