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Perché si muore di caldo: i rischi delle ondate di calore e le conseguenze per la salute

Il caldo eccessivo può avere un impatto sulla salute, soprattutto in caso di esposizione prolungata. In base anche ad altre condizioni ambientali e individuali, i rischi possono andare dall’insolazione, alla disidratazione passando per il colpo di calore, con sintomi che vanno dal malessere generale, alle vertigini. Nei casi più gravi, se non si interviene subito, il caldo eccessivo può causare anche la morte.
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Ogni anno centinaia di persone muoiono per prendere parte allo Hajj, l'annuale pellegrinaggio islamico verso La Mecca, in Arabia Saudita, a causa del caldo asfissiante. Nonostante ciò, l'Hajj resta per i musulmani un appuntamento irrinunciabile, un dovere religioso a cui ogni fedele deve assolvere almeno una volta nella vita.

Tuttavia, quest'anno il caldo estremo (a La Mecca sono stati sfiorati i 52 °C), insieme alla calca al collasso dei servizi, ha causato la morte di oltre 900 persone, un numero di vittime anche più alto di quello registrato annualmente. Ad esempio l'anno scorso le persone decedute durante il pellegrinaggio verso La Mecca sono state circa 240. Anche se non è l'unica causa,il caldo anomalo è stato tra i fattori di questa strage, conseguenza a sua volta dell'innalzamento delle temperature dovuto alla crisi climatica.

Il caldo estremo può infatti avere un impatto sulla salute, manifestandosi con sintomi anche molto gravi, e nei casi più estremi può anche portare alla morte. Uno studio pubblicato su Nature ha rilevato che nel 2022 le morti per il caldo in Europasono state più di 60.000.

Perché si muore di caldo: cosa succede al corpo

Come spiega l'Istituto superiore di sanità (Iss), il caldo eccessivo può alterare il sistema di regolazione della temperatura corporea, causando danni fisici al nostro corpo. In condizioni normali, questo riesce infatti a raffreddarsi, ma a volte, alcune condizioni fisiche e ambientali, impediscono o rendono insufficiente questo meccanismo di autoregolazione. Se ad esempio, oltre alle elevate temperature, c'è anche molta umidità, il sudore non riesce a evaporare facilmente, impedendo al corpo di raffreddarsi.

In questi casi il rischio è quello di incorrere in alcune condizioni pericolose per la nostra salute, a volte anche per la nostra vita, soprattutto se sono presenti già altre patologie pregresse. Il caldo eccessivo può infatti causare disidratazione, ma anche crampi, insolazione, edema e una particolare condizione nota come colpo di calore.

I sintomi

Proprio perché il caldo estremo può causare diversi problemi e condizioni fisiche, spiegare i sintomi del caldo estremo non è affatto semplice. In linea di massima il caldo estremo può  causare:

  • Eccessiva sudorazione
  • Malessere generale
  • Debolezza
  • Nausea
  • Mal di testa
  • Confusione
  • Febbre (anche molto elevata)
  • Pressione arteriosa bassa
  • Crampi
  • Ansia
  • Vertigini

Ovviamente questa è solo una lista dei possibili effetti del caldo estremo sul corpo, ma non è detto che si verificano tutti o tutti contemporaneamente. Per questo motivo se durante un'ondata di calore o in giornate particolarmente calde si avverte un cambiamento nel proprio corpo o anche solo un malessere generale non altrimenti spiegabile è importante rivolgersi sempre al proprio medico per avere indicazioni su come agire.

Quanto calore può sopportare il corpo umano?

In realtà, è impossibile stabilire la temperatura massima che può sopportare l'essere umano prima che abbia effetti sulla sua salute senza conoscere il tasso di umidità nell'aria. I due elementi sono infatti strettamente legati l'uno all'altro: il corpo umano reagisce in modo diverso alla stessa temperatura al variare dell'umidità a cui è sottoposto.

Sebbene da tempo si cerchi di individuare in modo scientifico quale sia la combinazione di temperatura e umidità oltre la quale viene compromessa la capacità del nostro corpo di raffreddarsi attraverso la sudorazione, la risposta definitiva è arrivata solo di recente, in uno studio pubblicato sul Journal of Applied Physiology.

