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Persi i contatti con la sonda giapponese privata Hakuto-R: forse si è schiantata sulla Luna

Il lander giapponese Hakuto-R si è probabilmente schiantato sulla Luna. Persi i contatti dopo il “touchdown” con la superficie lunare alle 18:40 ora italiana. È la seconda missione privata a fallire un allunaggio.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Ispace
Credit: Ispace

Il lander giapponese Hakuto-R si è probabilmente schiantato sulla Luna, durante la delicatissima manovra di atterraggio. Il comando di Terra ha perso i contatti dopo il contatto con la regolite lunare, avvenuto alle 18:40 ora italiana. Si tratta della seconda sonda privata al mondo a fallire lo storico tentativo, a quattro anni esatti dal dalla missione israeliana Beresheet, che si schiantò sul satellite della Terra durante la manovra di allunaggio a causa di un problema ai propulsori (non riuscirono a “frenare” la discesa). La missione Hakuto-R Mission 1 (M1), guidata dall'azienda nipponica ispace, avrebbe reso il Giappone il quarto Paese al mondo ad aver portato un proprio veicolo spaziale sulla compagna della Terra, dopo gli Stati Uniti, la Russia e la Cina.

La sonda, entrata nell'orbita della Luna lo scorso 21 marzo, era stata lanciata l'11 dicembre 2022 a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX, la compagnia aerospaziale privata del magnate sudafricano naturalizzato statunitense Elon Musk. Ci ha messo così tanto tempo ad arrivare sul satellite perché ha compiuto un viaggio fino a 1,5 milioni di chilometri distanza dalla Terra (che l'ha resa la sonda privata ad allontanarsi di più dal pianeta), sfruttando una traiettoria che permette di risparmiare molto carburante, ma dilata enormemente i tempi.

Prima di iniziare la spettacolare manovra di allunaggio la sonda si trovava in un'orbita circolare a circa 100 chilometri dalla superficie del satellite. Dopo aver ridotto la velocità (da 6.000 chilometri orari) il lander Hakuto-R ha tentato l'allunaggio nel cuore del grande cratere Atlas, sito a sud-est del Mare Frigoris o “Mare del Freddo”, a sua volta facente parte del grande Oceanus Procellarum (Oceano delle Tempeste) su lato occidentale della faccia visibile della Luna. La telemetria sembrava regolare, ma dopo il touchdown non ha più dato segni di vita. Forse si è schiantata distruggendosi, ma potrebbe essersi anche capovolta una volta raggiunta la superficie (potrebbe aver toccato una roccia sul terreno accidentato).

In caso di problemi in volo ispace aveva previsto tre siti di atterraggio alternativi in tre date differenti (il 26 aprile, il 1 maggio e il 3 maggio 2023), ma purtroppo il primo tentativo è completamente fallito. Il lander Hakuto-R trasportava due rover. Quello principale era il “Rashid 2” da 10 chilogrammi messo a punto dagli ingegneri del Mohammed bin Rashid Space Centre (MBRSC), l'agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti. Era un rover molto semplice, dotato di quattro ruote in titanio e alluminio. Aveva fotocamere ad alta risoluzione, una termocamera e una fotocamera microscopica per riprendere dettagli fini. Curiosamente la foto di una "zampa" del lander con la regolite sollevata sarebbe stata venduta alla NASA a una cifra simbolica di 5.000 dollari, diventando la prima transazione economica nello spazio. Purtroppo non ce ne sarà una. Il rover Rashid era dotato anche di una sonda Langmuir per analizzare le caratteristiche della regolite lunare.

Il secondo rover trasportato da Hakuto R era un curioso robottino sferico chiamato Transformable Lunar Robot. Era grande una decina di centimetri, si apre e “cammina” facendo rotolare le estremità laterali. Una sorta di "parente" di BB8 di Star Wars. È stato costruito dall'Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA) in collaborazione con un'azienda di giocattoli nipponica. Anche questo rover aveva come obiettivo lo studio della superficie lunare e la raccolta di dati per le prossime missioni.

L'allunaggio. Credit: ispace
L'allunaggio. Credit: ispace

Hakuto-R M1, che avrebbe avuto una durata di una decina di giorni, è solo la prima delle tre missioni già programmate da Ispace per raggiungere la Luna; M2 è prevista per il 2024, mentre M3 sarà lanciata nel 2025. La missione di oggi era in pratica un test per spianare la strada alle prossime, durante le quali il carico scientifico sarà decisamente più significativo. Alla M1 hanno collaborato anche l'Agenzia Spaziale Europea (ESA), che ha fornito le antenne per la comunicazione; la ArianeSpace che ha progettato i propulsori; due aziende canadesi che hanno realizzato le telecamere e un sistema di intelligenza artificiale. Il nome Hakuto è legato alla mitologia nipponica; si tratta infatti di un coniglio bianco che secondo le leggende nipponiche vivrebbe proprio sulla Luna. Nei prossimi dovrebbero arrivare informazioni più precise sulla sorte del lander.

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