Perché Zeman potrebbe non tornare a parlare, le condizioni dell’ex tecnico colpito da un’ischemia cerebrale

Dal Policlinico Gemelli di Roma arrivano notizie poco confortanti sulle condizioni di salute Zednek Zeman, ricoverato in terapia intensiva per un’ischemia cerebrale: la limitazione nell’afflusso di sangue (e conseguentemente di ossigeno) avuta dall’ex tecnico gli ha causato difficoltà nel parlare e altri sintomi, inclusi problemi nei movimenti del lato destro del corpo, sui quali l’équipe medica ha per ora preferito non sbilanciarsi. “Non sappiamo se tornerà a parlare, ce lo dirà il tempo – ha spiegato il dottor Alessandro Olivi, direttore dell’Unità operativa complessa di Neurochirurgia del Gemelli – . Zeman fatica a parlare ma comprende la situazione. Annuisce, collabora con i sanitari e si rende conto benissimo del perché si trova in ospedale”.
Il recupero di Zeman, ha aggiunto il dottor Olivi, dipenderà da “quanto è stato in sofferenza il tessuto cerebrale”, ovvero dall’entità dei danni neurologici riportati durante carenza di ossigeno. Questa limitazione può infatti determinare una serie di conseguenze significative, che variano a seconda della gravità dell’ischemia, la cui fase di recupero è un aspetto particolarmente delicato, influenzato anche fattori come età e stato di salute generale.
Zeman, che ha 77 anni lo scorso 12 maggio e nell’ottobre 2024 era stato colpito da un attacco ischemico, circa un anno fa era stato costretto a lasciare la panchina del Pescara per problemi al cuore, per i quali era stato operato con l’inserimento di quattro bypass. Il vizio del fumo non lo ha certo aiutato, complicando la sua situazione cardiovascolare.
Cosa succede durante un’ischemia cerebrale
Un’ischemia cerebrale si verifica quando il flusso sanguigno al cervello viene interrotto o ridotto, impedendo alle cellule cerebrali di ricevere l’ossigeno e i nutrienti necessari per funzionare correttamente. Questo danno può variare in relazione alla gravità e alla durata dell’ischemia, causando sintomi come debolezza muscolare o paralisi improvvisa di una parte del corpo, difficoltà nel parlare o nel comprendere il linguaggio, perdita di equilibrio, problemi visivi, vertigini e, nei casi più gravi, confusione mentale e perdita di conoscenza. La prolungata carenza di ossigeno può portare alla morte di una parte del tessuto cerebrale (infarto cerebrale), e di conseguenza all’ictus ischemico.
Le conseguenze dell’ischemia cerebrale sul linguaggio di Zeman
L’ischemia cerebrale che ha Zeman colpito potrebbe avere conseguenze significative sulla sua capacità di comunicare, in relazione al danno neuronale riportato nelle aree cerebrali che controllano il linguaggio: nella maggior parte delle persone, queste aree si trovano nell’emisfero cerebrale sinistro e, a seconda della sede della lesione, possono verificarsi difficoltà espressive (afasia di Broca), difficoltà recettive (afasia di Wernicke), ma anche perdita della capacità di ricordare o indicare il nome degli oggetti (anomia), perdita della capacità di capire le parole scritte (alessia), difficoltà nel ripetere le parole (afasia di conduzione) o perdita di tutte le capacità linguistiche (afasia globale, ossia della comprensione, dell’espressione linguistica e della capacità di scrivere).
Nel caso di Zeman, i medici stanno monitorando attentamente il suo stato di salute e conducendo gli esami necessari per determinare l’entità del danno cerebrale. Per adesso, l’ex allenatore ha “difficoltà nel linguaggio e nei movimenti dal lato destro del corpo – ha precisato il dottor Olivi – . È vigile, collabora con i medici ai quali risponde con cenni del capo, annuendo. Capisce tutto, e ora dovrà fare altri test”.
Gli esiti di questi esami chiariranno la situazione e le possibilità di recupero. In diversi casi, interventi precoci, come la riabilitazione logopedica, possono migliorare la capacità di linguaggio e aiutare i pazienti a recuperare parte delle funzioni perdute.