video suggerito
video suggerito

Perché si può morire se si beve troppa acqua

Bere tanta acqua è raccomandato soprattutto in estate quando fa molto caldo, ma se si esagera c’è il rischio di sviluppare una condizione potenzialmente mortale: l’intossicazione da acqua. Ecco cos’è e quali sono i sintomi.
A cura di Andrea Centini
61 CONDIVISIONI
Immagine

In generale si raccomanda di bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno, ma quando si verificano le ondate di calore il consiglio è di aumentare il consumo ad almeno 2 litri, come specificato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS). Questa indicazione non è però valida per tutti, dato che vi sono condizioni mediche in cui bere tanto è controindicato. Per questo è sempre doveroso consultare il proprio medico per sapere qual è la dose giusta per noi. In linea di massima, comunque, quando fa davvero caldo non ci preoccupiamo troppo di quante bottiglie agguantiamo, un comportamento che può risultare davvero pericoloso se si esagera. Bere troppo può infatti provocare una condizione chiamata intossicazione da acqua, legata all'iperidratazione – l'eccesso di liquido nell'organismo – e soprattutto all'iponatriemia, un crollo della concentrazione di sodio nel plasma che può sfociare addirittura nel coma fino alla morte. Lo dimostra il caso della sfortunata trentacinquenne statunitense Ashley Summers, che è deceduta dopo aver bevuto quattro bottiglie d'acqua di seguito.

A spiegare le conseguenze dell'intossicazione da acqua è lo studio “Fatal water intoxication” pubblicato sul Journal of Clinical Pathology dai due medici D.J. Farrell ed L. Bower, rispettivamente del Dipartimento di Istopatologia e del Dipartimento di Chimica Clinica del Torbay Hospital di Torquay (Regno Unito). I due specialisti hanno descritto il caso clinico di una donna di 64 anni che una sera ha iniziato a bere compulsivamente decine e decine di bicchieri d'acqua, gridando che non aveva ancora bevuto abbastanza e continuando a ingurgitare la bevanda. In breve tempo ha sviluppato confusione, disorientamento, nausea, vomito e sintomi psicotici, che non hanno fatto altro che peggiorare il suo comportamento deleterio. La paziente è giunta in ospedale in gravi condizioni con convulsioni; è stata trattata ma ha continuato a bere e dopo essersi addormentata è spirata circa sei ore dopo.

Gli esami condotti post-mortem hanno evidenziato che il decesso è stato causato proprio da un'intossicazione d'acqua con grave iponatriemia, mentre numerosi organi sono risultati pieni di liquidi. È una condizione potenzialmente mortale perché il nostro organismo per funzionare correttamente ha bisogno delle giuste concentrazioni elettrolitiche; gli equilibri di sodio, potassio e altri sali minerali permettono infatti alle cellule di svolgere le proprie funzioni e mantenere i parametri vitali. Se introduciamo troppa acqua, in quantità superiori a quella che il nostro organismo riesce a eliminare, si verifica una diluizione delle concentrazioni di questi preziosissimi elementi con effetti catastrofici. L'iponatriemia, cioè la bassa concentrazione di sodio, ha effetti negativi sulle cellule, sui nervi e sui muscoli, sfociando in sintomi ingravescenti che spaziano dal mal di testa alla confusione mentale, passando per crampi e convulsioni, fino al coma e alla morte.

Nel caso clinico della 64enne le concentrazioni di sodio erano scese ad appena 92 mmol/litro, mentre il valore normale è compreso tra le 135 e 145 mmol/litro, che equivalgono a circa 3 grammi per litro di sangue. I ricercatori spiegano che i sintomi possono iniziare a manifestarsi “quando il sodio sierico scende al di sotto di 120 mmol/litro”, ma solitamente sono associati “a concentrazioni inferiori a 110 mmol/litro”. I sintomi più gravi come le convulsioni e il coma si presentano quando si arriva a 90-105 mmol/litro.

Le manifestazioni neurologiche si determinano a causa dell'acqua che penetra all'interno delle cellule cerebrali, una condizione dovuta al crollo dell'osmolalità extracellulare. Più è rapido il calo delle concentrazioni di sodio, maggiori sono i rischi di complicazioni fatali. La 64enne e la 35enne sono decedute dopo aver bevuto grandi quantità di acqua in un brevissimo lasso di tempo, che non ha lasciato loro alcuno scampo. I sintomi iniziali dell'intossicazione da acqua sono molti simili alla psicosi (deliri, confusione, allucinazioni, disorientamento etc etc), per questo è fondamentale saperla diagnosticare correttamente e tempestivamente per intervenire con la terapia appropriata.

61 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views