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Perché se piove la Senna non è più balneabile, nonostante 1,4 miliardi spesi per l’Olimpiade Parigi 2024

Per rendere balneabile la Senna sono stati creati impianti di depurazione lungo tutto il corso del fiume. A regimi normali queste strutture riescono a tenere i livelli di inquinanti sotto la soglia di allarme. Quando piove però non è più possibile depurare tutta l’acqua che arriva e i rischi per gli atleti diventano parecchi.
A cura di Valerio Berra
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Alla fine la gara del triathlon alle Olimpiadi di Parigi 2024 è stata rimandata solo di un giorno. Gli organizzatori hanno dato il via libera: i livelli di inquinanti sono nella norma. La parte del nuoto di questa disciplina si tiene nella Senna, il fiume che attraversa la città di Parigi per poi sfociare nel Canale della Manica. Una scelta che ormai è diventata un caso. Per oltre 100 anni la Senna non è stata balneabile ma l’organizzazione delle Olimpiadi ha deciso di investire una cifra stimata sui 1,4 miliardi di euro per bonificarla e organizzare qui alcune gare.

Nuotare nelle acque della Senna può diventare un problema per gli atleti: se i livelli di batteri come l’Escherichia Coli sono troppi alti il rischio è quello di contrarre malattie gastrointestinali con sintomi che vanno dal vomito alla diarrea. E non solo. Le sostanze inquinanti di tipo chimico possono anche causare irritazioni alla pelle o alle ferite già aperte. Al netto delle opere di bonifica c’è ancora un problema che non è ancora stato risolto: la pioggia.

Gli effetti della pioggia sull’inquinamento della Senna

Il primo dato sulla Senna è la lunghezza. Il fiume è lungo 776,6 km. Parte dalla Borgogna e arriva nel canale della Manica. Gli inquinanti che si trovano nel tratto che attraversa Parigi non arrivano solo dalla città ma anche da tutto quello che arriva prima. Il problema principale per questa edizione delle Olimpiadi riguarda le acque reflue. In breve, le acque reflue sono le acque contaminate da attività umane. Sono quelle che utilizziamo sia per i bisogni domestici, dalla cucina ai sanitari che per le attività industriali.

Il piano per rendere la Senna balneabile si basa tutto su una sfida: riuscire a depurare le acque reflue che vengono immesse nella Senna prima che il fiume arrivi a Parigi. Per ottenere questo risultato sono stati costruiti canali, cisterne e vasche di depurazione. La portata della Senna però non è un dato fisso: quando piove la quantità d’acqua che si muove attraverso il fiume aumenta e gli impianti di depurazione non riescono più a depurare la quantità necessaria per evitare gli inquinanti.

Quali sono i problemi che le Olimpiadi non sono riuscite a risolvere

Ci sono poi altri due problemi. La pioggia non porta nella Senna solo l’acqua che cade dalla nuvole ma anche tutta quella che cade nelle strade, sui tetti o sui terreni e che poi confluisce nel fiume. Non solo l’acqua che arriva è di più ma è anche più sporca. L’ultimo problema riguarda invece il modo di misurare la sicurezza dell’acqua.

L’Escherichia Coli, il batterio che come abbiamo visto può essere responsabile di una serie di malattie gastrointestinali non è semplice da individuare. Lo ha spiegato al Time Natalie Exum, docente di salute ambientale alla Johns Hopkins Boomberg School of Public Health: “Ci vogliono 24 ore per coltivare questi batteria. Si possono usare degli indicatori proxy, dei valori da cui dedurre il numero di batteri. Ma non puoi mettere un misuratore nell’acqua e sapere quanti Escherichia Coli ci sono dentro”.

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