Lo studio ha preso in esame la cosiddetta temperatura di bulbo umido, ovvero una particolare modalità di misurazione della temperatura che tiene conto anche dell'umidità: nello specifico è la temperatura misurata in presenza di un'umidità tale (100%) da impedire l'evaporazione dell'acqua da un corpo bagnato, e quindi anche il sudore dal corpo umano.

Prima di questo recente studio, si credeva che il limite ambientale critico per l'uomo- oltre il quale il corpo non riesce a raffreddarsi e continua a scaldarsi –  era di 35 °C di temperatura di bulbo umido, cioè 35° di calore secco con il 100% di umidità, oppure 46 gradi con il 50% di umidità. Ma questo recente studio ha trovato che questo limite è di circa 31 °C a bulbo umido (100% di umidità), ovvero 38 °C al 60% di umidità nei soggetti giovani e in salute.

I rischi: dal colpo di calore alla disidratazione

Il caldo eccessivo può causare diverse reazioni sul corpo umano, alcune più gravi di altre, soprattutto se colpiscono una persona con condizioni pregresse. In realtà, qualsiasi malattia cronicaspiega l'Iss – può esporre a un rischio maggiore di morte in caso di caldo anomalo.

L'esposizione prolungata a temperature eccessive può causare disidratazione, insolazione, crampi, edema, congestione, stress da calore e colpo di calore.

Come si intuisce dal termine, la disidratazione si verifica quando il corpo perde più acqua di quella che riceve e questo sottopone il nostro organismo a un grave stress fisico. I sintomi possibili – aggiunge l'Iss – sono diversi. Vanno da sete, debolezza, vertigini a palpitazioni, ansia, crampi e abbassamento della pressione arteriosa.

Il colpo di calore è invece uno dei rischi più gravi associati al caldo eccessivo, perché si verifica quando viene meno la capacità del corpo di  termoregolarsi e quindi di raffreddarsi quando è troppo caldo (può verificarsi anche all'ombra, non solo). Nel caso del colpo di calore la temperatura corporea può arrivare anche a 40-41 °C nell'arco di pochi minuti. Di solito si manifesta inizialmente con un'improvvisa sensazione di malessere generale, a cui poi possono seguire mal di testa, nausea, vertigini, confusione e anche svenimenti.

Cosa fare in caso di ondate di calore

Quando si verificano delle ondate di calore si possono adottare delle precauzioni per proteggersi dai diversi rischi legati al caldo eccessivo. Nel pieno delle ondate e per le successive 24 o 36 ore, la Protezione Civile raccomanda di non uscire nelle ore più calde, ovvero dalle 12 alle 18, e di proteggersi in casa dal caldo eccessivo, utilizzando delle tende che limitino l'esposizione diretta al sole. Se si dispone di un climatizzatore, è consigliato di impostarlo sui 25-27 °C, mentre se si utilizza un ventilatore meglio non rivolgerlo direttamente verso di noi.

Si possono attuare alcuni accorgimenti anche nella dieta, ad esempio evitare pasti troppo pesanti, preferire la frutta ed evitare le bevande alcoliche e la caffeina. Mentre per quanto riguarda l'abbigliamento è preferibile scegliere capi leggeri, di colore chiaro e non in tessuti sintetici.

Chi sono le persone più a rischio per le ondate di calore

Oltre ai bambini e alle persone anziane, sono considerate più a rischio le persone che hanno condizioni o patologie pregresse. Qualsiasi malattia cronica aumenta infatti le probabilità di andare incontro a una di quei rischi associati al caldo estremo.

In particolare, gli studi condotti in diverse città italiane – spiega Iss – hanno osservato che tra le patologie che potrebbero aumentare il rischio di moralità in caso di caldo eccessivo ci sono le malattie cardio e cerebrovascolari, le malattie polmonari croniche, ma anche i disturbi psichici e le malattie metaboliche, come il diabete, soprattutto nelle persone anziane.

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