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Perdite di elio sulla Starliner in viaggio verso la ISS: ci sono due astronauti a bordo

La NASA ha comunicato che a bordo della navetta Starliner della Boeing, in viaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale, si sono verificate tre perdite di elio. Cosa sta succedendo.
A cura di Andrea Centini
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Starliner al decollo. Credit: Boeing Space
Starliner al decollo. Credit: Boeing Space

Gli ingegneri della NASA e della Boeing hanno rilevato perdite di elio sulla navetta Starliner, attualmente in viaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). La navicella americana, decollata alle 16.53 (ora italiana) di mercoledì 4 giugno 2024 dalla base di Cape Canaveral grazie a un potente razzo Atlas V della United Launch Alliance, dovrebbe attraccare al laboratorio orbitante alle 18:15 del 6 giugno, dopo 25 ore di viaggio. Una perdita di elio era stata rilevata già prima del decollo ma era stata considerata ininfluente dal controllo di missione; le altre due sono state individuate nei collettori quando la navetta era già in orbita, rendendo un po' più “movimentato” il viaggio di Butch Willmore e Suni Williams, i due astronauti a bordo.

Il un post su X, il compianto Twitter, l'agenzia aerospaziale statunitense ha affermato che due delle valvole relative alle perdite sono state chiuse e la navicella "continua a rimanere stabile in direzione della ISS". La scoperta delle nuove perdite è stata segnalata all'equipaggio poco prima che andasse a dormire; il periodo di riposo sarebbe dovuto durare nove ore, ma la necessità di verificare il problema ha rosicchiato un'ora di sonno. “Sembra che abbiamo rilevato un altro paio di perdite di elio”, aveva riferito il controllo della missione ai due astronauti, prima di chiedere loro di chiudere le valvole. “Siamo pronti a… scoprire esattamente cosa intendete per ‘rilevata un'altra perdita di elio', quindi ditecelo”, aveva risposto Wilmore. “Butch, mi dispiace. Stiamo ancora mettendo insieme la storia”, ha replicato l'ingegnere a terra. Una conversazione dal sapore non troppo dissimile dallo scambio tra l'equipaggio dell'Apollo 13 e il centro di controllo della NASA con il famoso “Houston, abbiamo un problema”, sebbene fortunatamente con rischi sensibilmente inferiori.

L'elio, infatti, non è combustibile né tossico, come spiegato dalla Boeing, ma un composto che viene utilizzato per permettere l'accensione dei propulsori. Chiaramente tre perdite all'interno di una navicella in viaggio a migliaia di chilometri orari nello spazio possono comportare una certa inquietudine in chi si trova a bordo, ma la chiusura delle valvole e le rassicurazioni della NASA dovrebbero garantire un volo relativamente tranquillo fino all'attracco con la ISS.

Al netto di questo inconveniente, per la Boeing al momento la missione – chiamata Crew Flight Test – è un vero successo, trattandosi del lancio d'esordio dopo una serie di lunghi rinvii, l'ultimo dei quali pochi minuti prima del lift-off il primo di giugno. L'obiettivo è mettere a punto un'alternativa alla Crew Dragon di SpaceX per la NASA, che potrà così contare su più partner privati per le missioni nell'orbita bassa terrestre, mentre si prepara a (ri)conquistare la Luna con Artemis e Marte in futuro. I due astronauti della Starliner rimarranno a bordo della ISS per una settimana, durante la quale eseguiranno una serie di test volti proprio a ottenere tutte le certificazioni necessarie per diventare partner della NASA.

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