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Perché secondo la NASA due lander sono meglio di uno solo per il ritorno dell’uomo sulla Luna

Per il ritorno sulla Luna la NASA ha annunciato i piani per lo sviluppo di un secondo lander dopo quello di SpaceX. Perché due diversi sono meglio di uno solo.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA
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La NASA ha annunciato che organizzerà un nuovo bando per la realizzazione di un secondo lander lunare, oltre a quello già in lavorazione presso SpaceX. Nell'aprile del 2021 l'agenzia aveva assegnato un contratto esclusivo (da 2,9 miliardi di dollari) alla compagnia privata di Elon Musk per lo sviluppo del veicolo, che ha lo scopo di trasportare astronauti ed equipaggiamento da e per la superficie della Luna nel cuore delle missioni Artemis. In pratica è una versione moderna del modulo LEM che permise a Neil Armstrong e Buzz Aldrin dell'Apollo 11 di scendere sul satellite della Terra nel 1969. Il piano iniziale, tuttavia, prevedeva la selezione di due partner commerciali, ma alla fine la NASA scelse la sola SpaceX perché più conveniente e per via di una riduzione dei finanziamenti da parte del Congresso. Ciò portò a scartare gli altri due finalisti del progetto iniziale (Blue Origin e Dynetics), decisione che spinse la compagnia di Jeff Bezos ha intentare una causa legale che ha comportato un ritardo nella tabella di marcia di Artemis. Ma oggi la NASA è pronta a tornare sui suoi passi e a procedere con lo sviluppo di due lander lunari.

“Sotto Artemis, la NASA effettuerà una serie di missioni rivoluzionarie sopra e intorno alla Luna per prepararsi al prossimo gigantesco balzo per l'umanità: una missione con equipaggio su Marte”, ha dichiarato in un comunicato stampa l'amministratore della NASA Bill Nelson. “La concorrenza è fondamentale per il nostro successo sulla superficie lunare e oltre, assicurandoci la capacità di svolgere una cadenza di missioni nel prossimo decennio. Ringraziamo l'amministrazione Biden e il Congresso per il loro supporto a questa nuova opportunità di atterraggio per gli astronauti, che alla fine rafforzerà e aumenterà la flessibilità di Artemis”, ha aggiunto Nelson, ex astronauta e politico.

Il cambio di rotta è stato reso possibile perché la NASA, grazie al recente rifinanziamento, potrà contare sull'intera somma richiesta inizialmente per lo sviluppo dei due lander. La concorrenza, specifica Nelson, è considerata fondamentale perché porta a risultati “migliori e più affidabili”, oltre a costi ridotti e ad altri benefici che avvantaggiano sia la NASA che tutto il popolo americano. SpaceX continuerà ad occuparsi del lander che porterà la prima donna e la prima persona nera sulla Luna, nel cuore della missione Artemis III attesa non prima del 2025. Successivamente la compagnia di Musk e la società vincitrice del nuovo bando concorreranno per fornire i propri mezzi alla NASA, che prevede una costante spola con la Luna. Non solo dalla Terra, ma anche dalla stazione spaziale orbitale Getaway, una sorta di ISS ma in orbita lunare, dalla quale gli astronauti faranno avanti e indietro dalla superficie, dove dovrebbero essere costruite basi stabili.

Come spiegato dallo stesso Nelson, la rinnovata conquista della Luna è un passo necessario per raggiungere l'obiettivo (al momento) più ambizioso dell'esplorazione spaziale: l'arrivo dei primi esseri umani su Marte. Nel frattempo la NASA ha trasferito il razzo SLS che riporterà l'uomo sulla Luna sulla piattaforma di lancio per la “prova costume”.

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