Perché sta facendo più caldo a Milano che a Napoli
Osservando l'ondata di calore che sta investendo il nostro Paese risulta curioso che in alcune città del Nord Italia le temperature possono essere più “roventi” di quelle registrate al Meridione, dove per ragioni climatiche e geografiche in genere fa molto più caldo. Un confronto interessante può essere fatto tra le città di Milano e Napoli, con la prima decisamente più afosa della seconda da qualche giorno a questa parte. Basti osservare le previsioni meteo per oggi per rendersene conto. In base ai dati riportati da 3BMeteo, nel momento in cui stiamo scrivendo la temperatura massima attesa per la città partenopea è di 28,1° C tra le 12 e le 13, mentre nel pomeriggio si spazierà dai 27,2° C delle 14 ai 26,3° C delle 18. Per quanto concerne il capoluogo meneghino, il picco massimo è previsto per le 18 con ben 35° C, inoltre tra le 14 e le 21 le temperature saranno sempre superiori a 32° C. Dunque si prospetta una giornata a dir poco rovente per i milanesi. Da cosa dipende questa sostanziale differenza con Napoli?
La ragione risiede in una fase di alta pressione persistente sulle regioni settentrionali, investite in pieno da una massa d'aria calda legata all'anticiclone anticiclone subtropicale africano o anticiclone nordafricano. Quest'area anticiclonica che abbraccia l'Africa settentrionale (occupata in larga parte dal deserto del Sahara) può infatti espandersi, raggiungere le coste del Maghreb e sfondare nel Mediterraneo, portando soleggiamento prolungato e temperature afose sul territorio italiano. In questo momento il nucleo di aria rovente legato all'anticiclone nordafricano si trova tra la Penisola Iberica e la Francia meridionale, ma le sue propaggini stanno interessando proprio le regioni settentrionali e centrali dell'Italia, Sardegna compresa. Si stima che nei prossimi giorni il fronte caldo avanzerà sullo Stivale e verranno superati anche i 36°. Questa situazione sta incrementando anche il numero delle notti tropicali, caratterizzate da temperature che non scendono al di sotto dei 20° C. A influenzare le temperature di Milano vi sono anche la debole ventilazione, le caratteristiche della Pianura Padana e il contesto urbano.
Gli effetti dell'alta pressione e del soleggiamento prolungati, influenzati dai cambiamenti climatici, stanno risultando particolarmente significativi sull'Italia del Nord, dove si stima che sia caduto il 44 percento di piogge in meno dall'inizio dell'anno. In alcune aree del Nord Ovest si arriva a picchi del 61 percento, come spiegato da meteo.it. Non c'è da stupirsi che tra le conseguenze vi è una devastante siccità del Po, che non si vedeva a questi livelli da circa 70 anni. “La neve sulle Alpi è totalmente esaurita in Piemonte e Lombardia; i laghi, a partire dal Lago Maggiore, sono ai minimi storici del periodo; la temperatura è più alta fino a due gradi sopra la media”, ha comunicato l’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po.
Una situazione difficile che sta mandando in sofferenza l'agricoltura, tanto da spingere richieste di sospensione e razionamento dei servizi idrici, in particolar modo nelle ore notturne, per permettere ai serbatoi di ricaricarsi. Ma in generale vi è il consiglio di un utilizzo particolarmente parsimonioso dell'acqua. A peggiorare la situazione vi è anche la risalita del cuneo salino, dovuto al fatto che il Po in difficoltà non riesce a resistere alla pressione esercitata dal mare. L'acqua salata è penetrata fino a una decina di chilometri dalla costa. In un contesto del genere l'impatto dell'anticiclone nordafricano non sarà certamente d'aiuto nel contenere la siccità estrema del grande fiume. I modelli per il mese di giugno, del resto, prevedono temperature da 1 a 3° C superiori alla media, con diverse giornate oltre i 30° C, come già si sta verificando (anche) a Milano.